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IBRAHIMOVIC ANNUNCIA IL SUO PASSAGGIO AL MANCHESTER UNITED
Alessandro Pasini per il “Corriere della Sera”
C' è una terra, per noi utopica, in cui in una settimana puoi guadagnare 76 milioni di sterline (90 in euro) vendendo la maglietta di un calciatore. Purtroppo per Erick Thohir e i suoi colleghi di serie A, questa terra è Manchester, provincia United, nel regno di Premier League. È lassù, racconta il Sun , che il ManUtd ha incassato questo tesoro da quando ha messo in commercio la maglia numero 9 di Zlatan Ibrahimovic, il nuovo grande acquisto per la stagione 2016/17.
La casacca è acquistabile a 90 sterline (100 nella versione con manica lunga), cioè 106,5 o 118 euro. Aggiunti a questa somma i costi per la personalizzazione con il nome, si stima che, maglia più maglia meno, ne siano già state vendute tra le 750 e le 800 mila in sette giorni.
Il dato è clamoroso e dimostra, a parte la nota forza commerciale di Ibrahimovic, che un grande club, acquistando un giocatore simile, effettua un investimento economico persino più alto di quello tecnico. Così infatti il Manchester United si è già quasi ripagato l' acquisto di Pogba, in arrivo a Old Trafford per 110 milioni di euro, e ha tacitato sia le critiche per la valutazione fuori mercato del francese che quelle per il paradossale riacquisto di un ragazzo che quattro anni fa era stato lasciato andare alla Juventus per zero lire.
Il fatto è che certi volumi d' affari permettono di rimediare a ogni errore e figuraccia: in fondo, a questo ritmo, i Red Devils potrebbero permettersi un Higuain alla settimana o magari l' annessione come sparring partner negli allenamenti del Leicester campione d' Inghilterra, la cui rosa vale solo 54 milioni di sterline (64 in euro).
Naturalmente, tutto questo è possibile non solo perché si tratta di Ibra, ma perché il «marchio Ibra» è inserito in un Sistema, cioè in un campionato come la Premier League, con la sua forza commerciale di espansione in mercati mondiali (soprattutto l' Asia), la capacità di penetrazione mediatica planetaria e il controllo attento dei falsari.
Sono gli aspetti su cui insistono spesso i management stranieri sbarcati in Italia: la serie A resta un prodotto stantio, difficile da vendere, con poche e poco appetibili partite nel prime time asiatico e lande all' esterno dei fatiscenti stadi appaltate ai falsari della maglietta. E se pensiamo che è facile guadagnare con Ibra, ricordiamoci che lo svedese è stato anche a Juve, Inter e Milan ma certe cifre qui non le ha mai viste nessuno: colpa del Sistema che non c' è, e chissà quando arriverà.
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