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ROMA-NAPOLI PER L’UNICA SUSPENSE CHE RESTA VIVA, IL SECONDO POSTO DA CHAMPIONS - GARCIA FA QUELLO CHE SERVE. IL GIUSTO MASSAGGIO MENTALE SULLA TESTA DEI SUOI. NON RIDIMENSIONARSI MA RE-DIMENSIONARSI: DIMENTICARSI QUEL CHE ERA E ACCETTARE QUEL CHE È, UNA SQUADRA CHE VALE IL QUARTO O QUINTO POSTO

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Giancarlo Dotto per Dagospia

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Focus pasquale su Roma-Napoli per l’unica suspense che resta viva su questo campiomorto, il secondo posto da Champions. Rudi Garcia fa quello che serve, il giusto massaggio mentale sulla testa dei suoi, parecchio depotenziata anche dalla ferocia umorale della piazza.

 

Non ridimensionarsi ma re-dimensionarsi questo doveva fare la Roma: dimenticarsi in fretta quello che era per accettare quello che è, tecnicamente una squadra che vale il quarto o quinto posto, la Fiorentina per dire, e mettere in campo quello che si è e quello che si ha, entusiasmo e pugna, dedizione individuale e sacrificio di gruppo, strappare punti da qui alla fine a furia di morsi e calci negli stinchi.

il gol di pjanic in roma napoliil gol di pjanic in roma napoli

 

Insomma, lotta dura senza paura. Secondo tempo di totale sofferenza contro un Napoli soverchiante, debilitato in partenza dalle scelte astruse di Rafa Ciccio Benitez, e i tre punti portati a casa soprattutto grazie ai due magnifici centrali difensivi (Manolas qualcosa di mitologico) e un De Sanctis da circo.

 

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La scioltissima vittoria della Lazio a Cagliari, settima consecutiva, dice che da qui, moltiplicato nove, sarà stillicidio di derby, con la scena madre già fissata il 24 maggio all’Olimpico e prevedibile isteria a palate. Lazio che scoppia di talento. Quando non deborda Felipe Anderson, ecco Keita.

 

Copertina di giornata tutta per Luca Toni e Jeremy Menez. Le imprese del Pennellone, 38 anni a maggio, non bastano al Verona che butta nel cesso vittoria strafatta. Dallo stesso cesso riemerge invece il capino smunto di Pippo Inzaghi, preso per il ciuffo dal suo prediletto  dall’occhio torvo, al suo sedicesimo gol e record assoluto. Da ciuffo a ciuffo. Maglia nera assoluta per l’Inter di Roby Mancini, capace dell’impresa di non battere quel che resta del fondo di un barile chiamato Parma, l’orgoglio gigante degli umiliati e offesi . Fischi e pernacchie da San Siro a Giacarta.

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