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Monica Scozzafava per il Corriere della Sera
Plusvalenze fittizie e opacità nei bilanci: l'operazione per l'acquisto di Victor Osimhen da parte del Napoli nell'estate del 2020 è finita nel mirino dei magistrati della Procura partenopea, che ieri hanno iscritto nel registro degli indagati il presidente Aurelio De Laurentiis e quattro consiglieri del Cda del club: i figli Edoardo e Valentina, la moglie Jacqueline Baudit e il consigliere delegato Andrea Chiavelli.
L'ipotesi di reato è di falso in bilancio riferito a tutta la struttura dell'operazione per l'acquisto del centravanti nigeriano, il più oneroso della storia del club. Settantun milioni e 246mila euro che il Napoli si era impegnato a pagare in cinque anni.
Nell'affare ci finirono anche il portiere Orestis Karnezis, ora svincolato. E i giovani Claudio Manzi, Ciro Palmieri e Luigi Liguori, valutati (impropriamente secondo la Guardia di Finanza) circa 20 milioni di euro. Calciatori di fatto mai passati per il Lille, il club dal quale venne acquistato Osimhen. E adesso in C o tra i Dilettanti. Per gli inquirenti si tratterebbe di una sovrafatturazione con ripercussioni inevitabili sul calcolo delle imposte. In buona sostanza gli investigatori ritengono che la società partenopea abbia «truccato» i bilanci.
Sull'operazione aveva già messo gli occhi la Procura Federale, anche se poi il tribunale sportivo in due gradi di giudizio non aveva ravvisato alcun illecito. I militari della Finanza hanno bussato alle porte del centro sportivo di Castel Volturno e degli uffici romani della Filmauro, mostrando un decreto di perquisizione.
Il presidente Aurelio De Laurentiis si trova a Los Angeles, per ora gli inquirenti hanno prelevato alcuni dei suoi dispositivi elettronici, come computer e iPad. Documentazione contabile è stata acquisita anche negli uffici del direttore sportivo Cristiano Giuntoli, del vice Giuseppe Pompilio e del segretario generale del club Alberto Vallefuoco che non sono indagati.
Il trasferimento di Osimhen è stato già oggetto di una richiesta di ordine d'indagine europeo da parte della Procura Jirs (Juridiction Interrégionale Spécialisée - Giurisdizione Interregionale Specializzata) del Tribunale giudiziario di Lille e ha comportato l'avvio di un procedimento penale anche presso la Procura di Napoli. A far alzare il livello di attenzione sulla vicenda è stato il cambio di proprietà del Lille, avvenuto a dicembre scorso. Il nuovo gruppo proprietario del club, dopo una revisione dei bilanci, ha notato delle irregolarità finanziarie e le ha segnalate alla giustizia francese.
Nel mirino dei gendarmi l'ex proprietario del Lille, Gerard Lopez che, secondo l'accusa, avrebbe fatto sparire i 70 milioni riferiti alla cessione di Osimhen al Napoli trasferendoli ad alcune sue società. Il fascicolo napoletano è del pm Francesco De Falco, che indaga con il coordinamento del procuratore aggiunto Vincenzo Piscitelli. Dal club, difeso dall'avvocato Fabio Fulgeri, filtra fiducia nell'attività dei magistrati e soprattutto serenità. Il Napoli è tranquillo: non è stata commessa alcuna irregolarità.
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