Estratto dell’articolo di Jacopo Iacoboni per www.lastampa.it
Andrei Belousov
Ah, l’Italia. Che fosse amatissima dai russi lo sapevamo: specialmente come simbolo di “dolce vita”, o anche come status symbol di esibita ricchezza per gli oligarchi. Che fosse un colabrodo per oligarchi e spie del Cremlino, idem. Ma emergono continuamente tasselli nuovi a comporre il quadro di questo amore (reciproco).
L’ultimo è che il neo ministro della Difesa russo, il superfalco (e super-religioso) Andrei Belousov possedeva – direttamente o indirettamente – una villa a Forte dei Marmi. Esattamente come il suo amico [...] Evgheny Prigozhin, e la sua famiglia.
VLADIMIR PUTIN ANDREI BELOUSOV
Nei registri catastali italiani non emerge una proprietà di Belousov a Forte dei Marmi, ma il Dossier Center (la fondazione di Mikhail Khodorkovsky, l’oligarca ex patron di Yukos che fu derubato della sua azienda da Putin e spedito nove anni in carcere un Siberia con accuse inventate, e oggi è diventato una delle figure di spicco dell’opposizione russa) è venuto in possesso di alcuni documenti e mail di Belousov in cui ripetutamente parla del tentativo (che a quanto pare non avrebbe avuto esito) di vendere la sua villa a Forte dei Marmi, avvenuto nel 2018.
Per ragioni che non sono note, Belousov – un economista fedelissimo di Putin da poco messo al posto di Serghey Shoigu a capo del ministero della Difesa, che all’epoca ricopriva la carica di assistente di Putin per l’economia – aveva deciso di vendere questa proprietà nel 2018, e valutava la villa 660mila euro, con un possibile sconto di 60mila a causa dell’urgenza che aveva di venderla (non sappiamo perché).
Andrei Belousov
[…] nello stesso periodo (poco prima) Belousov depositò altri 600mila euro (35,8 milioni di rubli al tasso dell’epoca) su un conto presso la Banca maltese di La Valletta. E la banca spedì a Belousov una lettera – di cui il Dossier Center è in possesso – chiedendogli alcuni ragguagli su quel significativo deposito di fondi.
Stando alle dichiarazioni ufficiali dei redditi, in effetti, dal 2012 al 2017 Belousov aveva guadagnato in tutto 40,7 milioni di rubli: per fare un versamento di 600mila euro avrebbe dovuto in pratica non spendere nulla di tutto il suo stipendio di cinque anni. Impossibile. […]
VLADIMIR PUTIN ANDREI BELOUSOV
Nel contratto preliminare di possibile vendita della villa, redatto per Belousov da un agente, i dati del possibile acquirente - un cittadino britannico di nome Arthur Levin – sono molto singolari. Il Dossier Center ha trovato che il numero del suo passaporto britannico è esattamente lo stesso del documento rubato utilizzato nel 2013 dal “Mossad” israeliano per l’assassinio di un leader di Hamas a Dubai.
Nelle carte c’è di più. Belousov era in rapporti molto più che cordiali con Evgheny Prigozhin (col quale evidentemente condivideva non soltanto la passione per Forte dei Marmi). Il Dossier Center ha avuto accesso tra l’altro al diario del defunto fondatore del Gruppo Wagner, che riportava in dettaglio gli incontri con Belousov e il suo staff.
evgheny prigozhin 2
E una fonte vicina al Ministero della Difesa ha confermato che Belousov supervisionava i conti di Wagner mentre era consigliere economico di Putin al Cremlino. Il racconto è interessante, perché se è vero che Putin ha voluto un burocrate economico (e non un soldato) a capo della Difesa, è altrettanto innegabile che Belousov non era esattamente un’animella, anzi.
Era piuttosto addentro alle questioni militari, con una sua visione quasi religiosa della guerra. Era lui a coordinare dal punto di vista logistico e economico le necessità del Gruppo Wagner: «Lui e Prigozhin – dice la fonte – a volte si sedevano proprio abbracciati, naturalmente si davano del tu l’uno all’altro, “Zhenia” e tutto il resto. Le loro riunioni di lavoro erano come riunioni di famiglia con tè: parlavano in modo informale di tutte le questioni, poi facevano un cenno al personale più giovane e formalizzavano tutto in un vero e proprio rapporto.
Andrei Belousov
Il sistema funziona in modo che il Primo [Putin] non prende mai una decisione: arriva una proposta, Belousov la elabora e prepara un rapporto (di solito firmato da Belousov e Shoigu), e poi il rapporto va al Presidente. Vladimir Vladimirovich si limita a mettere la nota “d'accordo”, e questo è tutto».
Nel 2018 Belousov aveva sul tavolo una interessante analisi delle prospettive di sviluppo delle compagnie militari private in Russia secondo la quale i gruppi mercenari, sullo sfondo di un nuovo ciclo di scontri tra Russia da una parte, e America e Inghilterra dall’altra, e tenendo conto dell’espansione delle “zone grigie” dei conflitti internazionali, diventavano particolarmente importanti e andavano organizzati «sotto il pieno controllo dello Stato e in conformità con i compiti primari di garantire la sicurezza». Tra l’Italia e i mercenari, gli impegni erano tanti già prima di prendere il posto di Shoigu.
andrej belousov il video di Yevgeny Prigozhin dall africa diffuso il 21 agosto 2023