VIDEO-FLASH! - L’ARRIVO DI CECILIA SALA NELLA SUA CASA A ROMA. IN AUTO INSIEME AL COMPAGNO, DANIELE…
Gaia Piccardi per il "Corriere della Sera"
A Valentina piace il calcio in ogni sua espressione («Guardo tutte le partite di tutti i campionati»), giocare alla Playstation, andare al cinema, la musica di Vasco Rossi («Ma a ballare sono negata»), i tatuaggi: «Quando avevo 18 anni ho provato a tatuare mio fratello Davide, che ne ha due meno di me: gli ho disegnato una coccinella che è sparita dopo una settimana, ancora mi chiedo perché. Poi gli ho tatuato il fungo di Super Mario, gli ho fatto malissimo però quello è rimasto».
A Valentina Giacinti da Trescore Balneario (Bergamo), 28 anni, la bomber dal piede caldo appena passata in prestito dal Milan di Maurizio Ganz (prima rossonera a sfondare la barriera delle 50 segnature in Serie A: 55) alla Fiorentina di Patrizia Panico, soprattutto, piace fare gol: più di 260 reti in carriera, 16 in Nazionale, quattro solo all'Inter nel derby del 28 marzo 2021 come Josè Altafini (Milan-Inter 5-3, correva il 27 marzo 1960), l'antenato gentiluomo che si è complimentato di persona: «Brava Vale, sono felice che tu abbia eguagliato il mio record, ma adesso ne devi fare quattro alla Juve».
Succederà con la maglia viola n.19, forse, non più con quella rossonera n.9, perché Giacinti è il colpo del mercato invernale femminile, il primo che porta le trattative delle ragazze sui giornali, certo non con il clamore di Lorenzo Insigne a Toronto però con dribbling di cordoglio social del tifo.
Gli ultrà del Milan non si danno pace: ci mancherai, devi tornare, la invocano su Twitter, e non è detto che non succeda perché il prestito a Firenze scade a fine campionato e Valentina è legatissima al Milan («Il significato che questi colori hanno per me non sbiadirà mai» ha scritto su Instagram) però lo strappo è stato netto e la ferita deve cicatrizzare.
«Nasco attaccante, fare gol è un istinto naturale. Da bambina la mia gioia più grande era centrare il vaso in salotto: i miei mi sgridavano, ma io ero felicissima». L'attaccante del cuore è Marco Van Basten, conosciuto da grande in un tumulto di emozioni; l'idolo d'infanzia, nonostante fosse tifosa bergamasca, Bobo Vieri. Oggi le dicono che somiglia al 9 rossonero per eccellenza, Pippo Inzaghi, a cui ruberebbe volentieri il segreto dell'esultanza: «Rabbiosa ma con il sorriso sulle labbra. E poi come faceva a galleggiare sempre sulla linea di fuorigioco. Chi guardava? Che riferimenti aveva?».
Lei, Valentina, di punti fissi ne ha due: «Mio papà, che a 5 anni mi portò a San Siro per un Milan-Juve, e nonna Valeria, 83 anni: ogni domenica a Borgo di Terzo, dove vive, cucina la polenta e si piazza davanti a Sky. Se ho perso, poi, prova a consolarmi: Vale, su, vincerai la prossima volta... E io: nonna, il calcio non funziona così, abbiamo perso tre punti, macché prossima volta!». Ogni gol, però, è dedicato a Riccardo, il nonno che non c'è più: «È sempre stato il mio più grande tifoso: feci giusto in tempo a portargli in ospedale la mia maglia prima che se ne andasse».
La Fiorentina è un'avventura nuova, un corso di apprendimento veloce alla scuola di Patrizia Panico, leggenda del calcio donne (quasi 600 reti in carriera, 14 volte capocannoniere in campionato: «È sempre stata il mio modello, voglio crescere grazie ai suoi insegnamenti»), il totem a cui appendere un trasferimento ormai necessario una volta sfumata l'ipotesi del passaggio definitivo alla Roma di Alessandro Spugna, seconda in classifica dietro la Juve.
La convivenza al Milan tra Giacinti e Ganz, ormai, era diventata difficile: l'allenatore, che per Valentina stravedeva, si era sentito offeso dalla vena polemica e dalle critiche del neo acquisto Veronica Boquete, cui la bergamasca aveva dato - anche secondo la società - troppo credito. Risultato: Boquete fuori rosa subito, fascia di capitano tolta a Giacinti, sempre più lontana dall'anima di un Milan che il direttore dell'area tecnica Paolo Maldini ha confermato nelle mani di Ganz anche dopo il tracollo nel derby. E per chi non è d'accordo, quella è la porta.
A Firenze, oltre che una bella casa in centro e lunghe passeggiate per scoprire una città che non conosce, Valentina Giacinti ritrova Boquete e cerca la serenità perduta, il senso del gol e una rincorsa verso l'Europeo in Inghilterra, dove sogna di essere protagonista in azzurro come al Mondiale 2019, quello dei quarti di finale insperati e del boom del calcio femminile. L'onda lunga delle ragazze è arrivata lontano: questa storia, in fondo, lo dimostra.
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