antonio conte

CONTE E TAVECCHIO CI FANNO SAPERE CHE IL CT DELLA NAZIONALE DEVE SCAMPARE AL PROCESSO DI CREMONA, ALTRIMENTI LUI NON PUÒ GUIDARCI AL TRIONFO A FRANCIA 2016. QUINDI VA ARCHIVIATO O ASSOLTO – MA AL DI LÀ DELLE PRESSIONI SUI GIUDICI, CI SONO TROPPE CONTRADDIZIONI NELLA STRATEGIA DIFENSIVA DEL CT DELLA NAZIONALE, LO SCAJOLA DEL PALLONE

Paolo Ziliani per “Il Fatto Quotidiano

 

Impresentabili che pretendono di passare per intoccabili. Nel calcio come in politica. Allievi che per faccia tosta superano i maestri. Prendete Tavecchio e Conte, il presidente della Figc squalificato per razzismo e il c.t. indagato per frode sportiva: un po’ il gatto e il gatto (in mancanza della volpe) del Paese dei Balocchi. Manco fossimo a La sai l’ultima?, i due hanno fatto sapere –come fulmine a ciel sereno – che Conte sarà costretto a rassegnare le dimissioni da c.t. a meno che non intervenga una di queste due condizioni: 1) non essere rinviato a giudizio nel processo sul calcioscommesse che si terrà nel 2016 a Cremona; 2) in caso di rinvio a giudizio, essere sottoposto a rito immediato ed essere dichiarato, of course, innocente.

antonio conte col ciuffo malgioglioantonio conte col ciuffo malgioglio

 

Poiché il processo verrà celebrato nel giugno del 2016 negli stessi giorni in cui si giocheranno gli Europei di Francia, la prospettiva di saltabeccare da una panchina di stadio francese a una panca di tribunale italiano appare, ai due, inaccettabile: e infatti il gatto e il gatto, per tramite degli avvocati federali Arata e Cammarata, hanno reso noto, al procuratore Di Martino, i loro desiderata. A questo punto alcune domande sorgono spontanee.

 

DOMANDA N. 1: ma perché Conte e Tavecchio non si sono posti il problema della possibile, antipatica concomitanza Europei di Francia-processo di Cremona nell’estate del 2014, quando firmarono il contratto biennale del c.t. a 4 milioni a stagione più bonus? Che il processo per l’inchiesta “Last Bet” si sarebbe svolto a giugno 2016, a Europei in corso, era noto; quindi, perché non dirsi allora “no, sarebbe imbarazzante, meglio lasciar perdere, Guidolin o Zaccheroni andranno benissimo per la panchina azzurra”?

 

DOMANDA N. 2: ma alla Figc un po’ di senso del ridicolo è rimasto? C’è da dubitarne se è vero che lo scenario che si prospetta è quello di una Federazione che al processo di Cremona si presenta come parte lesa, difesa dagli avvocati Arata e Cammarata che al contempo difendono Conte, imputato di frode ai danni della Federazione. Roba che Kafka, al confronto, era un dilettante.

ANTONIO CONTE CON GLI OCCHIALIANTONIO CONTE CON GLI OCCHIALI

 

 DOMANDA N. 3: ma in Federazione i giornali li leggono? Forse no, altrimenti saprebbero che Di Martino non ha bisogno di sollecitazioni pelose per archiviare posizioni e scagionare indagati come fece ad esempio per Gattuso del Milan; e saprebbero anche che gli insabbiamenti della giustizia sportiva, o i vergognosi sconti del Tnas di cui anche Conte beneficiò (10 mesi ridotti a 4), al procuratore di Cremona fanno un baffo.

 

Nell’agosto 2013, quando i giudici sportivi graziarono Mauri della Lazio, Di Martino dichiarò: “Alla fine di questa storia ognuno si assumerà le proprie responsabilità: a iniziare da chi oggi ha ritenuto insufficienti le accuse d’illecito per Mauri sconfessando un’ordinanza firmata da un giudice vero, Guido Salvini. La sentenza della Disciplinare è un problema del calcio, non mio. Io sono molto tranquillo: so che in sede penale le cose andranno in modo diverso”.

 

E insomma, vi sembra tipo, Di Martino, cui sia possibile tirare la giacchetta per chiedere un occhio di riguardo verso qualcuno “data la delicatezza del ruolo che riveste”?

Antonio ConteAntonio Conte

 

DOMANDA N. 4: siamo sicuri che fare uscire veline perché i giornali raccontino alla gente facezie tipo “Ilievski ha scagionato Conte” oppure “smascherate le bugie di Carobbio” giovi alla causa del c.t. e non si riveli, invece, un micidiale boomerang? Noi siamo andati al Tribunale di Cremona e abbiamo chiesto a Di Martino di commentarle.

 

Prima velina: “È una sciocchezza. È una frase scorretta perché se Ilievski non ha avuto nessun contatto con Conte, non vuol dire che lo scagioni”. E ancora: “Ilievski mi ha dato i riscontri necessari sulla manipolazione delle partite più importanti, come le due della Lazio e Novara- Siena 2-2 (la partita per cui Conte venne assolto, in secondo grado, dalla giustizia sportiva, ndr).

 

Seconda velina: “I capisaldi della mia inchiesta sono stati, innanzitutto, le confessioni complete di Carobbio, Gervasoni e Ilievski”.

ANTONIO CONTE E CARLO TAVECCHIOANTONIO CONTE E CARLO TAVECCHIO

 

DOMANDA N. 5: ma gli avvocati della Figc, Arata e Cammarata, hanno fondato forse un “Tafazzi Fans Club”? C’è il serio sospetto, altrimenti non chiederebbero a Di Martino, per l’appunto, di considerare inattendibile Carobbio (o in alternativa Ilievski) sulle cui testimonianze, definite dal procuratore “piene e provate”, Di Martino ha fondato l’impianto accusatorio di tutto il suo processo.

 

DOMANDA N. 6: siamo sicuri che sostenere in sede penale che Conte si è macchiato al massimo del reato di omessa denuncia, e non di frode sportiva, sia una pensata geniale, come sembrano ritenere gli avvocati Arata e Cammarata (che fanno rima con cantonata)? Noi ci andremmo cauti. Perché ai giudici sportivi puoi anche raccontare la favola di Cappuccetto Rosso, ma in sede penale le cose cambiano. E pensare di cavartela dicendo di non aver battuto ciglio davanti ai tuoi giocatori che perdevano o pareggiavano una partita combinata, visti i poteri che come allenatore avresti (quello di non farli giocare, per dirne uno, magari prendendoli a pedate nel sedere), forse non è una grande idea.

ANTONIO CONTE E CARLO TAVECCHIO - LA FIRMA SUL CONTRATTO  2ANTONIO CONTE E CARLO TAVECCHIO - LA FIRMA SUL CONTRATTO 2

 

DOMANDA N. 7: giova davvero, a un uomo come Conte, continuare a recitare la parte dello Scajola del pallone sotto il cui naso avvengono le peggiori nefandezze sempre a sua insaputa (“Sono un coglione!”, piagnucolò un giorno messo alle strette dai pm baresi)? Per chi l’avesse dimenticato: quand’era allenatore del Bari, Conte ha avuto 30 (diconsi trenta) giocatori squalificati per avere venduto partite su partite ed esattamente 13 per illecito, 7 per omessa denuncia e 10 dopo patteggiamento della pena.

 

guido salviniguido salvini

Quand’era allenatore del Siena, oltre ad averci lasciato le penne personalmente, Conte ha lasciato dietro di sé punti di penalizzazione per il club e giocatori e collaboratori duramente sanzionati. In particolare ce n’era uno, Stellini, che a Bari era l’uomo di fiducia di Conte in campo e di cui l’allenatore si fidava al punto da portarlo con sé, come braccio destro, prima al Siena e poi alla Juventus. Ebbene, per svariati e reiterati illeciti commessi nel periodo in cui fungeva da ombra di Conte prima a Bari, poi a Siena, Stellini ha patteggiato dopo un’infinità di giudizi la bellezza di 3 anni di squalifica per partite combinate. Erano inseparabili. Conte, naturalmente, non si accorse mai di nulla.

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