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LA FERRARI E' TORNATA: TERZA VITTORIA CONSECUTIVA! A SINGAPORE STREPITOSA DOPPIETTA CON VETTEL E LECLERC. LA GARA SI E’ DECISA AI PIT STOP CON IL TEDESCO CHE… - BINOTTO CALMA I BOLLORI DEL MONEGASCO CHE ALLA FINE COMMENTA GELIDO: "LA STRATEGIA? ERA STATA DECISA PRIMA DELLA GARA E IO MI SONO ATTENUTO AI PIANI" - HAMILTON CHIUDE QUARTO E SI AVVICINA AL TITOLO, PUNTO D'ORO PER GIOVINAZZI – VIDEO

Giusto Ferronato per gazzetta.it

 

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È di uno stupendo rosso Ferrari la notte di Singapore. Il Cavallino è tornato a vincere in Asia, è tornato a fare una doppietta che mancava dal GP di Ungheria del 2017. Ma soprattutto... è tornato a vincere con Sebastian Vettel! Ebbene sì, la sorpresa è servita. Dopo l’incredibile pole position di ieri, Charles Leclerc deve masticare amaro per essere giunto secondo dietro al compagno di squadra che scattava solo dalla terza posizione. Ma come è potuto accadere?

 

Al pit stop, il momento da sempre cruciale sul cittadino asiatico. Leclerc è stato il primo a rientrare dei primi tre, e quando è ripartito si è ritrovato dietro a Vettel. Il suo GP si è deciso così. Niente da fare per Lewis Hamilton, che ha chiuso quarto dietro a Max Verstappen. Ma per lui sono altri buoni punti che lo avvicinano al sesto titolo. La Ferrari invece, alla terza vittoria consecutiva, ritrova il successo anche su una pista da alto carico, qualcosa di inimmaginabile alla vigilia. E ora può giustamente sognare un finale di stagione con altre opportunità da cogliere.

 

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Nessun problema per Leclerc allo start, gestito bene con uno scatto perfetto a prendersi la testa alla prima curva davanti a Hamilton e Vettel, che ha tentato di attaccare l’inglese, ma non ha trovato il varco giusto. Dietro i primi tre hanno tenuto la posizione Verstappen e Bottas, mentre in retrovia un contatto tra Sainz e Hulkenberg è costata una fermata ai box per lo spagnolo e il tedesco. Leclerc ha controllato la prima parte di gara senza problemi, con Hamilton e Vettel a distanza ravvicinata, ma senza mai l’occasione di poter portare attacchi. Si è andati diretti fino al momento del pit stop, che sono stati inaugurati da Kimi Raikkonen al 16° giro. Hamilton si è lamentato del rendimento delle gomme il giro dopo, appena prima di un piccolo brivido per Leclerc, che in uscita da una curva ha baciato con la posteriore destra un muretto.

  

Momento clou al 20° e al 21° giro, quando si sono fermati in contemporanea Vettel e Verstappen. Al 21° è entrato Leclerc, ma il monegasco è clamorosamente uscito dai box dietro al compagno di squadra tedesco. Come mai? La strategia non lo ha evidentemente aiutato, ma non si può dire che la Ferrari abbia favorito Vettel, che doveva difendersi nella sosta contro Verstappen. Probabilmente anche un crollo della gomma ha tradito Charles, restare fuori un giro di più si è rivelato per lui fatale. La Mercedes ha tentato allora con Hamilton l’unica tattica possibile per provare a vincere al pit stop, restare in pista sperando di guadagnare un piccolo margine. Ma Lewis non ci è riuscito e al momento della sosta, al 27°, è rientrato in gara anche dietro a Verstappen.

 

GIOVINAZZI PRIMO

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Un momento speciale per l’Italia, visto che Antonio Giovinazzi, senza soste, in quel preciso momento è andato per la prima volta in testa a un GP nella carriera. Il “sogno” è durato fino al 31° passaggio, quando il pugliese, alla fine ottimo decimo (altro punticino guadagnato), non ha potuto opporre resistenza alla Ferrari di Vettel che così è andato in testa alla gara. Nel giro precedente Seb aveva infilato duramente (ma nei limiti) la Toro Rosso di Gasly, manovra notata dai commissari, ma giustamente non investigata. Al 36° Safety car in pista per l’incidente tra Grosjean e Russell. Poi di nuovo gara dopo 4 giri.

 

ALTRE DUE SAFETY CAR

Ultimi 20 giri col fiato sospeso: riuscirà Vettel a tenere dietro Leclerc? La Ferrari congelerà le posizioni? Al 44° giro nuova Safety car per rimuovere una Racing Point, 4 giri e nuova ripartenza. Poi al 50° giro terza Safety car per incidente tra Raikkonen e Kvyat. E alla fine... Vettel non ha tremato, Leclerc non ha saggiamente rischiato scriteriati e pericolosi attacchi, Binotto e la Ferrari hanno dato il via alla festa per la terza vittoria consecutiva e stagionale, ritrovando anche il sorriso di Seb, davvero re di Singapore col quinto trionfo personale su questa pista. Oggi forse non per Leclerc, ma per Maranello, dopo tante amarezze, è davvero arrivato un momento fatato.

 

 

FERRARI

Daniele Dallera per corriere.it

Sebastian Vettel tosto, «cattivo» e vincitore. E’ ancora lui, il 32 enne pilota tedesco, quattro titoli mondiali conquistati alla Red Bull non a caso, non certo caduti dal cielo, vinti col talento, innato, crescendo gara dopo gara, titolo dopo titolo, e arrivando proprio con questo tesoro di successi alla Ferrari, un sogno realizzato. Ma appagato questo ne nasce un altro di sogno, è inevitabile, un campione di questa dimensione si mette in testa un altro piano, si va alla Ferrari per vincere il Mondiale, non certo per preparare un dorato prepensionamento. Ma ha la sfortuna di trovare sulla sua strada una Mercedes stratosferica, sì di un altro pianeta, con un fuoriclasse al volante, quel Lewis Hamilton capace di entrare nella dimensione speciale dell’imbattibilità. E Sebastian Vettel combatte, ma non nel modo giusto, a volte con troppo impeto, commettendo errori impensabili per uno come lui.
 
L’anno scorso, in questa stagione anche, ma questo non è più Vettel si diceva, un ritornello amaro in ogni circuito, rattristandosi pure, perdendo il sorriso, la calma, anche perché a Casa Rossa sta crescendo e bruciando ogni tappa un ragazzo, Charles Leclerc, che dà spettacolo, conquistando vittorie, Spa e Monza, pole position, anche ieri, vecchi e bambini: il mondo Ferrari è ai piedi del giovane ragazzo della Ferrari. Rieccolo quindi Sebastian Vettel, sulla pista di Singapore, che detta legge, che organizza insieme ai suoi uomini, al suo ingegnere al muretto, Adami, la strategia vincente. Ha ragione lui, hanno ragione loro, alla faccia di quelli che azzardano giudizi intempestivi durante il gran premio. Andiamoci piano, Sebastian Vettel e la Ferrari hanno giocato la carta vincente con quel pit stop anticipato, il pilota tedesco ha fatto vedere, per esempio con un sorpasso sfacciato, pericoloso, su Gasly, che non aveva tempo da perdere, che poteva andare lontano, fino ad una vittoria meritata.
 
E bene ha fatto anche Mattia Binotto, il grande capo della squadra Rossa, a calmare i bollori di Charles Leclerc: si può crescere, maturare anche con un secondo posto. Alle spalle del vecchio capitano, Sebastian Vettel, sapendo bene che il futuro è tutto tuo caro Leclerc. Ma quella scritta a Singapore da Sebastian Vettel è proprio una bella storia: la legga il giovane Charles.

 

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