roma liverpool 4-2

L'ARBITRO FERMA LA RIMONTA DELLA ROMA: 4-2 E IN FINALE VA IL LIVERPOOL – ERRORI DIFENSIVI, DUE RIGORI NEGATI AI GIALLOROSSI E UN PALO DI EL SHAARAWY - FURIA PALLOTTA CHE INVOCA L'INTRODUZIONE DEL VAR IN CHAMPIONS: "INACCETTABILE QUANTO VISTO. COSI' SI RISCHIA IL RIDICOLO" - IL DS MONCHI: "E' IL MOMENTO PER IL CALCIO ITALIANO DI ALZARE LA VOCE" 

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Stefano Cantalupi per gazzetta.it

 

manè

Tutti in piedi e grazie Roma. Grazie lo stesso, canta il popolo giallorosso addolorato e riconoscente, davanti allo sforzo di una squadra che non ha mollato mai, nemmeno quando era stra-finita. E’ un 4-2 amaro, quello dell’Olimpico: resterà Madrid l’unica capitale europea rappresentata a Kiev il 26 maggio nella finale di Champions League, passa il Liverpool, forte della dote accumulata ad Anfield. Cade, però, l’imbattibilità dei Reds nel torneo: piccola consolazione romanista, a cui va aggiunta quella di aver finalmente fermato Salah.

 

NINJA CHE GUAIO — Tensione a mille al calcio d’inizio, per fortuna senza incidenti significativi prima del match. E il frastuono è lo stesso di una finale dei 100 metri, il fischio di Skomina è lo sparo dello starter, anche se stasera si corre all’interno della pista rossa dell’Olimpico, non sopra. Basta un destro di Florenzi per alzare i decibel: “l’unico grande amore de tanta tanta gente” spinge subito forte, come da comandamento vendittiano. A far sospirare i cuori, però, è Nainggolan dopo 9 minuti. E non nel senso buono. Follia del “Ninja”, che aziona il 3 contro 2 dei Reds con un retropassaggio sciagurato. Firmino, Mané. Gol. E addio partita a scacchi, addio valutazioni a freddo sulla difesa a quattro voluta da Di Francesco, diversamente da Anfield. E’ già serata da assalti all’arma bianca, disperati.

wijnaldum

 

QUANTI REGALI — Gli uomini migliori della Roma, nel primo tempo, sono due: El Shaarawy e Milner. Sì, perché il tuttofare inglese tutto fa fuorché giocare per il Liverpool, andando al riposo con un autogol confezionato e uno sfiorato. L’1-1 che rianima la Roma, al 15’, arriva per una carambola con Lovren, dopo una sponda aerea di El Shaarawy. E ancora Milner devia un destro dello scatenato Faraone mandandolo sul palo, a Karius battuto. Il problema è che, nel frattempo, il Liverpool è andato sul 2-1. Perché Dzeko, contagiato da questa strana voglia di farsi del male, serve a Wijnaldum il più comodo degli assist per l’incornata su azione da calcio d’angolo. Errori inattesi da protagonisti di questo livello, sintomo di un eccesso di frenesia. Tenere alta l’intensità per dare nerbo all’inseguimento si paga con massicce dosi d’imprecisione.

 

NAINGGOLAN

E I RIGORI? — Ci si mette anche qualche decisione arbitrale sfavorevole ad azzoppare la rincorsa giallorossa. Nel primo tempo un lieve contatto tra Schick e Lovren salva il croato da un “mani” in area, all’inizio della ripresa Karius sarebbe da rigore su Dzeko ma l’azione è fermata per un fuorigioco dubbio. Decisioni che pesano, perché al minuto 52 si sveglia Dzeko, che prosegue nella striscia realizzativa in Champions: destro di El Shaarawy, Karius respinge, Edin controlla e scaraventa in rete. Boato dell’Olimpico, dentro Under per un Pellegrini poco ispirato, c’è ancora tempo per sognare, o almeno per vendere cara la pelle. E il turco, al volo, per poco non firma subito il sorpasso. Che forse arriverebbe ugualmente, se Skomina sanzionasse col penalty una clamorosa parata di Alexander-Arnold su acrobazia di El Shaarawy. Niente, la lista dei rimpianti s’allunga.

 

RISCATTO RADJA — Il Liverpool s’accontenta di mantenere il largo vantaggio col favore del cronometro, alleggerisce la pressione con un tentativo di Firmino (Alisson reattivo, come su Mané nel primo tempo) e gestisce il risultato, non proprio la specialità della casa. E infatti paga, come ad Anfield. Gonalons e Antonucci sono le ultime due frecce di Di Francesco, il forcing finale è da applausi e trova la redenzione di Nainggolan, che insacca il bolide del 3-2 con 4 minuti più recupero da giocare. Radja farà doppietta poco dopo, calciando in porta con rabbia al 94’ un rigore che sa tanto di beffa. Peccato, Roma. Ma grazie d’averci provato, di essere caduta tante volte e rialzata sempre, perché è così, solo così che si diventa grandi.

roma liverpool

 

 

 

2. ROMA ANCORA PENALIZZATA

Da gazzetta.it

 

Due episodi. Gravi. Che magari non avrebbero cambiato nulla in ottica qualificazione ma che sicuramente fanno male, soprattutto considerando la difesa del Liverpool, non esattamente al top. Penalizzata già all'andata (un gol di Salah era in fuorigioco), la Roma si ritrova anche all'Olimpico con qualcosa, anzi, più di qualcosa, da recriminare.

 

E considerando che anche ai quarti la Juve col Real e i giallorossi col Barcellona avevano avuto parecchi episodi "contro", beh, non si può certo dire che le italiane siano state favorite dagli arbitraggi. E se guardiamo anche al livello dei fischi in Real-Bayern di martedì sera, forse è il caso di accelerare un po' con l'introduzione della Var anche in Champions.

 

dzeko

TORTI — All'Olimpico sono due gli episodi che, analizzati alla moviola (anche perché il secondo in diretta non l'aveva visto nessuno), fanno urlare di rabbia i tifosi giallorossi: a inizio ripresa Dzeko viene abbattuto da Karius in uscita. Il bosniaco viene ritenuto in fuorigioco (che però da alcune inquadrature non pare esserci) ma il fallo, il portiere dei Reds, l'aveva commesso senza se e senza ma perché il pallone non lo tocca proprio e va direttamente sulle gambe del bomber giallorosso. Ma a metà ripresa l'episodio più grave quando Alexander-Arnold devia nettamente col braccio sopra la traversa una conclusione ravvicinata di El Shaarawy.

 

Sarebbe rigore ed espulsione del terzino dei Reds, ma nessuno se ne accorge e si riprende con un semplice calcio d'angolo. Un rigore realizzato avrebbe portato la Roma sul 3-2 a venti e passa minuti (più recupero) dalla fine dell'incontro con l'uomo in più... Chissà che non staremmo qui a scrivere un'altra storia, un'altra impresa giallorossa. Va poi detto che al 93' lo stesso Skomina concede alla Roma un rigore, quello del definitivo 4-2, piuttosto generoso per un tocco di mano in area ma con braccio attaccato al corpo. Rigore sì, ma non quello giusto...

 

3. PALLOTTA: LA CHAMPIONS SENZA LA VAR E’ UNA PRESA IN GIRO

Da www.corrieredellosport.it

«Embarassing», «Absolute joke»: parole fortissime quelle del presidente della Roma James Pallotta, nel post partita di Roma-Liverpool. Il numero uno del club a fine partita è sceso sul campo a ringraziare uno per uno ogni singolo giocatore, per poi tirare fuori tutta la sua rabbia davanti ai microfoni: «E' imbarazzante essere eliminati in questo modo, non si può giocare una competizione come la Champions senza la Var, non si può andare avanti così, diventa una presa in giro, è ridicolo. Complimenti al Liverpool, certo, è difficile arbitrare, certo, ma stasera è stata una figuraccia inaccettabile». 

 

roma liverpool 4-2

 

dzeko maglia forza sean