Paolo Baroni per “La Stampa”
giuseppe conte roberto gualtieri
Per le cartelle fiscali arretrate si profila un invio scaglionato ed in prospettiva anche uno sconto degli importi che i contribuenti sono chiamati a versare. Lunedì scade la proroga del blocco decisa in via d'urgenza con un decreto emanato a metà mese ed ora il governo si prepara ad intervenire di nuovo per mettere un argine ai 50 milioni di istanze che si sono accumulati col tempo.
Come ha spiegato ieri il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri, intervenendo al convegno Telefisco 2021 organizzato dal Sole 24 Ore, il Mef lavora «ad uno scaglionamento degli invii delle cartelle dell'Agenzia della riscossione e degli atti dell'Agenzia entrate che li diluisca in un periodo di tempo più lungo per alleggerire la pressione sui contribuenti ed evitare l'affollamento degli uffici». Ed è anche allo studio «una riduzione degli importi di alcuni atti delle Entrate per i soggetti che abbiano subito un calo del fatturato per effetto della pandemia».
ROBERTO GUALTIERI GIUSEPPE CONTE
Dai 5 Stelle ieri è però arrivato subito un altolà al ministro. «In mancanza di una maggioranza è urgente e necessario rinviare di almeno un mese l'invio delle cartelle» hanno messo in chiaro i deputati pentastellati della Commissione Finanze, ma «va dato modo alla nuova maggioranza di affrontare il tema in modo organico, senza fughe in avanti».
Per questo il nuovo decreto che - salvo sorprese - arriverà oggi sul tavolo del Consiglio dei ministri dovrebbe limitarsi a prevedere solamente una nuova proroga sino a fine febbraio e poco altro di diverso.
ernesto maria ruffini
Una delle ipotesi, anche in questo caso, era quella di introdurre una qualche forma di selettività chiamando a pagare prima chi ha un reddito fisso o non ha subito grossi danni dal Covid. Si vedrà. È certo che più avanti (col nuovo governo) verrà poi messa in campo una misura strutturale - tra le ipotesi anche una «rottamazione 4», un nuovo saldo e stralcio e la possibilità di diluire i pagamenti sino a tutto il 2022 - da inserire nel nuovo decreto Ristori.
Lo stock degli arretrati Al convegno del «Sole» ieri è intervenuto anche il direttore dell'Agenzia delle entrate Ernesto Maria Ruffini che è tornato a sollevare la questione della montagna di crediti ancora da incassare, che a fine anno ha superato quota 1.000 miliardi, «importi che si sono accumulati in 20 anni, riferiti in gran parte a soggetti che non sono in grado di sostenere la riscossione perché sono soggetti nullatenenti o falliti» ha spiegato Ruffini. Questa situazione, ha aggiunto, «sottrae risorse e attività a quelli che sono i crediti effettivamente esigibili».
Per questo il direttore delle Entrate è tornato a sollecitare un intervento legislativo da parte del Parlamento, perché misure come la rottamazione finora hanno inciso ben poco.
web tax 4
Avanti con la Web tax
Sempre in tema di tasse ieri Gualtieri è intervenuto anche al meeting Ocse-G20 dedicato al contrasto dell'evasione fiscale internazionale. «L'accordo su una tassa digitale - ha commentato al termine - è urgente ed è a portata di mano: sono molto fiducioso ma anche molto determinato a raggiungere un'intesa con la partecipazione di tutti. Ma deve essere anche chiaro che l'alternativa all'assenza di un accordo non è lo status quo: in assenza di una intesa i paesi seguiranno strategie diversificate e adotteranno risposte non coordinate col risultato di frammentare le misure fiscali e rischi di doppia imposizione e aumento del contenzioso».