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    SPROFONDO ROSSA! QUINTA DOPPIETTA MERCEDES, LA FERRARI GIU’ DAL PODIO, TERRUZZI: “UNA GARA SIMILE A UNA MORTIFICAZIONE. MANCA UNA SEMPLICA IPOTESI DI BATTAGLIA NEL MONDIALE. LA RESPONSABILITÀ VA ATTRIBUITA ALLA FERRARI. UNA MACCHINA AFFLITTA DA UN VIRUS CHE NESSUN FARMACO DEBELLA…” - L' AD DEL CAVALLINO LOUIS CAMILLERI: “SONO SICURO CHE TROVEREMO LE SOLUZIONI PER USCIRE DA QUESTA SITUAZIONE. QUANDO? NON HO LA SFERA DI CRISTALLO…” 


     
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    Daniele Sparisci per il Corriere della Sera

    ferrari ferrari

     

    È sera, l' amministratore delegato della Ferrari Louis Camilleri passeggia nel paddock mezzo vuoto. Completo grigio come questa giornata terribile. «Adesso è il momento di stare uniti, di serrare le fila. È stato un fine settimana duro, lo sapevamo da venerdì».

     

    Ma forse non in questa misura, la quinta doppietta di fila della Mercedes sancisce la superiorità schiacciante e la disfatta totale dei rossi. È maturata su una delle piste più rappresentative del Mondiale e fotografa lo stato delle forze in campo: le Frecce d' Argento corrono in una categoria a parte, il Cavallino invece è sconfitto anche dalla Red Bull di Max Verstappen.

     

    mercedes mercedes

    Dieter Zetsche, il baffuto presidente del gruppo Daimler, irrompe nell' hospitality della Mercedes interrompendo la conferenza stampa del suo team principal: «Ciao Toto, grazie di tutto. Siete fantastici, io vado. Sarò sempre grato a questa squadra». Non c' era giorno migliore per dirsi addio, l' hanno anche fatto salire sul podio come regalo finale. Il suo mandato scade fra pochi giorni ma all' orizzonte non si vede fine a questo dominio argento.

     

    Lewis Hamilton ha ridimensionato Valtteri Bottas che gli aveva soffiato la pole al sabato (per la terza volta consecutiva) e lo ha fatto due volte nella stessa gara. Prima superandolo in partenza e poi tenendolo dietro quando l' ingresso della safety car nel finale, per l' incidente fra Stroll e Norris, aveva azzerato il vantaggio sul compagno. Voleva dargli una lezione, c' è riuscito alla grande ed è anche tornato padrone del Mondiale. E con un bel gesto ha dedicato il 76esimo successo personale al piccolo Harry, un bimbo sfortunato che lotta contro un raro tumore.

     

    hamilton bottas verstappen hamilton bottas verstappen

    I tempi dei duelli ruota a ruota con Vettel che hanno caratterizzato, almeno in parte, le ultime due stagioni sono ricordi lontanissimi, il tedesco è quarto in classifica a -48. Un abisso. Doveva esserci una reazione della Ferrari, una risposta dopo dubbi e passi indietro ma non c' è stata. Dare la colpa a Seb per averci provato al via sarebbe troppo severo stavolta. Con quel tentativo di attacco un po' scomposto ha rovinato le gomme compromettendo la prima parte della corsa e ha perso una posizione su Verstappen.

    Ma che cosa doveva fare?

    Quando sei disperato le tenti tutte.

     

    I guai della Rossa sono molto più acuti di un quattro volte campione del mondo in crisi d' identità. O dell' inesperienza del giovane Charles Leclerc, opaco anche lui in questa micidiale trasferta catalana.

     

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    Il brutto è che le medicine o non si trovano o non funzionano. Gli effetti del nuovo motore sono stati trascurabili, quelli degli aggiornamenti aerodinamici inesistenti. La verità è emersa in modo netto quando al restart dopo l' uscita dell' auto di sicurezza Verstappen con la Red Bull motorizzata Honda - non un fulmine - è scappato via per prendersi l' ultimo gradino libero del podio, il terzo. Era un combattimento ad armi pari contro Vettel, montavano lo stesso tipo di gomme. Fa più male questo dell' uno-due Mercedes, il rischio è che il gruppo di Mattia Binotto vada definitivamente nel panico.

    «Tocca a me far sì che non succeda» spiega Camilleri.

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    Che ribadisce la fiducia nel team principal: «Sono sicuro che troveremo le soluzioni per uscire da questa situazione». Quando? «Non ho la sfera di cristallo per poterlo dire».

     

    2. SERVE UN S.O.S SE LA BATTAGLIA NON E’UN’IPOTESI

    Giorgio Terruzzi per il Corriere della Sera

     

    Siamo all' s.o.s. lanciato dalla F1 dopo cinque doppiette Mercedes filate che arrivavo dopo cinque titoli Mercedes filati. È un fenomeno Hamilton; Bottas le ha prese ma tiene il passo, però 'sti due, al pari del loro gioiello argentato, stanno tramortendo persino i fissati del cordolo, figuriamoci gli spettatori più distratti. Il dito indica chi, a furia di stravincere, risulta antipatico, ma sappiamo che la responsabilità va attribuita alla Ferrari.

    LEWIS HAMILTON LEWIS HAMILTON

     

    Una macchina afflitta da un virus che nessun farmaco debella. Regredisce mentre attendiamo lampi di luce, è reduce da una gara simile a una mortificazione se consideriamo il divario dalla Mercedes e il confronto perduto con la Red Bull di Verstappen.

     

    Ciò che più colpisce è la difficoltà di ottenere una diagnosi esauriente e quindi un rimedio efficace, come da ammissione di Mattia Binotto che pure coordina un gruppo di tecnici capace in questi anni di mettere in pista vetture assai competitive.

    Louis Camilleri Louis Camilleri

     

    Fatto sta che le cure, sino ad oggi, non hanno funzionato, anzi, tanto è vero che a Barcellona è mancata per la prima volta, sin dalle prove, una semplice ipotesi di battaglia. I processi si fanno nei tribunali, non serve stressare ulteriormente chi è sotto stress a tempo pieno. Ma la cupezza nella quale sprofonda questo Mondiale rischia di trasformare il bisogno di un sollievo in una trita, tristissima, inutile caccia al colpevole.

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