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    'STA MANO PUO ESSE PIUMA, O PUO ESSE COLLE-FERRO: UN 25ENNE PESTATO COME WILLY - LA VITTIMA È RICOVERATA CON UNA PROGNOSI DI 30 GIORNI: CACCIA AGLI AUTORI DELL'AGGUATO - L'AGGRESSIONE È AVVENUTA VICINO AL LUOGO DOVE FU PICCHIATO A MORTE IL 6 SETTEMBRE 2020 WILLY MONTEIRO - I MOTIVI PER I QUALI È INIZIATA LA LITE NON SONO ANCORA CHIARI MA SPUNTANO DUE VIDEO – LA PAURA DEI GENITORI DEI RAGAZZI DEL POSTO: “IN GIRO C'È SEMPRE QUALCHE TESTA CALDA...”


     
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    Luigi Biagi per il Messaggero

     

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    Stessa storia, stesso posto di Willy Monteiro. A Colleferro la tragedia poteva ripetersi in una notte del fine settimana scorso, quando un ragazzo di 25 anni è stato aggredito tra la folla sbigottita. Ma per fortuna l'esito è stato diverso, anche se un calcio sferrato verso la testa della vittima poteva avere conseguenze ben più gravi. Il luogo è quello dei pub della cittadina industriale, ai confini della provincia di Roma.

     

    Un'area, quella di largo Santa Caterina, dove ogni settimana si riuniscono decine di ragazzi che a Colleferro si proiettano dai paesi del circondario per trovare svago e curare i rapporti di amicizia. Pochi metri più in là, nel giardino pubblico che si trova dall'altra parte della strada, il 6 settembre 2020 fu pestato Willy Monteiro. Sulla morte del giovane di Paliano è alle battute conclusive il processo a quattro giovani di Artena: Gabriele e Matteo Bianchi, a Mario Pincarelli e a Francesco Belleggia. Stavolta a fare le spese di un pestaggio è stato un ragazzo di Artena, attualmente ricoverato all'ospedale Parodi Delfino di Colleferro. Il tutto è avvenuto nella notte tra venerdì e sabato scorso, tra l'una e le due.

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    LA DINAMICA I motivi per i quali è iniziata la lite non sono ancora chiari ma la dinamica è testimoniata da ben due video girati con degli smartphone. Vi si vede un ragazzo a terra, sul quale si è avventata un'altra persona, giovane, non riconoscibile. Il ragazzo aggredito appare supino e si protegge testa e collo con le mani. Un altro uomo, inizialmente incappucciato, si accanisce su di lui e cerca di sferrargli un calcio in testa ma sembra mancarlo. Intorno ci sono altri ragazzi e ragazze: alcuni guardano attoniti, altri urlano, altri tentano di fermare il pestaggio. Un ragazzo afferra il cappuccio di chi aveva sferrato il calcio: appare un volto non riconoscibile di un uomo di mezz' età. Intanto il venticinquenne pare riuscire a scappare e, ancora per qualche secondo, la lite prosegue a pochi metri di distanza. Alla fine si sente una donna che chiede di smetterla perché si sta facendo un macello. La zuffa potrebbe essere durata uno o due minuti: quando i carabinieri sono arrivati sul posto era tutto finito e il ragazzo di Artena era stato già portato in ospedale da un'ambulanza.

     

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    I medici hanno dato al venticinquenne trenta giorni di prognosi, ricoverandolo in ortopedia: potrebbe essere sottoposto a un intervento chirurgico per una frattura a una gamba. Intanto però non avrebbe ancora presentato querela contro i propri aggressori, mancherebbe dunque la sua versione, che potrebbe offrire chiarimenti sui motivi che hanno provocato la lite e sulla dinamica degli avvenimenti. Gli investigatori, a loro volta, hanno già raccolto i video per analizzare i fotogrammi.

     

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    Intanto a Colleferro, ad Artena e nei dintorni è tornato l'incubo della possibilità di rivivere i giorni della morte di Willy. In questo anno e mezzo si sono susseguite molte manifestazioni pubbliche in cui migliaia di persone hanno preso le distanze da quel pestaggio. Scuole ed enti pubblici hanno messo in campo attività scolastiche e progetti di opere pubbliche. I nuovi fatti lasciano i residenti basiti e l'amministrazione comunale di Colleferro ha deciso di non commentare la vicenda. Chi è della zona non nasconde la frustrazione di essere in balia di pochi violenti: «Noi poveri genitori afferma Maria - non possiamo mai star tranquilli quando i nostri figli sono fuori casa perché c'è sempre qualche testa calda di cui aver paura. A loro la storia del povero Willy pare non aver insegnato nulla».

     

     

     

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