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Luca Valdiserri per il “Corriere della Sera”
Il 28 ottobre, nel turno di campionato piazzato tra la terza e la quarta giornata di Champions League, la Roma arrivò al massimo vantaggio sulla Juventus: +11. I giallorossi avevano sconfitto per 3-1 l’Udinese, in casa, e i bianconeri erano caduti contro il Sassuolo (1-0), quarta sconfitta nelle prime dieci partite.
Da allora molto è cambiato: la Juve ha vinto 5 partite di fila (11 gol fatti, 2 subiti), la Roma ha fatto 5 punti su 15 disponibili (5 gol fatti e 6 subiti). La grande rimonta, con i 10 punti recuperati da Allegri su Garcia, influenza terribilmente anche l’ultima giornata dei gironi di Champions: la Juve ci arriva già qualificata e con il morale altissimo; la Roma, sull’orlo di una crisi di nervi, è chiamata alla «partita della vita» contro il Bate Borisov.
La Juve, domani sera, cerca almeno un punto a Siviglia per chiudere il girone al primo posto. Non è solo una questione di prestigio, c’è la possibilità di pescare un avversario più semplice negli ottavi di finale. Morata, uno dei pochi con la luna storta, potrebbe ritrovare una maglia da titolare.
Il Siviglia è già eliminato, ma deve vincere per provare ad arrivare terzo e andare in Europa League, la coppa che ha vinto nelle ultime due edizioni.
Tutt’altra aria ci sarà mercoledì all’Olimpico, che si annuncia ancora una volta quasi vuoto. La Roma è in crisi ma padrona del suo destino: le basta battere il Bate Borisov per passare il turno e mettere le mani su una ventina di milioni vitali per correre sul mercato di gennaio a riparare gli errori del d.s. Sabatini.
Allo stadio, dopo un’assenza che dura dal 2 marzo (proprio un Roma-Juve 1-1), ci sarà anche il presidente James Pallotta, che tra domenica sera e ieri ha iniziato una serie di incontri a 360 gradi con tutti i dirigenti del club. Come da tradizione, Pallotta ha cercato di portare un po’ di ottimismo americano, anche se i problemi sono tanti. En passant si è anche un po’ lamentato dell’arbitraggio di Damato a Torino («Visto il rigore?»).
Non si cercano alibi, ma la battaglia di Napoli è già iniziata, visto che anche Sarri ha battuto sul tasto arbitrale dopo la sconfitta di Bologna. Garcia, ieri, ha usato toni più duri del solito con la squadra, che continua a sprecare punti nel finale di gara. Tra Bologna (Destro all’87’) e Torino (Maxi Lopez al 93’) sono stati sprecati 4 punti con due rigori evitabili. Per fortuna l’infortunio di Gervinho sembra meno grave del previsto: l’ivoriano, comunque, è out per dopodomani.
Sarà un finale pirotecnico non solo per le italiane. Rischiano di stare fuori dagli ottavi di finale il Manchester United (non deve perdere a Wolfsburg), l’Arsenal (deve vincere contro l’Olympiacos, ad Atene con due gol di scarto oppure 3-2), il Chelsea (serve un pareggio in casa contro il Porto) e il Valencia (deve battere il Lione e sperare che il Gent non vinca contro lo Zenit già qualificato). Per una volta non sarà un’ultima giornata buona per far giocare su tutti i campi le riserve.
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