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    "STARE A NAPOLI È UN PRIVILEGIO, NON CERTO UN OBBLIGO" – LA STOCCATA DI DE LAURENTIIS A SPALLETTI. AURELIONE PER SOSTITUIRE “LUCIO” HA DECISO DI PUNTARE FORTE SU LUIS ENRIQUE CHE DOPO LO STAGE BEN RETRIBUITO CON LA ROMA E’ DIVENTATO UN FIOR DI ALLENATORE – IL NODO INGAGGIO (“LUCHO” PRENDE OLTRE 10 MILIONI DI EURO) E LA CONCORRENZA DEL PSG – TRA LE ALTERNATIVE ITALIANO E THIAGO MOTTA MA ANCHE CONTE E BENITEZ…


     
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    Estratto dell’articolo di Fabio Mandarini per il corrieredellosport.it

     

    spalletti de laurentiis spalletti de laurentiis

    Hola. Pronto. De Laurentiis e Luis Enrique: la telefonata, la linea diretta tra Napoli, Roma, la Spagna, una casa e una panchina. La soluzione spagnola, con un occhio al Barça e un altro alla Nazionale, piace ed è intrigante soprattutto per il prestigio internazionale, e così il presidente ha preso il telefono e poi ancora. E ha chiamato Lucho: contatti diretti perché è così che si fa quando c’è da valutare, da progettare un futuro che nelle intenzioni non dovrà essere da meno del presente.

     

    Il Napoli di Spalletti ha vinto lo scudetto e poi ha perso Spalletti: è così che stanno le cose. Ma DeLa ha ribadito di non voler vendere Osimhen e Kvaratskhelia sin dalla notte della prima festa al Maradona e poi mercoledì all’Olimpico, dopo aver assistito in tribuna al gala di Coppa Italia, ha spiegato di credere nella forza della squadra. E una squadra forte oggi, per essere considerata tale anche domani, farà di tutto per conservare i giocatori migliori. Come Osi e Kvara. Kvara che ieri, per inciso, ha sfilato proprio al fianco del presidente al concerto di Gigi D’Alessio in scena a Napoli, in Piazza del Plebiscito: una fotografia da inviare a Luis Enrique.

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    Quasi un modo per dire che Khvicha è un pezzo del mosaico azzurro da esibire in Champions nella prossima stagione, argomento convincente. Di certo argomento importante da mettere sul tavolo delle trattative perché Lucho è uno degli allenatori più ambiti. Libero e corteggiato: l’irruzione del Psg sulla scena non è mica passata inosservata. Ci mancherebbe. Proprio come la frecciata a Spalletti, invocato dal pubblico della piazza a gran voce. «Ragazzi, stare a Napoli è un privilegio non un obbligo», ha detto De Laurentiis sfilando sul palco.

     

    (…)

     

    De Laurentiis vuole Luis Enrique

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    Avranno parlato di tutto questo e di troppo di più, De Laurentiis e Luis Enrique, e di certo la questione del monte ingaggi e della politica societaria inaugurata da un anno - e rivelatasi vincente - sarà stato un argomento importante: si fa differenza tra lordo e netto, il tetto per la squadra è di 3,5 milioni e così via. Tutte storie note che però, al cospetto degli sgravi del Decreto Crescita e di un dialogo che va sempre personalizzato, possono anche cambiare con sfumature accattivanti. La certezza è che il Napoli ha un progetto ambizioso in Champions, una squadra con lo scudetto e giocatori importanti: e vuole Luis Enrique.

     

    Le altre opzioni per la panchina

    luciano spalletti si tatua il terzo scudetto del napoli sull avambraccio luciano spalletti si tatua il terzo scudetto del napoli sull avambraccio

    Lucho non è, non può essere l’unica soluzione: in Italia, gli uomini pronti per il grande salto e soprattutto ritenuti adatti, stimati da De Laurentiis sono soprattutto due: Thiago Motta, 40 anni, allenatore del Bologna che domani sfiderà proprio il Napoli al Dall’Ara in un faccia a faccia tra presente e futuro (ipotetico). E ancora: Vincenzo Italiano, 45 anni, il tecnico della Fiorentina finalista di Coppa Italia e anche di Conference. La generazione dei quarantenni che piacciono a DeLa. Che nel Napoli cominciano a farsi largo un po’ ovunque.

     

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