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    "IL PREMIERATO? SI ANDRA' A UN REFERENDUM E LA MELONI RISCHIA MOLTO..." - ANCHE PRODI BOCCIA LA RIFORMA DEL PREMIERATO PERCHÈ DIMINUISCE IL RUOLO DEL CAPO DELLO STATO E DEL PARLAMENTO – CONTE RINCARA LA DOSE: "IL PREMIERATO E’ UN INGANNO MELONI RACCONTA FROTTOLE QUANDO AFFERMA CHE NON VIENE TOCCATO IL RUOLO DEL CAPO DELLO STATO". ENTRAMBI POI RITROVANO SU UN ALTRO PUNTO: SI ANDRÀ A UN REFERENDUM...


     
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    Giovanni Innamorati (ANSA) - Cambia il semestre bianco, vale a dire i sei mesi che precedono la scadenza del mandato del Presidente della Repubblica entro i quali non può sciogliere le Camere. La Commissione Affari costituzionali del Senato ha approvato un emendamento al ddl Casellati sul premierato che prevede lo scioglimento del Parlamento durante il semestre, in alcuni casi di caduta del premier eletto.

     

    Ma la novità politica è nell'affermazione da parte del presidente della Commissione Alberto Balboni che la maggioranza non vuole fare forzature regolamentari per approvare la riforma prima delle europee. Sul tema interviene l'ex premier Romano Prodi che ad una iniziativa con Giuseppe Conte boccia la riforma perchè diminuisce il ruolo del capo dello Stato e del Parlamento.

     

    Data la mole di emendamenti di Pd e Avs, finora la Commissione ha approvato solo 2 dei quattro articoli del ddl Casellati. Dalla prossima settimana si inizia con il cuore del provvedimento, cioè l'elezione diretta del premier (articolo 3) e i casi di scioglimento delle Camere per caduta del premier (articolo 4), su cui incombono oltre mille emendamenti.

     

    Il presidente della Commissione e relatore, Alberto Balboni, dopo che il Pd Andrea Giorgis ha spiegato che non intende rinunciare all'ostruzionismo nel timore di forzature per approvare la riforma prima delle europee, ha risposto che la maggioranza non ha mai detto questo. Parole che Giorgis ha commentato con i cronisti positivamente. Martedì si farà il calendario dei lavori in cui verrà chiarito questo aspetto.

     

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    La Commissione ha intanto approvato un emendamento del governo sul cosiddetto semestre bianco, il quale vieta al presidente della Repubblica di sciogliere le Camere negli ultimi sei mesi del proprio mandato. L'emendamento prevede che esse vengano sciolte in questi sei mesi nei casi in cui lo stesso ddl Casellati (all'articolo 4) stabilisce l'obbligo di elezioni anticipate: dimissioni volontarie del premier o sua caduta per una mozione motivata di sfiducia. Più tecnico, ma importante l'emendamento di Marcello Pera, approvato.

     

    Nella Costituzione tutti gli atti del Capo dello Stato sono controfirmati dal governo. L'emendamento elimina questo controfirma su alcuni atti presidenziali (la nomina del presidente del Consiglio, la nomina dei giudici della Corte Costituzionale, la concessione della grazia e la commutazione delle pene, il decreto di indizione delle elezioni e dei referendum, i messaggi al Parlamento e il rinvio delle leggi alle Camere) così da proteggerli in caso di contrasto col governo.

     

    Giuseppe Conte concorda con Romano Prodi: "Meloni racconta frottole quando afferma che non viene toccato il ruolo del capo dello Stato". Entrambi poi ritrovano su un altro punto: si andrà a un referendum, sul quale dice Conte "Meloni rischia molto", motivo per il quale verrà fatto slittare in là. Quattro Fondazioni e Associazioni di giuristi ed esperti di diverso orientamento culturale e politico (Magna Carta, Libertà Eguale, Io Cambio e Riformismo e Libertà) hanno lanciato un appello al governo perché chiarisca subito la legge elettorale collegata al premierato.

     

    giorgia meloni giorgia meloni

    Senza di essa si rischia di varare una riforma inapplicabile, come nel caso in cui Camera e Senato diano esiti diversi. Anche il problema della legge elettorale potrebbe essere uno dei motivi che spiegano l'intenzione della maggioranza di un iter più riflessivo a cui ha alluso Balboni.

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