raffaello, il ritratto di leone x

IL RAFFAELLO DELLA DISCORDIA: GLI UFFIZI CONCEDONO IN PRESTITO IL LEONE X ALLE SCUDERIE DEL QUIRINALE A ROMA IN VISTA DELLA MOSTRA CHE SI APRIRÀ IL PROSSIMO 4 MARZO E SCOPPIA LA POLEMICA. SI DIMETTE IN BLOCCO IL COMITATO SCIENTIFICO DEGLI UFFIZI. TRA LE QUASI DUECENTO OPERE CI SARA’ ANCHE LA LETTERA CHE RAFFAELLO SCRISSE AL PONTEFICE, INSIEME A BALDASSARRE CASTIGLIONE, NEL 1519, CON L'APPELLO PER LA CONSERVAZIONE DEI MONUMENTI DI ROMA…

Laura Larcan per il Messaggero

 

 

raffaello, il ritratto di Leone X

Si spengono, si fa per dire, i riflettori stasera sulla Cappella Sistina con lo smontaggio dei dieci colossali arazzi di Raffaello dalle pareti, dopo una settimana di esposizione da sindrome di Stendhal, ed ecco che altri riflettori si accendono sulle Scuderie del Quirinale.

 

I lavori fervono negli uffici dell'istituzione del Colle per mettere a punto gli ultimi dettagli dell'attesa grande mostra dedicata al Divin Pittore nell'anniversario dei 500 anni dalla morte, pronta ad inaugurare il 4 marzo. E sembra proprio che la figura di papa Leone X de' Medici sia il trait d'union per questo passaggio di testimone. 

 

IL PERSONAGGIOFu lui, raffinato e colto mecenate, a commissionare a Raffaello il ciclo degli arazzi per la Sistina con le storie dei Santi Pietro e Paolo, inaugurato il 26 dicembre del 1519 (quattro mesi prima della sua morte), ed è sempre lui il protagonista di un capolavoro assoluto dell'artista che arriverà dagli Uffizi. 

 

Sguardo intenso, vigile, acuto, il mento gonfio e un naso largo, eccolo il Ritratto di Leone X con i cardinali Giulio de' Medici, il futuro Clemente VII, e Luigi de' Rossi, quadro che il pontefice chiese a Raffaello in occasione delle nozze del nipote Lorenzo con Maddalena de la Tour d'Auvergne, celebrate l'8 settembre del 1518. Non potendo intervenire alla cerimonia, l'opera fu appesa nella sala del banchetto nuziale. Il quadro si aggiunge alla lista di illustri prestiti che arriveranno in forze da Firenze, visto che le Gallerie degli Uffizi guidate da Eike Schmidt fanno la parte del leone nell'esposizione.

 

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CONTRIBUTINon a caso il Ritratto di Leone X si va ad aggiungere ai contributi della Velata, dell'Autoritratto, della Madonna del Granduca, del San Giovannino e di quasi quaranta disegni (ma non lasceranno l'Arno i ritratti dei coniugi Doni, la Madonna della Seggiola e la Madonna del Cardellino). E dalla Galleria Palatina potrebbe però aggiungersi alla lista, scelta dell'ultima ora, anche il Ritratto del cardinal Bibbiena Quello che è sicuro è che l'evento, che sarà presentato domani dal ministro Dario Franceschini insieme a Schmidt e al presidente di Ales Mario De Simoni alla guida delle Scuderie del Quirinale, punta a orchestrare quasi duecento opere, di cui un centinaio tra quadri e disegni di mano del Divin Pittore.

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 E con il Ritratto di Leone X ci sarà anche in mostra la testimonianza della lettera che Raffaello scrisse al pontefice, insieme a Baldassarre Castiglione, nel 1519, con l'appello per la conservazione dei monumenti di Roma, frutto del lavoro di Raffaello come prefetto delle antichità di Roma con la nomina del papa nel 1515. Un documento che viene considerato uno dei cardini della storia della tutela archeologica. Potrebbe essere esposta la minuta dello stesso Castiglione, conservata a Mantova, oppure il manoscritto di Monaco di Baviera (noto come manoscritto B).

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E nella golden list delle opere figura anche il Cristo benedicente, prestito della Pinacoteca Tosio Martinengo di Brescia, un capolavoro giovanile che intreccia influenze del Perugino e di Antonello da Messina. 

 

Si attendono prestiti dall'estero. Dalla National Gallery di Londra arriva Il sogno del Cavaliere (tavola del 1503-1504), che sarebbe stata realizzata per la nascita di un giovane nobile romano, e passata non a caso nella collezione Borghese, per poi volare in Inghilterra nel Settecento. 

 

TRASFERIMENTORoma per Roma, i contributi illustri non mancano. Salutata la Cappella Sistina, per esempio, l'arazzo con la scena del Sacrificio di Listra sarà trasferito alle Scuderie del Quirinale, in stretta collaborazione con i Musei Vaticani, mentre la Galleria Borghese garantisce la sua Dama con il liocorno e da Palazzo Barberini farà la sua parata la Fornarina. Sempre dall'estero, sfilano la Madonna Alba dalla National Gallery di Washington e la Madonna della Rosa dal Prado, mentre il Louvre offre i due gioielli: il Ritratto di Baldassarre Castiglione e l'Autoritratto con un amico. E a Roma si vedrà anche la Santa Cecilia dalla Pinacoteca di Bologna. 

raffaello

GLI APPUNTAMENTIA tessere le fila dei prestiti, tutta l'équipe del progetto espositivo, con i curatori Marzia Faietti e Matteo Lafranconi, il contributo di Vincenzo Farinella e Francesco Paolo Di Teodoro e il comitato scientifico, dove spicca anche Antonio Paolucci. A corredo della rassegna, Raffaello potrà contare a Roma anche su altri appuntamenti. Dal 24 marzo sarà la Domus Aurea a rendere omaggio a Raffaello e all'invenzione delle grottesche: cuore dell'evento sarà la Sala ottagona e i cinque ambienti che si aprono lungo il perimetro coinvolti da istallazioni multimediali. Per l'occasione sarà aperta una nuova galleria di accesso alla reggia di Nerone. Dal 25 aprile, una rassegna di disegni e documenti nella Villa romana a Capo di Bove, poi, racconterà l'attività di Raffaello svolta sull'Appia Antica come prefetto delle antichità.

 

SCONTRO PER UN RAFFAELLO IN PRESTITO ALLE SCUDERIE

LAURA MONTANARI per repubblica.it

 

Gli Uffizi concedono in prestito il Leone X di Raffaello alle Scuderie del Quirinale a Roma in vista della mostra che si aprirà il prossimo 5 marzo e scoppia la polemica. Si dimette in blocco il comitato scientifico degli Uffizi. In una lettera inviata al Ministero dell'università e al Comune di Firenze, cioè gli enti che li hanno nominati, Donata Levi, Tomaso Montanari, Fabrizio Moretti e Claudio Pizzorusso, spiegano di aver lavorato per mesi alla compilazione della lista delle opere d'arte considerate come inamovibili dal museo fiorentino: 23 in tutto, lista approvata dallo stesso direttore Eike Schmidt. E invece ecco di Leone X va in prestito.

la velata degli uffizi raffaello

 

 

Secondo Montanari, Levi, Moretti e Pizzorusso, quell'opera di Raffaello non doveva muoversi da Firenze e invece Schmidt fa sapere perchè il dipinto appena restaurato dall'Opificio delle Pietre dure con un finanziamento Lottomatica può essere esposto alle Scuderie: "Rivendico pienamente il patriottismo di questa decisione, in difformità con quanto suggerito dal comitato consultivo delle Gallerie degli Uffizi: la grande mostra su Raffaello, un evento culturale epocale sarà uno dei grandi motivi di orgoglio dell'Italia nel mondo intero quest' anno, non poteva fare a meno del Leone X , un capolavoro che tra l'altro è in ottima salute e in perfetta condizione di viaggiare a Roma dopo essere stato restaurato dagli specialisti dell'opificio delle Pietre Dure.

 

raffaello dama con il liocorno

Gli Uffizi sono orgogliosi di aver potuto instaurare questa collaborazione straordinaria con il Quirinale e di poter contribuire, con tutte le nostre forze scientifiche e con una cinquantina di opere, ad una esposizione che già fin da ora è destinata ad entrare nella storia della museologia mondiale". Il direttore parla di "attacco strumentale" e aggiunge: "Appena tre anni fa il dipinto, prima del restauro,  fu mandato proprio alle Scuderie del Quirinale per una mostra. Allora nessuno (e nessun comitato) ebbe niente da ridire. Ma oggi, evidentente  qualcuno aveva voglia di visibilità a spese di Raffaello e dell'orgoglio italiano".

 

Dall'altra parte, nessuno discute l'importanza della mostra su Raffaello, nè il valore del dipinto: "Il fatto è che stamattina noi del comitato scientifico ci siamo riuniti a Firenze con il direttore degli Uffizi per discutere di un'altra lista di opere inamovibili da aggiungere a quella delle 23, ma abbiamo appreso dai giornali che il Leone X era già stato concesso in prestito a Roma, malgrado fosse inamovibile. Dunque che senso ha?" ha spiegato lo storico dell'arte Tomaso Montanari.

 

Così i quattro hanno presentato le loro dimissioni in blocco in una lettera in cui si legge che il comitato scientifico era da mesi  "impegnato nella redazione di due liste di opere inamovibili, una per quelle appartenenti al fondo principale dei vari musei delle Gallerie, l’altra per quelle fragili sul piano conservativo.

 

autoritratto con un amico raffaello

Nella riunione del 21 ottobre il Comitato aveva approvato, su proposta del direttore Schmidt, una prima lista di 23 opere inamovibili per appartenenza al fondo principale (facendo propria quella redatta nel 2009 dal precedente direttore Antonio Natali). La lista comprende al n. 19 il ritratto di Leone X con i cardinali di Raffaello". Nel verbale si parla di "opere inamovibili in assoluto per motivi identitari”, obbligo che naturalmente si riferisce alle decisioni del direttore e che vale appunto “in assoluto”, cioè anche per prestiti all’interno del territorio italiano" è la lettura del Comitato scientifico dimissionario.

 

In una riunione del 9 dicembre scorso i quattro membri del comitato avevano espresso all'unanimità parere contrario al prestito del dipinto di Raffaello alle Scuderie del Quirinale: "non si poteva che rispettare la lista approvata due mesi prima. L’ultima riga del verbale recita infatti così: “Permane il diniego del Leone X, nonostante le motivazioni addotte dal Direttore”. Oggi siamo venuti a conoscenza dagli organi di stampa che, contrariamente a quanto deciso nella riunione del Comitato del 9 dicembre, il dipinto è stato concesso in prestito e si trova già presso la sede espositiva a Roma. Siamo perfettamente consapevoli della funzione consultiva del Comitato, ma constatiamo che tenerci occupati per mesi nella discussione di liste che rimangono platealmente inapplicate vanifica l’esistenza stessa del Comitato. Pertanto oggi ci troviamo costretti a prendere atto della situazione e dunque a rassegnare le nostre dimissioni. Pensiamo che le dimissioni collettive del Comitato del più importante museo italiano renda ineludibile un ripensamento e una ridefinizione del ruolo dei Comitati Scientifici nel governo dei musei autonomi".

 

LE TRE GRAZIE DI RAFFAELLO THE RENAISSANCE NUDE

Replica il direttore degli Uffizi: "La lista degli inamovibili fu stesa in chiara risposta all'articolo 66 comma 2 codice dei beni culturali , che disciplina l'esportazione dei beni artistici fuori dal territorio a nazionale. Roma non solo si trova all'interno dell'Italia, ma ne è la capitale". E Marco Ciatti, soprintendente dell'Opificio delle Pietre Dure aggiunge: "Dopo il restauro dell'Opificio delle Pietre Dire, il Leone X di Raffaello è in condizioni perfette, in ottimo stato di conservazione e assolutamente in grado di andare alle Scuderie del Quirinale senza rischio alcuno per la sua "salute". L'intervento di restauro è stato effettuato secondo i più avanzati criteri e metodi a disposizione, il Papa sta benissimo: se tutte le condizioni di sicurezza e tutela richieste per il suo trasferimento e la sua esposizione sono rispettate, non esiste alcuna ragionevole possibilità che gli venga recato danno".

 

galleria degli uffizi 3

Contro il no del comitato scientifico degli Uffizi si muove anche il comitato scientifico della mostra dedicata a Raffaello, composto fra gli altri da  Sylvia Ferino, Francesco Paolo Di Teodoro, Vincenzo Farinella che sottolinea come il Ritratto di papa Leone X con i cugini cardinali Giulio de’ Medici e Luigi de’ Rossi goda "di ottima salute soprattutto dopo l’ultimo intervento dell'Opificio delle Pietre dure finanziato dalla mostra. Nulla di più corretto che presentarlo al pubblico nei suoi colori smaglianti in occasione della grande mostra celebrativa del cinquecentenario della morte di Raffaello, in una sede espositiva in diretta relazione con la presidenza della Repubblica e, dunque, luogo di tutti gli italiani. L’augurio è che quante più persone possibili possano vederlo assieme a tanti altri autografi di Raffaello".

 

Il comitato della mostra prosegue: "La sua collocazione nella sezione che si raccoglie attorno alla Lettera a Leone X, fondamento del moderno concetto di tutela e, dunque,  componente primaria del DNA dell’articolo 9 della nostra Carta Costituzionale, esalta ulteriormente il suo valore simbolico a Roma. L’intero progetto scientifico si è focalizzato fin dall’inizio attorno a quest’opera cruciale. In mostra, infatti, il ritratto di papa Leone, che aveva incaricato Raffaello di eseguire una “pianta dell’antica Roma”, eleggendolo anche “prefetto dei marmi”, è circondato da tutte le testimonianze di quell'immane lavoro sull’antico operato dal sommo Urbinate ed è posto in correlazione con il Ritratto di Baldassarre Castiglione (straordinario prestito dal Louvre), il celebre letterato, estensore, con Raffaello, della Lettera a Leone X, documento conservato all’Archivio di Stato di Mantova dopo l’acquisto esemplare da parte dello Stato italiano dell’archivio privato dei conti Castiglioni.”

eike schmidt