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    STALKING ALLA LUCANA – ARRESTATO PAOLO CASTELLUCCIO, VICE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DELLA BASILICATA – E’ ACCUSATO DI ATTI PERSECUTORI, MINACCE E VIOLENZA PRIVATA NEI CONFRONTI DI UNA EX FIDANZATA. NON SI RASSEGNAVA ALL’IDEA DI ESSERE MOLLATO – ERA DI FORZA ITALIA, MA LA CAMPAGNA ELETTORALE L’HA FATTA PER FITTO


     
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    Da La Repubblica

     

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    È accusato di stalking nei confronti di una donna: per questo il vicepresidente del Consiglio regionale della Basilicata Paolo Castelluccio è stato arrestato a Matera ed è detenuto nel carcere della Città dei sassi. Domani o mercoledì è prevista l'udienza di convalida dell'arresto eseguito domenica dalla polizia. Sull'inchiesta gli inquirenti mantengono il più stretto riserbo, ma secondo quanto è trapelato Castelluccio è accusato di atti persecutori, violenza privata e minacce nei confronti di una donna con cui ha avuto una relazione sentimentale più volte interrotta e ripresa.

     

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    Castelluccio, 59 anni, di Policoro (Matera), imprenditore agricolo, eletto nel 2013 con la lista del Pdl risulta ancora iscritto al gruppo consiliare di Forza Italia nonostante durante la campagna elettorale per le recenti elezioni politiche abbia annunciato di aderire a "Noi con l'Italia", la lista di centrodestra che fa capo a Raffaele Fitto, Lorenzo Cesa, Maurizio Lupi ed Enrico Costa.

     

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    Quella del 2013 fu, per l'ormai ex azzurro, la seconda elezione consecutiva nell'assemblea lucana. La prima arrivò, sempre con il Pdl, nel 2010, ma quella legislatura regionale si interruppe bruscamente nell'aprile 2013 con l'esplosione di "rimborsopoli" e le conseguenti dimissioni dell'allora governatore Vito De Filippo. In quell'inchiesta fu coinvolto anche Castelluccio, nei cui confronti il gip del Tribunale di Potenza dispose il divieto di dimora con l'impossibilità di soggiornare nel capoluogo lucano.

     

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    Il provvedimento - riferito a rimborsi indebitamente percepiti tra il 2010 e il 2011 - fu revocato il 17 maggio del 2013, ma in seguito gli fu notificata dalla Digos la sospensione dall'attività consiliare per il periodo compreso tra il 24 aprile e il 17 maggio 2013. Il dibattimento in primo grado sulla "rimborsopoli" lucana è in corso presso il Tribunale di Potenza. Nel 2016, per la stessa vicenda sui rimborsi, il consigliere regionale fu poi condannato dalla Corte dei Conti per un danno erariale di circa sei mila euro.

     

    Ora, tra la sorpresa generale di chi lo conosce bene e lo descrive come persona "incapace di fare del male", il nome di Castelluccio è tornato sulla ribalta nazionale per una storia di stalking che ha sconvolto il mondo della politica lucana che si avvicina al rinnovo del Consiglio regionale previsto per il prossimo autunno e che si interroga su una vicenda di stalking dai contorni ancora tutti da definire.

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