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BAMBOLINA E BARRACUDA – CAMILA GIORGI, LA TENNISTA ITALIANA INDAGATA CON L’ACCUSA DI AVER OTTENUTO UN GREEN PASS ILLEGALE GRAZIE A UN FINTO VACCINO, HA UNA CARRIERA SEGNATA DA ALTI E BASSI E NON POCHE POLEMICHE – IL PADRE-COACH, ACCUSATO DI ESSERE INVADENTE, AGGRESSIVO E DI IMPORRE ALLA FIGLIA ALLENAMENTI DA “MARINE” – E POI LE FOTO HOT DELLA 30ENNE, LA LINEA DI ABBIGLIAMENTO, IL MATRIMONIO MANCATO… – VIDEO + FOTO

 

Da www.corriere.it

 

camila giorgi e il padre sergio

C’è anche Camila Giorgi, la 30enne tennista azzurra numero 67 del ranking Wta, tra gli indagati per aver ottenuto un Green pass illegale grazie a un finto vaccino. Sui fatti sta indagando la Procura di Vicenza che ha messo sotto la lente d’ingrandimento un giro di false vaccinazioni contro il Covid che lo scorso febbraio aveva portato all’arresto della dottoressa Daniela Grillone Tecioiu, assieme al suo compagno Andrea Giacoppo ed il dottor Erich Volker Goepel.

 

Il torneo di Montreal

È passato oltre un anno e mezzo dall’ultima importante vittoria (forse la più prestigiosa in carriera) di Camila Giorgi, colta nel giorno di Ferragosto 2021 al Wta 1000 di Montreal. In finale la 29enne marchigiana aveva battuto 6-3 7-5 la ceca Karolina Pliskova, che in Canada era testa di serie n° 4 ed al momento era numero 6 del mondo. Era la prima volta che Giorgi si aggiudicava un torneo Wta 1000, uno dei più importanti della stagione al di fuori dei 4 del Grande Slam.

 

camila giorgi e il padre sergio

Il «National Bank Open» di Montreal, che si è giocato sul cemento, aveva un montepremi di 1.835.490 dollari: con i punti ottenuti grazie a questo successo, la tennista azzurra aveva fatto un bel balzo avanti in classica Wta (34ª), guadagnando ben 37 posizioni e avvicinandosi di nuovo al numero 26, finora la sua migliore posizione in una carriera ricca di alti e bassi, e di storie da raccontare.

 

Le origini di Camila, oggi 30enne, sono italo-argentine: mamma Claudia Fullone è argentina di padre tarantino, papà è argentino di padre perugino. Camila è nata il 30 dicembre 1991 a Macerata perché la mamma, insegnante di arte contemporanea, a quell’epoca lavorava nelle Marche.

 

camila giorgi

Camila («Con una elle perché è più original», come disse in una intervista al Corriere) ha scelto di giocare per l’Italia, anche se in seguito i suoi rapporti con la Federtennis non sono mai stati idilliaci. «Quando mi ero avvicinato al tennis — raccontò un giorno Sergio Giorgi in un’intervista a Ubitennis — avevo una visione idealizzata di questo mondo. Non hai idea della delusione, a nessuno frega niente di nessuno, sono tutti attaccati ai soldi».

 

Lo show del padre a Roma

Proprio il padre è la figura fondamentale in tutta la carriera di Camila Giorgi. Il 10 maggio 2021, fu protagonista di uno show che fece molto parlare dopo che Camila perse al primo turno degli Internazionali di Roma al termine di una battaglia durata quasi quattro ore contro la spagnola Sara Sorribes Tormo 7-6,6-7, 7-5.

 

camila giorgi 20

Il padre intervenne protestando con veemenza dopo alcune decisioni della giudice di sedia (una «time violation» su servizio e poi una palla chiamata fuori discussa dal clan di Camila). A quel punto Sergio Giorgi chiese spiegazioni al giudice di sedia. Che prima lo zittì e poi, preoccupata per il suo atteggiamento, chiese aiuto ai suoi colleghi e agli organizzatori.

 

La sua comunicazione, nel silenzio dell’impianto capitolino senza tifosi, fu chiarissima: «Se è possibile per qualcuno di voi stare qui, perché il padre della Giorgi è veramente matto, state qui vicino». Un episodio più unico che raro e che aggiunge un nuovo capitolo alla storia della tennista italiana, ricca di particolari sia in campo che fuori. E molti riguardano proprio il padre.

 

CAMILA GIORGI

Un padre al centro delle critiche

Lo show di Sergio Giorgi rientra in pieno nel suo personaggio. Del resto, una volta disse: «Amo i pazzi se hanno qualcosa di brillante da offrire, non sopporto la banalità, i cliché e quelli che criticano per amore di critiche». E di critiche nel tempo gliene sono piovute addosso molte, con i detrattori che lo consideravano un «padre padrone», fin troppo presente nelle scelte di Camila.

 

Lui ha spiegato la cosa anche così, come un meccanismo di protezione della figlia: «Mi piaceva il tennis, avrei voluto far parte di quell’ambiente. Evidentemente credevo potesse essere migliore. Ma è del tutto impossibile farsi qualche amico, pensano solo ai soldi. Tutti che cercano di spillarti soldi. Si avvicinano solo per quello e se mai dovessi trovarti ad aver bisogno di qualcosa non li troverai mai. Che non provino a toccare Camila».

 

CAMILA GIORGI

«Come un marine»

Camila non inizia a fare sport col tennis ma con la ginnastica artistica. Molto brava, viene anche chiamata in nazionale, ma la famiglia avrebbe dovuto trasferirsi a Milano e quindi rifiuta. La prima volta su un campo da tennis è a 5 anni. Ad allenarla subito è il papà, che a tennis non gioca. Lo schema è: uno sparring partner e Sergio a bordo campo a dare indicazioni. La storia dice trattarsi già di sedute «da marines».

 

Sempre al Corriere Sergio Giorgi ricorda: «Lei piangeva, mia moglie voleva ammazzarmi. Ma per fare la professionista ci vuole forza fisica e una mentalità di ferro». A soli nove anni viene notata da Nick Bollettieri (recentemente scomparso) che le offre un contratto, ma l’accordo non si fa. E resta ad allenarsi col padre.

 

Il modello Bielsa

CAMILA GIORGI

«Io ho studiato medicina — ha raccontato ancora Sergio Giorgi — non mi serve qualcuno che mi dica come allenare Camila. Che poi li ho provati alcuni di questi preparatori atletici, tecnici. Hanno delle idee stereotipate, non c’è verso di spiegargli che le loro nozioni vanno interpretate a seconda della giocatrice che si trovano ad allenare. Semplicemente non sono interessati.

 

I metodi di allenamento di Camila arrivano da vari sport, dalla boxe soprattutto, ma mi piace molto anche Marcelo Bielsa. El «loco»? Non cadeteci. Bielsa dice che la fase difensiva serve solo per recuperare il pallone ma poi devi attaccare, è quello che è divertente. Io andavo pazzo per Oscar de la Hoya, che si difendeva per attaccare. Camila non si difende? Camila attacca. Anche fuori dal campo…».

 

camila giorgi 19

Il lutto

Camila ha due fratelli : Amadeus e Leandro. Aveva anche una sorella, Antonela, scomparsa in un’incidente nel 1997 a Parigi, dove la famiglia viveva all’epoca. «Uno choc che ci portiamo tutti dietro», confessò nell’intervista Sergio Giorgi. Che in un’altra occasione aggiunse: «La famiglia non è importante: è l’unica cosa che conti davvero. Mia moglie, i miei figli, a me non serve altro».

 

La guerra alle Malvinas

Di se stesso Sergio Giorgi racconta: «Sono un apolitico. In Argentina sono cresciuto quando c’erano i desaparecidos ma secondo voi adesso in Sudamerica è tanto meglio? Avete idea di quanta gente sparisca senza che se ne sappia nulla? La guerra alle Malvinas l’ho fatta davvero, sono stato soltanto fortunato ad uscirne vivo».

 

Numero 26 del mondo

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Nel 2017 e nel 2020 Camila Giorgi è stata la tennista numero uno in Italia anche se per qualche tempo ha dovuto fermarsi a causa di un infortunio al polso. Camila è una delle cinque tenniste italiane ad aver giocato i quarti di finale di Wimbledon e ha battuto giocatrici importanti tra cui Flavia Pennetta e Francesca Schiavone. Giorgi è la sola tennista italiana ad avere vinto un torneo professionistico su quattro differenti superfici di gioco: erba, cemento, terra rossa e terra verde. Il suo anno migliore è stato il 2018, quando ha raggiunto il suo piazzamento più alto nel ranking mondiale, al numero 26.

 

Tutto attacco

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Camila Giorgi predilige le superfici molto rapide, ed è riconosciuta come una delle giocatrici più offensive del circuito. Particolarmente reattiva e veloce con i piedi, ricerca costantemente l’anticipo, caratteristica principale del suo gioco. Naturalmente dotata di un ottimo senso del timing e di una grande esplosività unita a una notevole rapidità di esecuzione, colpisce violentemente la palla sia con il dritto che con il rovescio bimane, suo colpo più efficace, per mantenere costantemente il comando dello scambio. Ricerca l’aggressività anche con la battuta, disponendo di una prima di servizio discretamente veloce, così come la seconda. Pur non adottando cambi di ritmo, scende abbastanza frequentemente a rete.

 

Camila ha anche un marchio di moda. Si chiama Giomila, crasi di Giorgi Camila. È fatto, dice sul suo sito, «per le donne speciali». Sue le idee, a disegnare è mamma Claudia. Come testimoniato dai numerosi scatti Instagram, prevalgono il pizzo e gli abitini vezzosi — prevalentemente dai colori pastello — che esaltano il corpo perfetto di Camila. Che, non a caso, è tra le più apprezzate del circuito.

 

Il matrimonio mancato

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Camila è stata fidanzata per diverso tempo con Giacomo Miccini, anche lui giocatore di tennis, con cui avrebbe dovuto sposarsi nel 2017. Poi invece la storia è finita. «Io non vedo l’ora che si sposi, che faccia la sua vita — disse un giorno il padre —. Stiamo bene insieme, poi si vedrà, magari mi lascerà libero… Ogni tanto le dico di staccare ma lei quasi si arrabbia, meglio non contrariarla. Certo c’è il tennis, ma il tennis è un pezzettino di vita, la vita è di più, anche se a volte non sembra…».

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