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Francesco Persili per Dagospia
«Pochi rischi, velocità e un po’ di culo». E’ la ricetta del “Dottore” per la rimonta del secolo. A Valencia Valentino Rossi partirà dall’ultima posizione mentre il suo rivale per il titolo Lorenzo scatterà in pole dopo aver segnato il nuovo record della pista. Tutto sembra congiurare per mandare in frantumi il sogno di Vale di conquistare la “Decima”.
La penalizzazione dopo il duello con Marquez a Sepang, il ricorso respinto dal Tas, il Riccardo Tormo di Valencia, il circuito che evoca un altro titolo perso all’ultima gara nel 2006 contro Hayden, la caduta in prova e quel «sottofondo di tiramento di culo» che non passa nonostante l’affetto dei suoi aficionados. Domani alle 14 l’Italia si fermerà per il pesarese come quando la nazionale di calcio è in finale ai mondiali. Tutti con Vale, anche a Valencia. Molti spagnoli non si fanno problemi a schierarsi dalla parte del Dottore.
Dall’altra parte Lorenzo ostenta sicurezza e si paragona al Barcellona (l’altro giorno quando gli hanno chiesto di partire dal fondo il maiorchino ha risposto: “Sarebbe come chiedere al Barcellona di farsi fare 4 gol in finale di Champions”).
«Partendo dal fondo la strategia non è pianificabile» ammette l’interista Rossi a cui servirà lo spirito dell’Inter mourinhana che nell’anno del triplete eliminò i blaugrana. Volontà, intelligenza, capacità di essere più grande dei torti e dei limiti. Di quella squadra una delle colonne era Marco Materazzi, che su Instagram ha condiviso un cartello diventato virale sui social: «Quando ero piccolo e si faceva una gara seria, il più grande partiva per ultimo, altrimenti gli altri bambini non vincevano mai».
Gli fa eco un altro degli eroi del triplete, Javier Zanetti: «Solo gli interisti sono capaci di imprese straordinarie. Forza Valentino, facci sognare». L’hashtag #iostoconvale è una bandiera sventolata da campioni dello sport, conduttori (Fabio Fazio ha dedicato al pesarese un monologo durante la puntata di "Che fuori che tempo che fa") e cantanti. Da Vasco Rossi a Nina Zilli, da Jovanotti a Cesare Cremonini, che al concerto di Pesaro qualche giorno fa ha ricevuto la visita del Dottore, tutti montano in sella con Vale.
«Rossi è l’emblema del motociclismo italiano e di un certo tipo di grinta e dinamismo che serve quando si corre. È il più forte di tutti e può centrare un’impresa storica - spiega Lapo Elkann ai microfoni di Sky Sport - Per lui sarà come scalare l’Himalaya, dovrà fare il lavoro di Reinhold Messner». La sfida sarà soprattutto con sé stesso. Per risalire dovrà essere più veloce dei propri limiti, della solitudine e anche di quel leggero e insistente sottofondo di rodimento di culo.
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