lewis hamilton

SEGNATEVI LE PAROLE DI "SIR" LEWIS HAMILTON: “LA FERRARI È DA MONDIALE, SE VINCO NON SMETTO” – IL BARONETTO ROSSO DOPO AVER PROVATO LA NUOVA ROSSA SF-25: “SONO VENUTO QUI PER VINCERE, PER ME NON SAREBBE L’OTTAVO MONDIALE, MA IL PRIMO CON LA FERRARI. SARÀ DURA BATTERE LECLERC. L'UNICO PERICOLO? DEVO STARE ATTENTO CON LE LASAGNE E LA PIZZA MA TRANQUILLI, CONTINUO A PERDERE PESO” - VIDEO

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Daniele Sparisci per corriere.it - Estratti

 

 

 

lewis hamilton

Da dietro le recinzioni di Fiorano gli hanno lanciato persino dei peluche. Stanchissimo ma felice, due ore di sonno per il viaggio lampo a Londra per lo show della F1, Lewis Hamilton si nutre dell’«energia magica dei tifosi e dell’ambiente» e «di qualche pizza»: «Ne ho mangiate tre la scorsa settimana ma tranquilli, continuo a perdere peso».

 

Risate e pause di riflessione, il nuovo leader della Ferrari parla con carisma e non schiva le domande, almeno per ora. Ha appena concluso i suoi primi 100 km sulla SF-25, una macchina profondamente rivista molto di più di quanto si veda da fuori — «L’anno scorso chi era davanti a noi era solamente 30 millesimi più veloce, perciò conta ogni dettaglio» parola del dt Loic Serra —, si è emozionato come di continuo gli capita da quando è a Maranello, si sente «al posto giusto nel momento giusto».

 

 

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Stuzzicato su altri temi è ancora più sensibile, è in missione, il sette volte campione del mondo ci tiene a sottolinearlo e a mettere in chiaro quali devono essere gli obiettivi della Ferrari. Non pensa a un solo titolo, di più: «Se fossi abbastanza fortunato da vincerne uno, che poi è quello per cui sto lavorando, perché dovrei smettere?». Non insegue i record, ma la leggenda: «Per me non sarebbe l’ottavo Mondiale, ma il primo con la Ferrari, varrebbe in modo speciale. Vorrei contribuire a questa storia fantastica».

 

 

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Alterna qualche parola in italiano, sa che è importante farlo, glielo hanno anche consigliato dal punto di vista dell’immagine all’interno del suo staff dove c’è una ragazza nata a Treviso: «Ho sempre sognato di parlare una seconda lingua, a 13 anni correvo sui kart in un team italiano e capivo abbastanza. Il problema è che quando sei inglese alla fine non sei costretto a imparare per forza». Di quel periodo ricorda le «lasagne pazzesche» che gli cucinava la mamma di un meccanico, Luca Del Fante. «Ora però devo stare attento. E non posso nemmeno mangiare troppe pizze». Altre risate durante la chiacchierata, poi i toni cambiano bruscamente.

 

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Se lui dice di sentirsi in missione la Ferrari è pronta per il titolo? «Sì. E lo dico perché sono stato in team vincenti, quindi so di cosa parlo (McLaren e Mercedes ndr): conosco come lavorano, e poi non ho mai visto una passione così da nessun’altra parte. Gli ingredienti per il Mondiale ci sono, si tratta soltanto di mettere i pezzi insieme. E Fred è un grande leader».

 

 

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Già, c’è anche Leclerc, il Cavallino del futuro, ormai ventisettenne: «Molto più maturo della sua età — lo dipinge così Lewis — molto difficile da battere». Charles sarebbe deluso se non portasse a casa almeno uno dei due titoli, ma la sua sfida è molto più ampia, costretto com’è a stare davanti al Re. Per ora discutono di musica, giocano a scacchi («È in vantaggio lui per 3-2 ma sto recuperando»), dalla prossima settimana nei test in Bahrein si comincerà a capire chi comanda in pista, il monegasco si sta preparando: «È una sfida enorme essere compagno di Lewis, la più grande della mia carriera. Mi spinge a dimostrare quanto valgo»

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