VENI, VIDI, VIDAL! – LA VECCHIA SIGNORA RINGRAZIA ANCELOTTI E SI COCCOLA IL CILENO (CHE RAPPRESENTA DA ANNI LA VERA DIFFERENZA DELLA JUVE)

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Mario Sconcerti per "Il Corriere della Sera"

La cosa più importante per la Juve la compie forse il Real di Ancelotti che batte in dieci il Galatasaray e lo mette in forte sudditanza nel girone. La classifica della Juve adesso ha un ordine anche se non porta ancora la qualificazione. La partita con il Copenaghen non è quasi mai riuscita a complicarsi.

Un rigore ha sbloccato il risultato e un rigore ha restituito subito il vantaggio. Nel mezzo una Juve un po' guardinga che voleva far pesare nel tempo la superiorità tecnica evidente. Non stupisce il nome del dominatore della gara, Arturo Vidal, ormai uno dei migliori centrocampisti europei, da anni forse la vera differenza della Juve.

Sono giocatori universali, latini a cui il passaggio nel nord Europa ha finito per portare fino in fondo il senso del gioco e dell'utilità in campo. Vidal sa fare tutto. Domenica scorsa ha giocato difensore centrale a Livorno, ieri ha fatto il rigorista e il centravanti, un giocatore davvero diverso per passo e intuizione che sarebbe titolare in qualunque squadra al mondo.

Non è Maradona, ma è tutto il resto. Ed è il simbolo del gioco di Conte per capacità di pensare sempre in verticale sapendo in più recuperare palloni. È stata in sostanza la Juve che serviva, ha vinto sprecando poche energie fisiche, mostrando qualche limite di fantasia ma la solita architettura snella e ben strutturata.

A me sembra diventata una squadra ormai competitiva anche in Champions. Segna molto, soffre poco, non è la migliore ma batterla non sarà mai semplice. Llorente e Tevez ieri hanno più tentato che giocato, hanno subito il piccolo catenaccio danese almeno finché c'è stata partita.

Ma sono due che con la loro forza tengono alta la squadra, permettono a Pirlo di mandare in area Pogba e Vidal senza paura del contropiede. Altra cosa davvero rispetto alla disinvoltura un po' pusillanime di Vucinic e alla leggerezza di Giovinco che la stagione scorsa furono il vero limite della squadra nella competizione.

Sarà interessante vedere l'evoluzione europea della Juve. È una squadra ancora in crescita, non è arrivata al massimo. Vidal per esempio è parente lontano di quello che arrivò in Italia. Salirà ancora Pogba, tornerà Marchisio, cresceranno senz'altro Llorente e Tevez, rientrerà Lichsteiner. C'è spazio per una scommessa perché questa non è una squadra che si ferma molto a guardarsi. Real, Barcellona, Bayern sono meglio, forse Arsenal e Chelsea, ma la Juve ha un rendimento ormai sicuro. Per andarle oltre bisogna fare molta fatica.

 

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