RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA…
Marco Gasperetti per www.corriere.it
Neppure loro, i giocatori del Livorno da mesi senza stipendio, avrebbero potuto immaginare di essere cortesemente cacciati dal ristorante del centro Coni dove avevano appena concluso l’allenamento prima di partire per la trasferta di Vercelli campionato di serie C, poi rimandata per il maltempo. «Scusate, niente pranzo perché la vostra società non paga», è stata più o meno la risposta dell’addetto alla ristorazione della struttura sportivi di Tirrenia, provincia di Pisa.
Ovviamente il campanilismo stavolta non c’entra affatto, ma è solo l’epilogo di una lunga agonia della gloriosa e centenaria società amaranto (anni in serie A, una Coppa Uefa, calciatori di valore come Chiellini, Lucarelli, Candreva, Diamanti, Amelia) che dopo l’uscita di Aldo Spinelli, premiato come il miglior presidente del Livorno e poi criticato, insultato e sbeffeggiato da una parte dei tifosi per acquisti onerosi ma sbagliati e una retrocessione dalla B alla C, è precipitata nel baratro. Tutto era iniziato dalla promessa di acquisto di un imprenditore straniero, il libanese con residenza in Olanda Majd Yousif proprietario di Share ‘n go.
Un’operazione all’inizio apprezzata anche dal sindaco di Livorno, Luca Salvetti, da sempre tifosissimo della squadra amaranto. «È con grande soddisfazione che ho assistito alla conclusione dell’accordo che salvaguarda prima di ogni altra cosa il futuro del titolo sportivo di una squadra che è patrimonio della città di Livorno», aveva scritto in una nota il primo cittadino. Ma in città circolavano da tempo voci poco tranquillizzanti sull’imprenditore libano-olandese. Le solite voci dei detrattori? Macché, poco dopo Majd Yousif il presidente che avrebbe dovuto salvaguardare il futuro della società e fare «volare il Livorno calcio», come scrisse qualcuno, venne arrestato in Olanda per riciclaggio.
L’agonia societaria è poi proseguita con altre promesse di acquisto e infine una vendita reale a un gruppo molto litigioso e a quanto pare anche squattrinato presieduto da Giorgio Heller, già amico dell’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno e con direttore tecnico l’ex laziale Andrea Agostinelli. Manca denaro in contante, persino per lo stipendio dei calciatori, tutto professionisti e di buon livello, che hanno annunciato un imminente e comprensibile svincolo dalla società. L’ex presidente, quello vero e solido, l’imprenditore genovese Aldo Spinelli ha ancora il 10% e adesso, anche chi lo ha impietosamente contestato e offeso, spera in un suo ripensamento. A proposito ma alla fine i giocatori hanno saltato il pranzo? No, ma sono dovuti correre a casa per mangiare in fretta e in furia che cosa c’era nel loro frigorifero.
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