DAGOREPORT - QUANDO LA MELONI DICE "NON SONO RICATTABILE", DICE UNA CAZZATA: LA SCARCERAZIONE DEL…
L'atmosfera in casa Inter è piuttosto scoppiettante. È lo stesso Luciano Spalletti ad accendere la miccia. Il tecnico ce l'ha con il direttore sportivo Piero Ausilio e il coordinatore tecnico Walter Sabatini, colpevoli di parlare troppo: "Il mercato mi crea problemi. Soprattutto se si parla di rivoluzioni. Io so che i nomi che leggo sui giornali non sono inventati... Non ci sto, si prenderanno provvedimenti differenti tra di noi".
Poi a chi gli domanda un commento sulle parole di Di Francesco ("Ci sono squadre davanti a noi che hanno fatto mezzo tiro in porta"), ha replicato: "Ce ne sono altre sopra la Roma. Se però si riferisce a noi, dato che non è la prima volta, dico che sono d'accordo con lui. La Roma poteva stare molto più in alto e infatti negli anni precedenti lottava per il campionato con il Napoli".
E a Totti che recentemente ha detto: "con Spalletti non c'è mai stato un confronto e mai ci sarà, avrei preferito chiudere in un altro modo. Fossi stato in lui avrei gestito il calciatore e la persona in modo diverso", ha risposto: "Si è espresso in modo inequivocabile, per cui segna un punto preciso sul nostro rapporto. Da parte mia ci sarà sempre la stessa apertura e disponibilità che ho sempre avuto, poi è chiaro che per il mio ruolo devo gestire delle cose. Se pensa così mi spiace ma non posso farci nulla".
Icardi e Perisic non sono convocati. Meglio non rischiarli?
"È chiaro che si fanno delle valutazioni. Fosse possibile li vorremmo sempre avere in gruppo: in questo caso si sono fatte delle prove che non hanno dato una risposta chiara. Non si sono allenati bene e in modo da pensare a un loro utilizzo durante una partita che avrà ritmi alti. Abbiamo una rosa composta anche da altri calciatori che ci hanno fatto vedere come si fa e che quando li ho fatti giocare ci hanno dato le risposte che ci aspettavamo".
Rafinha è pronto per giocare dall'inizio?
"Dipende da che punto di vista si guarda la cosa. Non dico la formazione il giorno prima. Anche questa settimana ha saltato due allenamenti. Ci si esalta, ma i nodi vengono fuori e vanno 'pettinati' bene da chi ci è sempre stato. Ci ha dato una mano, ma se giocherà dall'inizio in alcuni momenti bisognerà sopperire alla sua mancanza di apporto difensivo".
Borja Valero è in calo?
"Per dare queste valutazioni serve un supporto video, non bisogna vedere se ha perso l'ultima palla dell'ultima partita. Se si guardano i metri che fa, gli assalti che porta al portiere o al mediano basso, nonostante la sua fisicità, ci si accorge che c'è differenza rispetto agli altri. Non è in difficoltà, può passare momenti in cui fa meglio il suo mestiere e altri meno, come tutti gli altri".
Si parlava di debacle, ma l'Inter è terza...
"Teneteci lontano i depressi. Noi dell'Inter siamo cittadini del cielo che abitano sulla terra. Non c'è depressione per noi. La strada che abbiamo fatto è quella per essere oggi terzi, poi è chiaro che certe cose le dobbiamo fare ancora meglio. Siamo in grado di andare a Genova e vincere contro un Genoa stratosferico in questo momento. Da quando è arrivato Ballardini è la terza forza del campionato e ha vinto le ultime due in trasferta. Dagli spalti il pubblico sarà capace di trasferire ai giocatori tutto il loro calore. Ma ripeto, siamo in grado di vincere e dobbiamo andare a fare questo".
Senza Icardi e Perisic vi mancano 25 gol su 40, è l'occasione per trovare nuove strade per il gol e nuovi leader?
"Direi per confermarle, perché con il Bologna hanno segnato Eder e Karamoh".
Il mercato è finito da un paio di settimane e si parla già di quello estivo, anche per via di Martinez. La cosa la fa sorridere?
"No, non mi fa sorridere. Mi crea problemi. Soprattutto se si parla di rivoluzione. I giornali li leggono tutti e stamani c'erano già commenti su alcuni nomi. Io sto pensando di suggerire al presidente di creare una terza squadra, oltre la nostra e la femminile. Una terza virtuale con i giocatori che si dicono in arrivo. La dovrebbero allenare i dirigenti. Io non la alleno e a me interessa quelli che ci sono. Si è parlato di Sturridge e di Eder via. Sturridge si è infortunato e se non restava Eder a toglierci le castagne dal fuoco non so cosa avremmo mangiato.
E da qui in avanti prenderemo provvedimenti, perché se fate nomi qualcuno ve li darà, per cui parlerà con il presidente. Noi siamo terzi ma manca ancora metà campionato e si parla già di rivoluzione, di nomi che devono arrivare. I tifosi devono fare il tifo per i nostri giocatori, non per la squadra virtuale. Questo fatto che l'erba del vicino è sempre più verde, per me non è così. Per me è verdissima la mia".
A che punto è la sua Inter? È dove doveva essere, punti a parte?
"È ancora inespressa. Di solito si lavora, si lavora, si lavora e un pochettino si cresce. Poi c'è una ricaduta e si rilavora, arrivando a un'altra crescita. Noi siamo andati in difficoltà, ma abbiamo bilanciato facendo tanti punti prima. Però poi quando si arriva in fondo, il campionato dice la verità del lavoro che hai fatto e di quello che hai sviluppato. E io vedo interesse, partecipazione, disponibilità ad apprendere. Per cui mentre prima c'era entusiasmo perché avevamo vinto, oggi c'è un attimino di difficoltà per le ultime prestazioni. Però anche lì c'è stato equilibrio, non ho mai visto la squadra in grossa difficoltà. Vi rammento i pali, che all'inizio dell'anno vi piacevano tanto. Ne abbiamo colpiti più di tutti".
Confermerà il modulo delle ultime gare?
"È stato un cambiamento. Di solito si fa così per le squadre che non hanno acquisito una grandissima mentalità nel modulo tattico: si mette un'alternativa. In questo caso ultimamente si era parlato di questa alternativa, ha dato vantaggi ma ha fatto vedere che la conoscenza non era così approfondita. Per cui si ripassa sempre da lì, da questi tre centrocampisti che hanno caratteristiche per cui possono sostituirsi nei ruoli".
Come sta Candreva?
"Non l'ho mai messo in discussione. Può giocare o no, ma lui in fondo farà vedere i suoi numeri".
Brozovic giocherà titolare?
"No, perché ho scelto un altro".
Brozovic ha lanciato un messaggio di distensione ai tifosi sui social. Vi siete confrontati?
"Certo, si parla di tutto. Il ragazzo si è dispiaciuto già al rientro nello spogliatoio.
È timido e introverso. È una dimostrazione importante quella del messaggio che ha mandato. Per qualcun altro è facilissimo, lui ha timore di peggiorare la situazione. Poi è arrivato ad Appiano e si è allenato benissimo e quello è importante. Domani non partirà dal primo minuto, ma se avrò bisogno lo tirerò dentro e sono convinto che mi darà tutta la sua qualità. Vuole bene ai compagni e vuole giocare con loro".
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