
L’INIZIO DELLA STORIA TRA L’ONOREVOLE MARIA ELENA BOSCHI E GIULIO BERRUTI, DENTISTA-ATTORE, È STATO…
Laura Mari per “La Repubblica - Roma”
I muri usati come palestra per i writer. Rifiuti ovunque, intonaci ormai invisibili. Una mini-discarica dove un tempo c’era un antichissimo tunnel. Per anni il Passetto del Biscione, che nell’epoca romana collegava la cavea del Teatro di Pompeo con l’esterno, è stato vittima del degrado e dei vandali. Ma da pochi giorni quei pochi metri coperti e transitabili che uniscono via di Grotta Pinta con piazza del Biscione, a pochi metri da Campo de’ Fiori, sono tornati a splendere grazie a un lungo intervento di restauro.
«Nel 2014 abbiamo presentato il progetto al Comune e il ministero dei Beni culturali ci ha dato il nulla osta per il restyling», spiega Roberto Lucifero, direttore del Centro studi Cappella Orsini e autore del restauro con un team di sei persone. Un cantiere a cui hanno lavorato a intermittenza per oltre due anni, finanziato dallo stesso Lucifero con 15mila euro e che si è concluso da qualche settimana. «Nel passetto non camminava più nessuno, ora è diventato un museo, i turisti lo affollano per fotografarlo».
Il passaggio è stato completamente ripulito e ridipinto. L’artista Lucifero ha restaurato gli intonaci ed è riuscito a completare le parti mancanti degli affreschi, poiché nel disegno originario erano ancora visibili forme e figure facilmente riproducibili. «Ho proceduto alla stessa maniera sul loggiato, dove ora ci sono degli affreschi con i putti».
Immagini sacre in un piccolo transito coperto che, in passato, aveva una forte impronta devozionale. Nel Passetto del Biscione, infatti, un tempo era custodita l’edicola della Madonna della Misericordia del Pulzone, oggi conservata nella chiesa di San Carlo ai Catinari, nei pressi di via Arenula. «Abbiamo pensato di ridipingerla e farla riconsacrare », spiega Lucifero. E così ora chi vuole arrivare a Campo de’Fiori può usare il Passetto e fotografare la Madonna riprodotta nei minimi particolari dalla pittrice Raffaella Curti.
DINO GASPERINI E ROBERTO LUCIFERO
«Non molti sanno che proprio in questo Passetto è nato il detto romano “andare a cercare Maria per Roma”» spiega l’artista Lucifero. L’affresco della Madonna era infatti così nascosto dal piccolo tunnel che per trovarlo bisognava improvvisare una vera e propria caccia al tesoro.
L’artista romano non si definisce certo un filantropo, piuttosto «un Lucifero buono, che riporta alla luce tesori nascosti» e ribadisce di aver voluto «restituire alla città un pezzo di storia, di cultura, una bellezza dimenticata che merita di essere riscoperta». La speranza adesso, sottolinea è che «il Comune termini anche il restauro della facciata della chiesa di Santa Maria in Grotta Pinta, nell’omonima strada. Un cantiere fantasma iniziato otto anni fa e bloccato da troppo tempo».
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