1 - «STA SALTANDO COME UNA SCIMMIA» I PM: TORTURE METODO CONDIVISO
Estratto dell’articolo di Giovanni Bianconi per il “Corriere della Sera”
ricostruzione delle violenze nella questura di verona - corriere della sera
Che l’indagine sulle «torture» alla Questura di Verona non sia circoscritta ai cinque ordini d’arresto eseguiti martedì mattina, s’intuisce dal numero degli altri poliziotti indagati, già appartenenti al reparto Volanti e rimossi a fini precauzionali nei mesi scorsi. Per ora sono diciassette, la maggioranza dei quali sotto inchiesta per omessa denuncia sebbene la Procura stia valutando anche ipotesi più gravi, come il concorso in tortura. Già contestata a un’agente donna, e dunque contando anche i cinque finiti ai domiciliari, sono almeno sei gli inquisiti per questo reato. Ma è un numero che potrebbe crescere […].
[…] Dunque l’indagine è destinata ad allargarsi per accertare altre eventuali responsabilità, anche a livelli superiori rispetto a quelli già colpiti e individuati. Pur nella consapevolezza […] che i ricambi decisi nei mesi scorsi ai vertici della Questura e del Reparto finito sotto la lente d’ingrandimento, seguiti a un’ispezione ordinata dal Dipartimento che aveva messo in luce molte carenze e disfunzioni a livello organizzativo e gestionale, abbiano comunque costituto una risposta a possibili sottovalutazioni.
polizia a verona
[…] a marzo la Procura ha presentato le richieste di misure cautelari al gip, che le ha concesse il 26 maggio. Indicando ulteriori posizioni da approfondire e lasciando in sospeso la decisione sulle richieste di misure interdittive.
Per esempio nei confronti di una agente donna che la sera del 9 novembre era in servizio sulla Volante Milano insieme all’assistente capo Roberto Da Rold, il più anziano dei cinque arrestati.
Insieme portarono in questura uno dei «torturati», per un’identificazione di cui non ci fu bisogno perché l’africano risultava già fotosegnalato. L’uomo, chiuso nell’acquario, diede in escandescenze, si denudò rivolgendo frasi offensive nei confronti dei poliziotti, e per tutta risposta subì le percosse e le spruzzate di spray urticante.
ricostruzione delle violenze nella questura di verona - corriere della sera
Nelle immagini video-registrate, accusa il gip, si vede l’uomo che «chiede insistentemente di andare in bagno» e la poliziotta «gli risponde di urinare verso l’alto così che l’urina possa finirgli sulla testa»; poi l’uomo viene accompagnato in bagno e la donna «gli mostra lo spray minacciando di usarlo». Più tardi lei stessa dirà in un’intercettazione di averglielo spruzzato in faccia, ma nella relazione di servizio non ne fece cenno.
[…] Quella sera, di fronte al fermato che saltellava nell’acquario, i poliziotti «paragonavano il suo atteggiamento a quello di una scimmia», con frasi di scherno che nella ricostruzione del giudice ricordano quanto accaduto in un’altra occasione, quando un tunisino rimase «vittima di un trattamento inumano e degradante nel momento in cui uno degli operanti, mentre lui si trovava a terra nel “tunnel”, gli urinava addosso per “svegliarlo”».
alessandro migliore
E il gip sottolinea che «quest’atto denigratorio e sminuente ha certamente incontrato l’approvazione e suscitato l’ilarità degli altri poliziotti presenti, tant’è che nessuno ha dato il minimo segnale di disappunto».
Quella notte, di fronte al tunisino a terra «apparentemente privo di sensi» per i calci ricevuti da uno degli arrestati, c’era pure un assistente capo indagato, insieme ad altri tre poliziotti, per «abuso di autorità contro arrestati o detenuti». Anche queste posizioni saranno rivalutate dagli inquirenti, per i quali «l’abuso dei poteri connessi alla funzione» ha costituto «una sorta di “paravento” al riparo del quale schermare le proprie responsabilità».
2 - IL «SADICO GODIMENTO» DEL GIOVANE CAPOBANDA CON IL CULTO DELLA BOXE
Estratto dell’articolo di Andrea Priante per il “Corriere della Sera”
Un giovane poliziotto che «tortura con sadico godimento» anche perché «manifesta chiara soddisfazione nel rievocare le violenze commesse». Che assume saltuariamente droghe leggere e arriva a rubare le bici che trova incustodite lungo la strada o uno zainetto che poi regala alla fidanzata.
QUESTURA VERONA
È il ritratto […] di Alessandro Migliore, uno dei cinque agenti della sezione Volanti della questura scaligera finiti ai domiciliari nell’ambito delle indagini per le torture inferte a stranieri e non, sbandati e senzatetto che venivano fermati di notte lungo le strade della città veneta. L’agente di polizia giudiziaria, coi suoi 25 anni non ancora compiuti, è anche il più giovane tra gli indagati. Originario di Torre del Greco (Napoli), abita in uno degli appartamenti della caserma.
[...]
È proprio Migliore che, con una buona dose di boria, finisce per inguaiare se stesso e i colleghi vantandosi con la fidanzata delle loro «imprese».
alessandro migliore
Sue le intercettazioni più compromettenti, come quando le racconta — dopo il fermo di un giostraio — di aver lasciato aperta la stanza di sicurezza della questura «in modo tale che uscisse, perché io so che là dentro c’è la telecamera...
Appena è uscito (...) ho caricato una stecca, amò, bam! Lui chiude gli occhi e va di sasso per terra... È svenuto... Hai presente il ko?». Poi, l’intervento di un collega: «Gli ha dato un calcio nella schiena (...) L’ha tartassato di mazzate». E la fidanzata? Sembra divertita: «Minchia, li menate proprio, eh».
In un’altra conversazione le racconta di essersi intascato un grammo di hashish trovato nelle tasche di un uomo, mentre in precedenza la chiama per dirle che sta rubando una bici e proprio non si capacita di come il proprietario possa averla lasciata incustodita. Per il gip, Migliore mostra «una spiccata propensione criminosa e una spregiudicata modalità di azione, non contenibile in alcuna maniera se non tramite la sottoposizione a misura cautelare». Quanto basta per spedirlo ai domiciliari.