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IL GIRO DELLE POLEMICHE - LE DUE SQUADRE ITALIANE ESCLUSE DAL GIRO DI ITALIA A VANTAGGIO DI 2 TEAM STRANIERI NON CI STANNO, PARTE L’APPELLO ALLA FEDERCICLO - LA REPLICA DEL DIRETTORE DELLA CORSA ROSA VEGNI - IL SENATORE PD CALEO CHIEDE DI RIVEDERE LA SCELTA E INVOCA “UN INTERESSAMENTO” DEL MINISTRO LOTTI

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Da “gazzetta.it”

 

GIRO D'ITALIAGIRO D'ITALIA

«Chiediamo alla Federazione ciclistica italiana di intervenire, a supporto di Rcs, per chiedere una deroga all' Uci e allargare il numero delle wild-card, come fatto nel 2011 per il 150° anniversario dell' Unità d' Italia. Reputiamo necessario un intervento forte per salvaguardare il ciclismo italiano e dare un' opportunità in più a un team di matrice tricolore per il Giro 100, che più di ogni altro unirà l' Italia e porterà il made in Italy nel mondo.

 

I team italiani sono sponsorizzati da molte aziende italiane, simbolo del made in Italy, e meritano di essere valorizzate nell' evento nazional-popolare più importante».

E' questo l' appello di Francesco Pelosi, general manager di Nippo-Vini Fantini, dopo l' annuncio da parte di Rcs Sport delle wild-card per la corsa rosa.

 

Mauro Vegni, direttore ciclismo di Rcs Sport, ha invitato due team italiani (Bardiani-Csf e Wilier-Selle Italia) e due stranieri: la russa Gazprom-Rusvelo e la polacca CCC Sprandi. La Nippo-Vini Fantini è stata esclusa come l' altra formazione Professional italiana, l' Androni Giocattoli di Gianni Savio.

ARU NIBALIARU NIBALI

 

Continua Pelosi: «Mi stupisco di come la Fci non si sia mossa, collaborando con Rcs per coniugare tutela del ciclismo e dei progetti italiani al pari delle scelte strategiche aziendali proprie di Rcs per il futuro».

 

Mercoledì era intervenuto, direttamente dal Venezuela dove la sua squadra sta correndo, Gianni Savio, team manager dell' Androni: «E' una grande ingiustizia, sia sotto il profilo morale, sia sotto l' aspetto sportivo. Un colpo durissimo per la nostra squadra. L' esclusione dal Giro è insostenibile, il nostro progetto è vero e oggettivamente valutabile. Continuerò a lottare a testa alta contro ogni forma di ingiustizia».

 

2. LE WILD CARD

 

Luca Gialanella per La Gazzetta dello Sport

 

La scelta delle wild-card per il Giro d' Italia e le altre corse Rcs Sport/Gazzetta, tutte del circuito WorldTour (il massimo a livello mondiale), è come il Festival di Sanremo o la Nazionale di calcio: tutti vogliono parteciparvi, tutti vogliono scegliere la loro squadra. La decisione di Mauro Vegni, direttore ciclismo di Rcs Sport, diventa sempre più complessa: la corsa rosa è evento globale, glamour, di costume.

MAURO VEGNIMAURO VEGNI

 

Ed è normale che l' annuncio dei team per il 100° Giro divida e scateni proteste.

domande Alla corsa Gazzetta che scatterà da Alghero venerdì 5 maggio e si concluderà al Duomo di Milano domenica 28 maggio, ci saranno le 18 formazioni del WorldTour più 4 wild-card: due team italiani e altrettanti stranieri.

 

I big? Nibali, Aru, Quintana, Pinot, Van Garderen, Mollema, Thomas, Landa, Dumoulin, Krujswijk, il tricolore Nizzolo, Viviani, Pozzovivo, Alaphilippe. Hanno staccato l' invito la Bardiani-Csf (vincitrice della Coppa Italia, che garantiva il Giro) e la Wilier Triestina-Selle Italia, seconda in graduatoria; la russa Gazprom-Rusvelo (prima con Foliforov nella crono di Siusi nel 2016) e la polacca CCC Sprandi, già presente nel 2015.

 

Ai box l' Androni Giocattoli di Gianni Savio per il secondo anno di fila, e la Nippo-Vini Fantini di Francesco Pelosi. Savio: «Una grande ingiustizia, sia sotto il profilo morale, sia sotto l' aspetto sportivo». Lo sponsor Mario Androni: «Chiuderò la squadra». «L' amarezza è tanta - spiega Francesco Pelosi, team manager della Nippo -. Perché la federazione non si è mossa lavorando a stretto contatto e aiutando Rcs a trovare una soluzione per avere qualche wildcard in più?».

 

CICLISMOCICLISMO

risposte Mauro Vegni replica con chiarezza: «Lo stato di crisi del movimento italiano non nasce dalle scelte del Giro, ma dal fatto che questo movimento si sia alimentato per anni di un modello sbagliato: "O faccio il Giro, o chiudo la squadra". No, non può essere questo il modo di ragionare. L' attenzione al ciclismo italiano c' è, e ci sarà sempre. Non può essere che il Giro sia tutto, e che le altre nostre corse non contino niente: le squadre che non corrono il Giro fanno Strade Bianche, Tirreno e Sanremo. Assurdo dire che tutto sia dovuto: se tutto è legato al Giro, vuol dire che queste squadre non hanno un progetto vero».

 

Entriamo nel dettaglio. «Mi dispiace per l' Androni, ma dietro ci deve essere un progetto. E lo stesso vale per la Nippo, alla quale ho dato fiducia per un paio d' anni. Io voglio che da questi team passino i migliori giovani italiani: Arredondo, nel caso della Nippo, non fa la differenza. Il progetto lo fa la Bardiani, diventata una bella piattaforma di lancio dei talenti. E la Wilier è seconda in Coppa Italia, ma non fa la Tirreno, per esempio». Perché Gazprom? «E' sponsor della Champions di calcio, ha progetti di crescita importanti nel ciclismo». Perché CCC Sprandi? «La Polonia è un mercato nuovo e molto interessante per il Giro.

 

Noi guardiamo anche ad aspetti politici e commerciali, non solo sportivi. L' azienda chiede sempre più internazionalizzazione». Infine l' ultimo pensiero: «Guardate la Strada Bianche, che aveva 16-18 squadre.

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Adesso è un boom: debutta nel WorldTour, tutte le 18 vogliono correrla, e ho allargato la partecipazione e dato 3 wild-card alle italiane. Non conta niente?».

 

COMUNICATO STAMPA

 

“Sono state escluse dal Giro d’Italia, che quest’anno festeggerà il centenario, due delle 4 squadre italiane, la Androni e Nippo Fantini. Nella corsa del centenario è una scelta che offende la storia e la tradizione ciclistica del nostro Paese e per questo chiediamo spiegazioni ai vertici delle Federazione ciclistica e al Coni e un interessamento del ministro dello Sport Luca Lotti”. Lo dice il senatore del Pd Massimo Caleo, vicepresidente della Commissione Ambiente e grande appassionato delle due ruote. [...]

 

LOTTILOTTI

Ci aspettiamo un ripensamento e una deroga – prosegue Caleo – che consenta di allargare il campo dei partenti. Non si tratta di escludere nessuno,  ma di consentire a tutto il ciclismo italiano di vivere la grande festa dei primi 100 anni della gloriosa corsa rosa. Nelle prossime ore – conclude il senatore democratico Massimo Caleo –  porremo queste nostre valutazioni all’attenzione dei vertici della federazione ciclistica e del Coni perché si facciano anche loro interpreti positivi di questa esigenza e chiederemo al ministro dello Sport , nelle forme anche più formali dell’iniziativa parlamentare, di valutare una specifica iniziativa di sostegno”.

 

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