RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA…
L'analisi della sconfitta di #sinner #wimbledon in puro stile Gianni Clerici
— Antonello Piroso (@Apndp) July 10, 2024
Dopo la sconfitta rimediata ai quarti di finale di Wimbledon nella sfida con Daniil Medvedev, Jannik Sinner ha deciso di ritirarsi dall'ATP 250 di Bastad, in programma sulla terra rossa della città svedese dal 15 al 21 luglio.
Il numero uno al mondo si prenderà qualche settimana di riposo prima di volare ai Giochi Olimpici di Parigi, dove il torneo di tennis si svolgerà dal 27 luglio al 4 agosto. La causa è da ricondursi al malessere accusato negli ultimi giorni della sua permanenza a Londra e a quell'intervento del medico che aveva costretto Sinner ad abbandonare il campo nel terzo set del match con il russo.
L'annuncio di Sinner
Jannik ha comunicato l'ufficialità del forfait dall'evento svedese attraverso una storia pubblicata sul suo profilo Instagram, nella quale ha spiegato: "Sono triste di dovermi ritirare dal torneo di Bastad a causa della stanchezza. Non è mai una scelta semplice perché mi sarebbe piaciuto giocare, ma il mio team e i dottori mi hanno consigliato che è meglio stare a riposo e recuperare. Sicuramente giocherò il torneo di Bastad in futuro, ho sentito che è un grande torneo".
il video dell'analisi della sconfitta di sinner sui social
SINNER E IL DIRITTO ALLA SCONFITTA
Adriano Panatta per il Corriere della Sera - Estratti
Ha perso? Ma ha proprio perso perso? (…)
Gli rispondo secco, sì, ha perso, e allora? Che male c’è, che c’è di strano?
Nel tennis si perde, i più forti non lo fanno così spesso, e Jannik Sinner è tra questi, ma ogni tanto succede anche a loro. Esiste una normalità della sconfitta che andrebbe maggiormente rispettata, per non aggiungere inutili mostri a quelli di cui già ci circondiamo. L’imbattibilità non esiste, nello sport in generale e nel tennis in particolare. E a suo modo questa mancanza è una dote. È quella che rende lo sport più umano e capace di insegnarci qualcosa. Quanto meno, a stare con i piedi per terra.
sinner alla fine del match con medvedev
Il problema, davvero curioso, è che in questo caso il discorso va rivolto a noi stessi, che siamo fruitori del fenomeno Sinner, non a lui che di restare con i piedi per terra non ha mai smesso.
Siamo noi a esaltarci con troppo entusiasmo, noi a considerare Sinner imbattibile, e a restarci male se viene battuto. È un grande amore verso questo ragazzo atleta, o la voglia di sentirsi anche noi, grazie a lui, un po’ imbattibili?
Sinner e l'esempio di McEnroe
Nel mio sport l’anno in cui un campione, John McEnroe, sfiorò l’imbattibilità è il 1984. Oltre ottanta vittorie, appena tre sconfitte. È anche la stagione in cui Mac perse la finale del Roland Garros contro Lendl, sul quale condusse due set a zero. Viene considerato il suo anno nero…
Perché Jannik ha perso contro Medvedev
Sinner non perde più contro i giocatori di media-alta classifica. Perde solo con i campioni. Badate, è già una straordinaria conquista.
medvedev durante il match con sinner
E il russo Medvedev è un campione, un ex numero uno, un vincitore di Slam, l’attuale numero 5 della classifica. In più ha giocato meglio di Sinner e soprattutto, ha assunto in campo una posizione più avanzata rispetto a Jannik, con i piedi quasi dentro le righe. E per questo è stato lui a dettare i tempi del gioco.
Sinner non stava bene, capita. Ci ha provato ugualmente. Il ragazzo — come si vede — non è di quelli che si sfilano, né che rinunciano. Ma il malessere, e il buon gioco del russo, gli hanno impedito di attuare fino in fondo la sua tattica preferita, quella di schiantare con il palleggio più violento che vi sia, l’avversario di turno.
Andrà meglio la prossima. Olimpiadi? Us Open? Finals o Davis? Il primato in classifica? Abbiamo un gran bel campione e un ragazzo eccezionale. Non pretendiamo da lui la perfezione. Perché nel tennis, come nella vita, la perfezione è noia.
sinner durante il match con medvedevpanatta sinnersinner wimbledonsinner kalinskaya
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