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    SPROFONDO ROSSA - POKER DI ROSBERG, VETTEL TAMPONATO DUE VOLTE DA KVYAT SI RITIRA: IL MONDIALE PER IL TEDESCO ORA E’ UN MIRAGGIO - LA FERRARI SI CONSOLA COL PODIO DI RAIKKONEN - ARRIVABENE SI PRENDE TUTTE LE COLPE


     
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    Giusto Ferronato per “gazzetta.it”

    VETTEL FERRARI VETTEL FERRARI

     

    ''Qualcuno mi ha tamponato, ma dove siamo qui??!!". Stavolta il furioso messaggio radio di Sebastian Vettel non ammette repliche: Danil Kvyat l’ha combinata grossa. Alla partenza del GP di Russia, l’idolo di casa della Red Bull ha infatti tamponato la Ferrari del tedesco non una, ma ben due volte: prima alla curva 2 e poi alla 3. Dopo il secondo colpo proibito Sebastian ha perso il controllo della sua SF16-H e ha sbattuto contro le barriere, per un pesantissimo ritiro in chiave iridata.

     

    ROSBERG ROSBERG

    SUPER ROSBERG — L’incidente che ha messo k.o. la Ferrari del 4 volte iridato è stato il momento clou del quarto GP del 2016, sicuramente molto più emozionante dello scontato dominino della Mercedes di Nico Rosberg. Il tedesco, alla quarta vittoria su 4 GP, è ormai l’uomo dell’anno. Guida senza sbavature dal venerdì alla domenica, è risparmiato dalla sfortuna di avarie tecniche e vince con merito.

     

    Sarà dura stargli dietro, e la cosa vale anche per uno come Lewis Hamilton, che oggi è stato bravissimo a rimontare fino alla seconda posizione partendo 10°: a un certo punto si è quasi pensato che potesse avvicinare Nico, prima che un problema alla pressione dell’acqua lo costringesse a rallentare. Lewis si è sbarazzato in gara di Massa, Raikkonen e Bottas, a conferma della nettissima superiorità Mercedes.

     

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    Al 23° passaggio dei 53 in programma, dopo l’unico turno di pit-stop per i battistrada, il GP si è praticamente avviato al suo logico destino, coi due del team di Stoccarda a fare l’andatura. Per Rosberg, che pure dopo il pit stop ha accusato un guaio alla MGU K (il vecchio kers), è il 7° GP vinto consecutivamente, considerando anche gli ultimi tre dello scorso anno. Gli indizi cominciano essere parecchi.

     

    DELUSIONE FERRARI — La Ferrari ha fatto quello che ha potuto, ottenendo il minimo sindacale: Kimi Raikkonen sul podio dietro alle scatenate Frecce d’argento. Il finlandese è scattato bene, ha superato Bottas, ma dopo la Safety car rimasta in pista 3 giri per l’incidente Kvyat-Vettel, si è fatto ripassare dal connazionale della Williams. Nulla ha potuto contro Hamilton che risaliva da dietro e poi, al momento del pit stop, è riuscito a mantenere la terza posizione. Ma al 30° giro, tanto per dire, aveva 19 secondi da Rosberg. Sarebbe stato bello vedere Vettel provarci.

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    Kvyat, che in Cina aveva regolarmente infilato il ferrarista, stavolta è stato quasi imbarazzante, beccandosi uno stop-and-go di 10 secondi, penalizzazione anche troppo morbida. Seb è andato anche a parlare con Chris Horner, team principal Red Bull. Ma questa gara, malgrado la nuova power unit e l’ala anteriore modificata, non ha mai fatto intravedere per il Cavallino la possibilità di arpionare i rivali. Una brutta battuta d’arresto: per il morale, ma soprattutto per la classifica.

     

    RIECCO ALONSO — Il GP degli altri ha visto il quarto e quinto posto delle Williams di Bottas e Massa, davvero in palla in Russia come l’anno scorso. Sesta piazza per la McLaren di un redivivo Fernando Alonso, poi a seguire Magnussen, Grosjean, Perez e Button. Prossima gara tra due settimane in Spagna. Dal nostro inviato Giusto Ferronato

     

     

    2. ARRIVABENE NON SI ARRENDE

    Stefano Zaino per “repubblica.it”

    VETTEL FERRARI VETTEL FERRARI

     

    Noi non ci arrendiamo. Non è finita. Possiamo ancora battere la Mercedes, anche se riconosco che è il team più forte degli ultimi dieci anni in Formula Uno".

     

    L'urlo di Maurizio Arrivabene, il capo della Ferrari, di ritorno dalla pesante sconfitta di Sochi, è quasi disperato, ma sottintende tenacia e volontà, armi che la squadra sbandiera, anche se per ora con poco riscontro nei fatti. La Russia doveva essere un bivio decisivo, Maranello per poter battere i rivali tedeschi aveva portato un nuovo motore e alettoni inediti, uno anteriore utilizzato per tutto il week-end e promosso a pieni voti e uno posteriore montato solo al venerdì e poi abbandonato per via di problemi con il Drs.

     

    arrivabene arrivabene

    La Ferrari si era presentata con intenzioni bellicose e invece torna in Italia con poco o niente in mano, un terzo posto di Raikkonen, che assomiglia sempre più al primo del resto del mondo, stante il monopolio delle Frecce d'Argento, e una colossale arrabbiatura di Vettel, fuori gara dopo tre curve e furioso con il russo Kyvat, con cui aveva già litigato a Shanghai, che è riuscito a tamponarlo per ben tre volte in pochi metri.

     

    La rossa ha subito un'altra pesante battuta d'arresto, zavorra per i suoi sogni iridati, ma Arrivabene si rifiuta di tirare fuori la bandiera bianca. "Per essere più forti dei mostri, lo sappiamo, dobbiamo diventare mostri anche noi, Per questo abbiamo spinto al massimo nello sviluppo, per questo abbiamo azzardato, sapendo di correre dei rischi sul piano dell'affidabilità. Se le rotture sono più frequenti, è colpa mia, sono io che ho detto di andare oltre il limite, la prudenza non ci avrebbe mai permesso di avvicinarci. E' chiaro che adesso però non possiamo più sbagliare, dobbiamo fare tesoro degli errori e non commetterne più. Io non credo nella sfortuna, per me non esiste, dietro ad un imprevisto c'è sempre un fattore umano.

    VETTEL FERRARI VETTEL FERRARI

     

    In Cina alla prima curva avevano sbagliato i nostri piloti, la colpa era di Vettel, che aveva aperto la porta a Kyvat e poi era finito addosso a Raikkonen. Questa volta per Sebastian è stato diverso, ha fatto tutto il russo, con manovre che francamente reputiamo allucinanti e non vorremmo più vedere. Non m'interessa però parlare degli altri, pensiamo a noi, alle nostre difficoltà, ai nostri guai.

     

    arrivabene e marchionne in ferrari arrivabene e marchionne in ferrari

    Da Raikkonen in Russia era lecito attendersi qualcosa di più: il podio non è mai da buttare, ha disputato una buona gara. ma dopo l'ingresso della safety car ho visto un atteggiamento troppo arrendevole. Non era facile resistere ad Hamilton, ma ha dato l'impressione di non provarci nemmeno. E' un peccato, perché qui in Russia abbiamo capito che, se mettiamo pressione alla Mercedes, anche le loro macchine possono avere dei problemi. Hamilton  ha avuto di nuovo guai con il motore nel finale e a Rosberg non accade mai niente, perché va sempre troppo a passeggio.

     

    Sappiamo che in qualifica non siamo alla loro altezza, ma con buone partenze si può rimediare, come si è visto in Australia e avrebbe potuto accadere in Bahrein, se il motore di Vettel non si fosse rotto nel giro di ricognizione. Questa non era la nostra pista, assieme a Spa, in Belgio, è quella in cui stentiamo di più., ma da Barcellona il discorso deve essere diverso. Vogliamo e possiamo giocarcela alla pari".

    kimi raikkonen FERRARI kimi raikkonen FERRARI

     

    Il destino obbligato è quello di girare subito pagina. I gettoni spesi in Russia secondo Arrivabene saranno utili a Barcellona, "dove vedrete finalmente un vero e proprio salto di qualità. Quella è una pista in cui possiamo vincere". Per cercare di ridurre un distacco che al momento è imbarazzante. Rosberg infatti vola, è arrivato a 100 punti con quattro vittorie su quattro, mentre Vettel ha già collezionato due ritiri, cosa che Alonso (incidenti con la rossa alla partenza in Belgio e in Giappone) nel 2012 pagò a caro prezzo nella lotta per il titolo, ed è inabissato a 67 punti di distacco.

     

    Fatica a credere nella rimonta persino Hamilton, per la prima volta fratello minore di casa Mercedes, con i suoi 43 punti in meno, riesce difficile capire a cosa si aggrappi la Ferrari per il miracolo. Però Vettel ha lasciato la Russia con stimoli

     

    intatti: "Cercherò di dimenticarmi Kvyat e sto già pensando alla riscossa". E l'algido Raikkonen pensa che non tutto sia perduto: "Anche se siamo ancora lontani dalle Mercedes e ci vuole più velocità". Il verdetto russo sconforta, non solo il presidente Marchionne, tutti i tifosi, ma il definitivo "game over" può essere ancora rimandato. A patto di non andare oltre Barcellona e Montecarlo. Il maggio della sentenza.

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