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DAGOREPORT – VINCENZO DE LUCA NON FA AMMUINA: IL GOVERNATORE DELLA CAMPANIA VA AVANTI NELLA SUA…
VENTURA ALLO SBANDO - DOPO AVER DETTO PIU’ VOLTE “NON C’E’ UN RUOLO PER LUI”, IL CT SMENTISCE SE STESSO E CONVOCA JORGINHO - ORA DOVREBBE MOLLARE I SUOI DELIRI TATTICI E ADOTTARE UN 4-3-3 STILE-NAPOLI PER I PLAYOFF CON LA SVEZIA - SAREBBE L’UNICO MODO PER FAR RENDERE AL MEGLIO TUTTI I GIOCATORI IN ROSA...
Tommaso Lorenzini per “Libero quotidiano”
Una settimana per fare l'Italia da Mondiale, 15 mesi per capire che gli azzurri hanno bisogno di un cervello. E fu così che, con l' acqua alla gola e l' obbligo di non poter più sbagliare neanche uno schizzo sulla lavagnetta, Giampiero Ventura chiamò il "napoletano" Jorginho per dargli le chiavi della Nazionale, battere la Svezia (venerdì e lunedì) e portarlo in Russia, per una delle qualificazioni più sudate di sempre. Da stasera tutti a Coverciano.
Ora, posto che non è comunque certo che l'Italia dei playoff sarà impostata sull' oriundo, sarebbe singolare averlo sempre snobbato, richiamarlo per un duplice appuntamento dall'importanza capitale e poi non sfruttarlo a dovere. Per capirci, Jorginho torna per la prima volta fra i convocati dopo l'esperienza con Conte che lo fece debuttare contro la Spagna: per lui due amichevoli in azzurro a marzo e maggio 2016, poi il nulla.
Non sarà un fenomeno né il salvatore della patria, eppure, la ratio di mettere Jorginho là in mezzo appare evidente. È in forma, è uno dei migliori (forse il migliore, in questo momento) registi della serie A e fa girare il motore di quel Napoli che incanta.
Sarebbe troppo, allora, chiedere al ct di strutturare gli azzurri nazionali a immagine degli azzurri partenopei? Fra l' altro, incidentalmente, con un Italia impostata sul 4-3-3 (il modulo di Sarri dove Jorginho si esprime al meglio) si incastrerebbero molte, se non tutte, le tessere di un mosaico sulla carta bellissimo e funzionale.
Partendo dalla difesa. Il Bonucci sottotono di questo periodo sarebbe protetto da un altro centrale e da due esterni difensivi pronti a fare le diagonali alle sue spalle, ai quali sarebbe alleggerito il compito di offendere costantemente. A centrocampo, gente come Verratti, De Rossi o Parolo (le prime scelte accanto a Jorginho), giocano nel club con questo modulo e conoscono i movimenti a memoria.
Davanti, a destra Candreva o Bernardeschi (o il jolly Florenzi, presente dopo un anno) si troverebbero nel "giardino di casa", la prima punta Immobile o Belotti farebbe davvero la prima punta per andare a raccogliere i cross oppure inventarsi le giocate con lo scugnizzo Insigne. Coincidenza, Lorenzino con Ciro è cresciuto assieme sia in campo sia fuori (ricordate il Pescara di Zeman dove, proprio nel 4-3-3, impazzavano davanti a Verratti?), l' intesa è perfetta e nel Napoli il dialogo con l' unica punta centrale (oppure il centrocampista o il terzino che si inseriscono) per Insigne è pane quotidiano.
Tutto facile? Messa giù così pare di sì e, comunque, sono gli stessi allenatori a spiegarci in tv che le cose più semplici nel calcio sono quelle che pagano, quindi... Ma, ovviamente, c' è un ma. Le condizioni di Belotti e Immobile sono infatti un pungolo per Ventura. Il Gallo oggi in casa dell' Inter avrà modo di capire realmente la portata del suo recupero dopo l' infortunio dell' 1 ottobre.
Per Immobile il discorso è invece si fa intricato. Finora è stato fondamentale per la Lazio (14 reti in campionato e primo posto nella classifica dei cannonieri) ma il risentimento alla coscia destra patito contro il Benevento, che lo ha costretto giovedì a saltare l' Europa League, lo mette in dubbio anche per la partita di oggi contro l' Udinese. «Il miglioramento c' è stato», spiega Inzaghi, «venerdì non ha lavorato al 100% perché era un po' timoroso.
Ma il mio augurio, con altre 24 ore, è che possa essere disponibile». Anche perché contro il Nizza si è fermato pure Caicedo (stop 2-3 settimane) e quindi la Lazio si ritrova corta davanti. Le voci che però arrivano da ambienti romani riportano di un Ventura preoccupato tanto da aver avanzato al club di Lotito una richiesta informale di preservare al massimo il bomber (magari non facendolo giocare oggi).
Ed è proprio nell' ottica di un Immobile non al meglio che è arrivata la convocazione di Simone Zaza. Nelle ultime 8 partite di Nazionale il ct non lo ha mai portato con sé, ma i 9 gol in 11 presenze con il Valencia (secondo nella Liga) lo hanno convinto. C' è di più. Le ultime due volte che Ventura lo ha chiamato (esattamente a novembre 2016) lo ha fatto partire dalla panchina ed entrare all' 89' nell' amichevole con la Germania (0-0) e all' 81' nella gara di qualificazione in Liechtenstein (0-4): indovinate sempre al posto di chi? Immobile.
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