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ROMA SCAPOCCIA - SIAMO SICURI CHE DIETRO IL “TRIGORIA-LEAKS” SCODELLATO DA "REPUBBLICA" NON CI SIA UNA OPERAZIONE MESSA IN PIEDI DA FRANCO BALDINI CON L’AVALLO DI PALLOTTA PER CONTRASTARE IL FATTO CHE DE ROSSI È STATO MANDATO VIA SENZA UNA LOGICA? – BALDINI È STATO ANCHE IL PRIMO A METTERE I BASTONI TRA LE RUOTE A TOTTI QUANDO ANCORA GIOCAVA. FAR PASSARE I DUE CAPITANI COME DUE CONGIURATI CHE SI ODIANO TRA LORO APPARTIENE AL PIÙ CLASSICO “DIVIDE ET IMPERA” – MA C’E’ ANCHE UN’ALTRA LETTURA DEL CASO - LA NOTA DELLA ROMA 

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totti de rossi

Ferdinando Mezzelani per Dagospia

 

DAGONOTA

 

L’inchiesta di “Repubblica” ruota attorno alla mail del preparatore Ed Lippie, uomo di fiducia di Pallotta a Trigoria. Una storia torbida di corvi e veleni in cui De Rossi viene descritto come un Rasputin che briga per mandare via l’allenatore Di Francesco, il ds Monchi e “il fratello” Totti insieme a tre senatori della squadra (Kolarov, Dzeko e Manolas, guarda caso tutti in uscita).

 

pallotta baldini

 

 

 

 

 

Qualcosa non torna e sorge spontanea una domanda: perché a DDR, capo dei congiurati, l’As Roma offre poi la carica di vice amministratore delegato? Nella ricostruzione si parla anche dell’allontanamento del medico sociale che – va ricordato – è stato allontanato non per un fantomatico diktat di Totti ma perché la Roma ha avuto 49 infortuni in una stagione.

totti de rossi conti

 

 

 

 

 

E dunque chi aveva interesse a colpire Totti e De Rossi, gli ultimi due simboli del romanismo? Elementare, Watson. Anche se il soggetto in questione ad Arthur Conan Doyle preferisce Shakespeare. Tutte le strade portano a Franco Baldini e al “centro di potere londinese” del club che avrebbe messo in piedi l’operazione con l’avallo di Boston per contrastare il fatto che De Rossi è stato mandato via senza una logica.

 

Il “consigliori” di Pallotta è stato anche il primo a mettere i bastoni tra le ruote a Totti quando ancora giocava. Far passare i due capitani come due congiurati che si odiano tra loro appartiene al più classico “divide et impera” come le voci su Ferrero e sul generone romano che vuole comprarsi la Roma. La classica polpetta avvelenata messa in giro ad arte per spaventare tutti: vedete come finisce? Se Pallotta e gli "amerikani" mollano, torna la “Rometta” di un tempo (come se adesso fosse una grande Roma). Quindi, teneteveli stretti.

 

totti de rossi

Ma c'è un’altra lettura. Chi ha fatto scoppiare la bomba aveva perfettamente coscienza degli effetti che avrebbe provocato tra i tifosi e nella società. Al punto da portare Pallotta a vendere. E siccome ormai la Roma ha perso appeal, non saranno i fondi del Qatar ma una cordata "romana" che a quel punto farà lo stadio…Ma non a Tor di Valle.

 

 

 

 

 

 

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