
FLASH! - QUI, SAN PIETRO: TANA PER PATRIZIA SCURTI! MASSÌ, NON POTEVA MANCARE AL FUNERALE DI PAPA…
1. IL CANNIBALE
Giulia Zonca per ‘La Stampa’
Il primo a muoversi è l’avvocato, Alejandro Balbi, l’uomo che deve provare a salvare Luis Suarez dal bando. Missione impossibile a cui l’Uruguay si prepara malissimo ignorando l’evidenza fino alla tarda mattinata quando appunto arriva lui, il signore dei contratti. Fino al giorno prima trattava con Real Madrid e Barcellona per alzare il prezzo del suo pupillo e oggi si ritrova senza offerte e con una condanna inevitabile. L’obiettivo è la riduzione della pena.
Il morso a Chiellini c’è e si vede pure, la commissione indipendente della Fifa, presieduta dallo svizzero Claudio Sulser, ieri sera si è riunita davanti ai filmati. Ne hanno parecchi, da ogni angolatura e ci sono montaggi con l’ingrandimento al rallentatore tanto nitidi da togliere ogni dubbio.
Da una parte le immagini e dall’altra il fascicolo della difesa, l’Italia non è rappresentata, non ce n’è bisogno perché non siamo noi a sporgere denuncia, è il calcio, solo che gli uruguaiani non sembrano convinti: «Tutto questo caos perché gli azzurri hanno fatto un sacco di pressione. È una cospirazione dell’Europa». L’Italia, con un sistema dimissionario e il morale a pezzi, in realtà non pensava di avere tanto potere, solo che siamo l’unica scusa che ha trovato l’Uruguay: concentrarsi sulla provocazione, una strategia disperata.
La tesi sarebbe che c’è una lunga storia di gomiti alti e manate tra Chiellini e Suarez, già impegnati in un corpo a corpo l’anno scorso durante la Confederations Cup. La sfida decisiva del girone mondiale ha rianimato il contrasto. Oppongono alla foto dei denti sulla spalla, l’occhio nero di Suarez, convinti che sia stato provocato.
Dentro il dossier ci può essere solo materiale legato a Italia-Uruguay ma fuori, nella presentazione del caso, c’è pure il tentativo di descriverci come stuzzicatori seriali. Vedi testata di Zidane. L’unico altro appiglio è la cattiva pubblicità: «Si sono accaniti, i media ce l’hanno con Luis e ora sarà giudicato per come lo descrivono, non per come è».
Suarez è uno che morde, impossibile negarlo. Oltre ai mozzichi ufficiali ci sarebbe pure un’azzannata giovanile che poteva costargli subito l’esclusione dal calcio che conta. Solo che già allora il talento ha mascherato i vizi. Pure in Olanda, il Paese dove è diventato importante, raccontano che ben prima della dentata a Otman Bakkal (Psv), punita con sette giornate di sospensione, avesse tentato un morso nel bel mezzo di una rissa uscita da Ajax-Feyenoord.
Leggende riprese da psichiatri e criminologi che spiegano la tendenza all’autodistruzione, ipotizzano il bisogno di marcare la superiorità. Troppo ipotetico, come precedenti bastano i casi certi, tre, Chiellini compreso. Materiale sufficiente per una punizione severa tanto che si è parlato anche di 24 partite o due anni, il massimo della pena.
La Fifa ha la facoltà di negargli la nazionale e proibirgli di giocare pure con il club anche se fino a oggi non ha mai usato tanta veemenza. Dentro al torneo Suarez non ha diritto all’appello però può rivolgersi al tribunale arbitrale dello sport e le variabili finiscono qui.
La squalifica è sicura, si dibatte solo sulla durata e l’Uruguay ha già fatto uscire il suo campione dalla porta di servizio. Non si è allenato con gli altri a Natal, non si è visto nell’ora di relax in piscina e prima ancora di salutare la nazionale ha iniziato a perdere sponsor, mercato e faccia.
Il sito di poker che lo ha scelto come testimonial (post squalifica per comportamento razzista, tanto per dire) lamenta il danno di immagine, la Adidas dà evidenti segni di insofferenza, lo ha già riabilitato troppe volte, persino Bruce Springsteen gli ricorda che «è meglio tenere la bocca chiusa in campo». In Spagna non hanno più fretta di comprarlo e l’inglese Jim Boyce, vicepresidente Fifa, chiede «una punizione che sia di esempio». Per ora il bad boy del Mondiale è ancora Tassotti, 8 giornate per la gomitata a Luis Enrique datata 1994. Vent’anni dopo c’è un nuovo cattivo, il pistolero mordente.
2. MONDIALI: MORSO SUAREZ, INTERVIENE ANCHE PRESIDENTE MUJICA: "NON L'HO VISTO MORDERE NESSUNO"
(ANSA) - "Io non ho visto Luis Suarez mordere nessuno": anche il presidente dell'Uruguay, José Mujica, interviene sul morso che il fuoriclasse della "celeste" avrebbe inflitto ieri a Giorgio Chiellini durante la partita Uruguay-Italia, e per il quale è finito sotto inchiesta e ora attende una possibile punizione da parte del Comitato di Disciplina della Fifa. In dichiarazioni diffuse su Twitter dal quotidiano Sur di Florida (a nord della capitale Montevideo) Mujica ha detto che crede che ci sia "una vera campagna" contro Suarez, e ha difeso il calciatore sostenendo che "gli danno tanti di quei colpi e di quei calcioni, e lui se li tiene".
"A me mi hanno insegnato che nel calcio si fa quello che comanda l'arbitro. Se poi andiamo a vedere quello che trasmette la televisione, allora ci sono un sacco di rigori e di palle messe con la mano che dovrebbero essere puniti e non lo sono. Sicché, mi spiace ma è andata così", ha aggiunto Mujica. In quanto alle critiche rivolte dalla stampa internazionale a Suarez, il presidente uruguaiano ha commentato che "non lo abbiamo scelto come filosofo, né come meccanico, né per avere delle belle maniere: è un eccellente calciatore".
2. SUAREZ RISCHIA FINO A DUE ANNI L’URUGUAY FA QUADRATO: FOTO TRUCCATA
Da ‘corriere.it’
Morsi vincenti. Se l’azzannatore Suarez che martedì durante il match Italia-Uruguay ha affondato i denti sulla spalla di Chiellini ha «scandalizzato» tifosi e appassionati di calcio, c’è invece chi su quel gesto cannibale ha guadagnato molti soldi. Perché il bookmaker Betsafe aveva dato 175 a 1 che l’uruguaiano, morsicatore recidivo al suo terzo «pasto» in campo, avrebbe colpito ancora durante il Mondiale brasiliano. E 167 appassionati scommettitori avevano deciso di puntarci sopra qualche euro.
Suarez: «Incidente normale»
Sull'incidente la Fifa ha già aperto un’inchiesta. Lui però si difende: «Se ci mettiamo a indagare su qualsiasi cosa non so dove finiremo - ha spiegato all’emittente uruguayana Canal 10 - Si tratta di incidenti di gioco normali, che dovrebbero rimanere sul rettangolo di gioco. Siamo giocatori e sappiamo che in campo accadono milioni di cose: non dobbiamo e non dovete prendere tutto così seriamente». Sul destino dell’attaccante i bookies hanno le idee chiare. La sua squalifica fino alla fine del torneo è data praticamente certa, con una quotazione a 1,20.
La difesa: nulla di decisivo
La Federazione uruguayana (Auf) ha presentato la sua memoria difensiva che si basa sul concetto che «fondamentalmente non esiste una prova al di là di ogni dubbio di quella che presumibilmente sarebbe una violazione del Codice di Disciplina della Fifa». Questo perché né l’arbitro della partita né i suoi assistenti hanno visto niente di irregolare, e perché «nelle immagini che sono state fornite dalla Fifa non c’è nulla di decisivo» e che durante l’incontro si sono verificati altri episodi di condotta violenta che non sono stati puniti dall’arbitro. Una decisione è attesa giovedì, nella mattina brasiliana.
L’Uruguay: è photoshop. E Diego Lugano critica Chiellini
La stampa uruguayana aveva difeso il giocatore, sostenendo che la foto che incrimina Suarez - scattata peraltro da tutte le maggiori agenzie fotografiche presenti alla partita - sarebbe "photoshoppata", cioè alterata all’occorrenza. Non solo.
El Pais, intanto, pubblica nella sua edizione online un articolo nel quale racconta tutte le “nefandezze” precedenti di Chiellini, e in un altro sostiene la tesi della «provocazione»: «Chiellini marca e disturba Suarez per tutto l’incontro». E Diego Lugano, capitano dell’Uruguay, attacca il difensore: «Mi delude totalmente come uomo. Se davvero è uscito dal campo piangendo e accusando un rivale, ha chiuso con tutto il codice da spogliatoio e da calciatore. Non me lo sarei aspettato da un italiano: non c’è morso, non c’è cicatrice».
«Contento del morso a Chiellini»
Tornando alle scommesse, tra chi aveva scommesso sul ritorno di «Hannibal Suarez», c’è il norvegese Thomas Syversen, 23 anni: con una giocata di appena 4 euro ne ha vinti 680. E c’è lo svedese Jonathan Braeck, appassionato di scommesse di Stenungssund. Con una schedina da 70 centesimi, si è portato a casa un bottino di oltre 1.500 euro.
«Non pensavo che Suarez avrebbe veramente assalito qualcuno, ma che avrebbe fatto qualcosa di stupido sì», ha confidato l’uomo al quotidiano britannico Guardian. «Se avessi il suo indirizzo gli manderei una cartolina per ringraziarlo. Sono proprio contento che abbia morso Chiellini».
Altre scommesse
Dopo il triste spettacolo di martedì, per i bookmaker internazionali il «Cannibale» dell’Uruguay è già fuori dei Mondiali. La squalifica di Suarez fino alla fine del torneo è data infatti a 1,20 (a 4,00 l’ipotesi opposta), ma la quota scende a 1,08 per restare in panchina durante gli ottavi di finale.
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