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Massimo Lopes Pegna per “gazzetta.it”
Dove i maschi non riescono ad arrivare, ci pensano le donne. Almeno nel soccer. Così le ragazze americane asfaltano in finale per 5-2 (la finale più prolifica di gol) anche le giapponesi e conquistano il loro terzo Mondiale, una manifestazione che stava diventando una sorta di tabù per chi è abituato da sempre a dominare.
Basti pensare che all'Olimpiade, da quando è stato ammesso il calcio femminile (Atlanta 1996), su cinque edizioni disputate, gli Usa hanno vinto quattro ori e un argento, "fallendo" soltanto ai Giochi di Sydney 2000.
Ma al Mondiale, non riuscivano a vincere da 16 anni, cioè da quando Brandi Chastain trasformò nel 1999 dentro al Rose Bowl di Pasadena il rigore decisivo contro la Cina e si tolse la maglia restando in top in una foto rimasta storica.
EROINA — Ieri sera a Vancouver, l'eroina della notte è stata la 32enne Carli Lloyd, che dopo 16' aveva già segnato una tripletta. E grazie anche al gol di Lauren Holiday, gli Usa conducevano per 4-0, il modo più facile per iniziare una finale di Coppa del Mondo. Le giapponesi, mai andate in svantaggio nelle sei partite precedenti, si sono fatte evidentemente prendere dalla tensione e travolgere dalle avversarie.
Una serie di errori clamorosi in difesa, non esattamente lo spot migliore per il calcio femminile davanti a uno stadio esaurito e un'audience tv gigantesca . Addirittura Lloyd ha segnato il suo terzo gol con un pallonetto da centrocampo dopo aver scorto il portiere in posizione troppo avanzata.
HOPE BATTUTA — Ma le nipponiche hanno avuto il merito di non arrendersi e al 27' hanno accorciato le distanze con una bella girata della Ogimi. Il gol faceva cadere l'imbattibilità dopo 540' di Hope Solo, la bella portierona yankee che l'anno passato era stata accusata di aver picchiato la sorellastra e il nipote. Aveva subito l'unica rete al debutto contro l'Australia.
All'inizio del secondo tempo, il Giappone si è portato sul 2-4 e ha fatto scorrere un brivido lungo la schiena delle americane, perché il ricordo di quanto accaduto all'ultimo Mondiale quattro anni prima era ancora troppo fresco: in finale e in vantaggio per 2-0 sempre contro il Giappone, si erano fatte rimontare e avevano finito con il perdere ai rigori.
NELLA STORIA — Ma ieri, ci ha pensato Tobin Heath a ristabilire il margine di sicurezza e sigillare il match sul 5-2 e soprattutto la Lloyd. Che ormai ha si è assicurata un posto nella storia accanto alle grandi star come Michelle Akers, Mia Hamm e Abby Wambach.
Era stata lei a segnare i gol che avevano deciso le due finali olimpiche, nel 2008 a Pechino contro il Brasile e nel 2012 a Londra proprio contro il Giappone. In questa edizione, la ragazza cresciuta in New Jersey e rifiutata inizialmente dall'under 21, è andata a segno nelle ultime quattro partite con un bottino totale di sei gol ed è stata poi eletta miglior giocatrice del torneo.
"Adesso non riesco a dire niente, sono solo orgogliosa di aver fatto la storia insieme alle mie compagne", ha detto senza un filo di emozione. Piedi d'oro e nervi d'acciaio.
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