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Giovanni Zamagni per la “Gazzetta dello Sport”
Deluso, profondamente deluso. «Avrei voluto giocarmela alla pari con Jorge Lorenzo» ripete più volte Valentino Rossi con un filo di voce. Evidentemente, Valentino era convinto che il ricorso al TAS avrebbe avuto esito positivo, invece ecco l' ennesima beffa di una vicenda che lo ha amareggiato oltre ogni limite dal punto di vista umano, oltre che sportivo.
«Dopo Sepang, in tanti hanno detto la loro, ma sulla moto c' ero io, so come sono andate le cose: per questo ho deciso di fare ricorso» spiega Rossi, certo di aver subito un' ingiustizia.
«Più che arrabbiato sono deluso: mi spiace non sfruttare un' occasione che mi ero costruito dall' inizio del campionato, anzi da prima. Già sarebbe stato difficile, ma così mi viene tolta la possibilità di giocarmela: mi deprime molto».
E' pentito per quello che è successo a Sepang?
«Ho solo un rimpianto: essere andato largo alla curva 14, non aver percorso la mia traiettoria normale. Del resto non possiamo parlare ed è meglio non farlo».
Partendo ultimo, quante possibilità ha di conquistare il titolo?
«Difficile dirlo adesso, così come è impossibile pensare a una strategia. Io e la squadra dobbiamo lavorare bene in prova, essere competitivi, avere un buon passo: il resto non si può prevedere. Certo, partendo in fondo i rischi per recuperare sono tanti, ma prima bisogna capire il mio potenziale, come vanno le gomme, quali condizioni ci saranno. E così via…».
Nella sua rincorsa crede che troverà alleati o nemici?
«Non lo so: ognuno deve fare la sua gara. Il resto dipenderà da me, da quanto sarò veloce e forte a recuperare».
A Valencia, su una pista così stretta e a lei poco congeniale, è tutto più complicato?
«Sicuramente questo non è il mio tracciato preferito, anche se in passato ho vinto (2003 e 2004, n.d.r.) e nel 2014 ho conquistato la pole e il secondo posto che mi ha permesso di diventare vice campione del mondo. Qui, però, ho faticato spesso, ho anche perso un titolo partendo dalla pole: adesso è tutto al contrario, ma da allora è differente. L' importante è rimanere concentrati, lavorare sempre nello stesso modo».
Trova qualche analogia con Qatar 2004, quando venne retrocesso al 23esimo posto? Lo stato d' animo è lo stesso?
«Era un momento differente, anche se la sensazione può essere simile: allora avevo recuperato molte posizioni, prima di fare un errore (era caduto quando era 4°, n.d.r. ): bisogna far tesoro di quell' esperienza e gestire in modo differente».
VALENTINO ROSSI - MARC MARQUEZ - JORGE LORENZO
La sua rimonta potrebbe trasformarsi nella sfida più grande.
«Lo sarebbe stata partendo in condizioni normali, mentre così sarà già un grande risultato disputare un bel GP, mantenere la giusta tensione».
Quanto successo potrebbe condizionare il suo futuro?
«No, di questo sono sicuro: continuerò a correre anche nel 2016, ho già un contratto e non ho intenzione di smettere. Realisticamente questo episodio non cambia nulla».
Le Honda potrebbero essere, ancora una volta, decisive?
«Non lo so, non so cosa dire».
Cosa ha pensato dell' intenzione di Lorenzo di intervenire nel giudizio del TAS?
«Sono rimasto sorpreso».
Ma se dovesse vincere Jorge il titolo, sarebbe meritato?
«Chiedetelo a lui».
La consola avere i tifosi dalla sua parte?
ROSSI LORENZO 9
rossi lorenzo
LORENZO ROSSI
valentino rossi jorge lorenzo
«Col passare dei giorni la situazione è più chiara e in tanti si sono schierati con me: fa piacere, è una consolazione, ma purtroppo non cambia la sentenza di dover partire ultimo. Sono le regole del gioco e bisogna accettarle».
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