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TENNIS DOTTO - CHE COSA SARÀ IL TENNIS SENZA ROGER FEDERER? PENA ASSOLUTA. MISERIA. UN LAGER A STRAPIOMBO SULLA NOIA. UN GEMITO INTERMINABILE E SENZA SENSO. DUE ERGASTOLANI CHE SI SCAGLIANO PER ORE PALLATE SU PALLATE, FINO ALLO SFINIMENTO - VIDEO
Giancarlo Dotto (Rabdoman) per Dagospia
Che cosa sarà il tennis senza Roger Federer? Sicuri di volerlo sapere? Accendete di questi tempi su Londra e saprete. Il tennis senza Federer sarà tennis. Ovvero, pena assoluta. Un lager a strapiombo sulla noia. Un gemito interminabile e senza senso. Le marionette contemporanee di Samuel Beckett.
Due ergastolani che si scagliano per ore pallate su pallate, fino allo sfinimento, cercando angoli estremi di una gabbia sempre più angusta, con la brutalità ottusa di chi sa che il pollice è verso, lo sbranamento sicuro, ma non possono tuttavia fare a meno di spendere ogni volta fino in fondo la loro belluria gladiatoria, antefatto in via di evoluzione dello scenario androide che da qui a poco li inghiottirà.
Vedo il passo robotico di Raonic, il suo servizio anomalo non arriva, esplode. Interessa? Zero. Vedo Murray, il suo chiacchiericcio isterico tra uno scambio e l’altro. Scambi interminabili, tutti uguali a se stessi, tutti banalmente stupefacenti.
Andy arriva ovunque con quella orrenda voglia pelosa sulla gamba destra. Quel verso da oca ingozzata, quando serve. Interessa? Meno che mai. Vedo il giapponese. Si chiama Nishikori, ma potrebbe chiamarsi qualunque cosa.
Vedo Djokovic, il serbo. Le sue ossa non hanno più giunture, ma elastici sottili. Si torce, si piega, s’allunga. Non si spezza. La sua faccia sul court diventa quella di un assassino. Nulla di più vicino a un serial killer. Si spezza invece la sua testa, ancora vagamente umana. Da qualche tempo, rigetta se stesso. Non ne può più di essere Djokovic. Interessa? Lui sì, qualcosa. Il minimo.
Nessuno, a meno che non sia un cretino, può sopportare troppo a lungo di essere un tennista oggi, in assenza di Roger Federer, la divinità che trascende il tennis. Chi ci prova perché fa i patti col diavolo, evapora un giorno di colpo. Guarda Rafa Nadal. Un benedetto teppista gli ha bucato il palloncino. Sopravvive da metafora sgonfia. Non c’è un circo onorevole per lui. Solo ossa e muscoli feriti a morte. Il tennis senza Roger è tennis. Miseria.
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