FLASH! - LA DISCESA IN CAMPO DEL PARTITO DI VANNACCI E' UNA PESSIMA NOTIZIA NON SOLO PER SALVINI,…
Paolo Casarin per il "Corriere della Sera"
MATTEO SALVINI TIFOSO DEL MILAN
Milan-Napoli è affidata a Massa, che arbitra felice per la promozione ottenuta dalla Uefa. Per questo perdona qualche entrata sopra le righe dei ventidue. Al 45' i falli fischiati sono già 18. Nel secondo tempo il Milan cerca di pareggiare il gol iniziale di Elmas e la gara si scalda: Massa dialoga. Alla fine pareggio del Milan annullato per fuorigioco di Giroud molto discutibile: il rossonero è a terra, più che partecipare all'azione sembra subire la posizione del difensore sopra di lui.
Fin dal 14 giugno 1924 l'Ifab decise che «un giocatore che si trova in fuorigioco non commette alcuna infrazione, salvo che non disturbi un avversario e non prenda parte al gioco. In questi casi, interferendo nell'azione in corso, deve essere punito». È il punto decisivo del gol annullato al Milan e di quello cancellato da Irrati in Atalanta-Roma di sabato. Irrati non ha visto il fuorigioco di Palomino e ha concesso il gol. Nella verifica Nasca (Var) ha colto il fuorigioco e la modesta attività di Palomino contro Cristante; Irrati ha cancellato il gol. I due arbitri non devono essere puniti, come già si legge: dovevano solo dividersi meglio i compiti.
MATTEO SALVINI TIFOSO DEL MILAN
2 - IL PESO DI MASSA SULLO SCUDETTO GIOCATO AL VIDEO
Matteo Pinci per "la Repubblica"
Anche un gol al novantesimo in uno scontro scudetto può essere cancellato. Nel calcio ipertecnologico dei fuorigioco centrati al millimetro, a decidere la sfida tra seconda e terza del campionato è stata un'interpretazione umana. Al video, perché il calcio del presente e del futuro non può più far a meno del Var. Ma se il Napoli ha battuto a San Siro il Milan è anche per un parere dell'arbitro Massa. Sono bastati 125 secondi e un precedente freschissimo a mettere il tarlo del dubbio nella testa dell'arbitro.
MATTEO SALVINI TIFOSO DEL MILAN
Quando Kessié ha spedito in porta il gol di un 1-1 che pareva a quel punto quasi definitivo, quasi nessuno era sfiorato dal sospetto di un'irregolarità. Ma in quei secondi infiniti nella cella di Lissone, dove i video-arbitri vivisezionano ogni singolo gol, avevano già messo nel mirino la posizione di Olivier Giroud: l'azione, complicatissima, lo aveva visto contendere un pallone alto a Juan Jesus e poi restare a terra insieme al brasiliano.
La palla rimbalzava su Kalulu, tornava verso Juan Jesus ancora a terra, e da lì sul piede fatale di Kessié. La domanda che si sono posti il Var Di Paolo e l'Avar De Meo è una soltanto: Giroud, sdraiato oltre l'ultimo difensore del Napoli, impatta sull'azione? Tutto ruota intorno alla gamba sinistra del centravanti, che si sposta proprio mentre il pallone transita da quelle parti: sta provando a giocarlo? O sta solo cercando di rialzarsi? Al monitor a bordo campo, Massa ha impiegato pochi replay per farsi un'idea: le telecamere lo hanno inquadrato mentre con l'indice indicava proprio quella gamba di Giroud. A quel punto, ha deciso - pur con un istante di dubbio - di annullare il pari.
In 125 secondi arbitro e Var hanno deciso che Giroud interferiva con Jesus. Scelta che rispecchia l'orientamento di Coverciano su casi simili. Ma Pioli non ci sta: «Lo so che le regole sono così. Ma come fa un giocatore a terra che non fa niente per intervenire a essere attivo?». Jesus offre un'idea diversa: «Giroud non mi ha lasciato giocare pulito». Chissà se questo episodio sia figlio dell'episodio che sabato a Bergamo ha attirato l'attenzione di tutta Italia. La polemica televisiva di Gasperini contro arbitro e Var per il gol del 2-2 della sua Atalanta contro la Roma, annullato per un fuorigioco di Palomino, anche se il giocatore non aveva toccato il pallone. In quel caso la partecipazione all'azione era palese. Semmai, l'arbitro Irrati aveva sbagliato a non andare al monitor, come invece ha correttamente fatto Massa.
3 - «GIROUD È A TERRA, NON SI PUÒ GIUDICARLO IN FUORIGIOCO»
Carlos Passerini per il "Corriere della Sera"
Romagnoli non si dà pace: la partita è finita da tre minuti ma continua a chiedere spiegazioni all'arbitro Massa, accerchiato: quel fuorigioco fischiato a Giroud al 90' e costato l'annullamento del pareggio proprio non va giù. Kessie, a bordo campo, ha lo sguardo fisso su uno smartphone: guarda e riguarda l'azione, scuote il capo. Tutto inutile, è tardi: la gara è chiusa, il Napoli ha vinto, il Milan ha perso e su San Siro scende una nebbiolina gelida. Poco più là, Stefano Pioli ha le mani in tasca, lo sguardo basso.
La mimica dell'allenatore al fischio finale dice tutto: la rabbia per l'episodio del gol annullato, che farà discutere a lungo, ma anche lo sconforto per l'ennesima sconfitta. «Il gol annullato? Un giocatore che è per terra, come fa a procurare un danno?». Pioli difende la prestazione dei suoi: «Non meritavamo di perdere. Non siamo stanchi e l'abbiamo dimostrato, per l'energia messa è stata una delle nostre migliori partite del campionato, ci è mancata la qualità, non la condizione fisica».
La botta però è forte. Il Diavolo si è fermato di nuovo, due vittorie in sette partite sono un problema grosso, grossissimo per chi ha sogni di scudetto. C'è rabbia, nel Milan: i 50mila tifosi rossoneri lasciano le tribune abbacchiati. Su, al terzo anello, la gioia dei tremila napoletani è inarrestabile: cantano, saltano, ballano. Una bella rivincita, dopo i soliti pessimi cori arrivati dalla curva rossonera prima della partita. Per il Diavolo, il tabù resta: l'ultima volta che ha battuto il Napoli a San Siro era il 2014, sette anni fa. E anche per il tecnico rossonero la personalissima maledizione continua: in carriera non ha mai battuto Spalletti, in ben undici incroci.
Due volte la sconfitta con l'uomo di Certaldo gli è costata addirittura l'esonero: a Parma nel 2007 e con la Lazio nel 2016. Una bestia nera. Tutta un'altra atmosfera in casa Napoli, che grazie a questi tre punti si riporta al secondo posto scavalcando l'Atalanta e agganciando proprio il Milan. Spalletti non sta nella pelle, dà il cinque a tutti, salta sulle spalle di Zielinski. Prima, quando Massa era davanti allo schermo del Var, fissava la scena ammutolito, gelato.
Poi, appena la partita è finita, è esploso di gioia. Era al rientro dopo la squalifica, alla vigilia aveva dichiarato di sapere d'aver creato problemi ai suoi: «Io non ho fatto la cosa giusta e ho penalizzato la squadra in queste due partite e la responsabilità delle due sconfitte è mia» aveva detto. In panchina ieri è andato con le scarpette da calcio, per essere più vicino ai suoi giocatori. «Sono orgoglioso di loro, abbiamo retto bene fino alla fine - le sue parole -. Siamo stati bravi a leggere la partita e poi siamo stati bravi a soffrire». La gioia di Zielinski: «Per lo scudetto ci siamo».
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