25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA…
VI RICORDATE QUANDO NEL 2008 A UDINE TOTTI SFANCULO’ RIZZOLI? – IN QUELL’OCCASIONE, A DIFFERENZA DI QUANTO CAPITATO A INSIGNE A SAN SIRO IERI SERA, RIZZOLI ESTRASSE SOLO IL GIALLO. AL TERZO VAFFA DI TOTTI ALL’ARBITRO, REO DI AVER OSTACOLATO UNA CONCLUSIONE A RETE DEL CAPITANO, IL DIRETTORE DI GARA FECE FINTA DI NULLA E NON TIRÒ FUORI IL ROSSO COME DA REGOLAMENTO “PERCHÉ COMPRESE IL SENSO DELLA MIA RABBIA MIRATA CONTRO LA CIRCOSTANZA E NON CONTRO LA PERSONA”…
Francesco Totti, ex capitano della Roma, ha raccontato nel suo libro anche di un episodio curioso legato ad un arbitraggio di Nicola Rizzoli. Nello specifico si parla di un Udinese–Roma giocato nel 2008. Sulla panchina della Roma c’era Luciano Spalletti. Ecco il racconto di Francesco dell’episodio: “L’arbitro Rizzoli non è abbastanza veloce nel togliersi di torno quando un assist mi mette in condizione di tirare a botta quasi sicura, e per non colpirlo con un calcio sono costretto a piegarmi, mandando altissimo. Il momento è di forte nervosismo, l’Udinese è appena passata in vantaggio e la terra comincia a mancarmi sotto i piedi. Così, perduta l’occasione, mi rivolgo a Rizzoli con un sonoro “vaffa”, bissato un istante dopo in risposta alla sua espressione sbigottita.
Cartellino giallo e mi va ancora bene. Anzi, benissimo perché alla comparsa dell’ammonizione esplodo un terzo “vaffa” all’arbitro. Il quale però, un po’ perché si sente in colpa e un po’ perché comprende il senso della mia rabbia – che è mirata contro la circostanza e non contro la persona – non estrae il riso come da regolamento. Insomma, mi perdona. In undici contro undici finiamo per vincere 3-1, e le polemiche sull’espulsione mancata riempiono le pagine dei giornali per tutta la settimana. Rizzoli passa un brutto quarto d’ora perché viene criticato e sospeso.
Anni dopo si saprà che in quei giorni arrivò ad una telefonata dalle dimissioni, e sarebbe stata una sciocchezza visto quello a cui era destinato: la finale del Mondiale 2014. Il paradosso che mi riguarda è che se quel giorno mi avesse espulso a Udine, la conseguente squalifica mi avrebbe probabilmente preservato dalla rottura del crociato.”
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