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    LA MIA STORIA DI NON AMORE - STASERA IN TV LA FICTION SULLA STORIA DI LUCIA ANNIBALI, LA DONNA AGGREDITA CON L'ACIDO DALL'EX FIDANZATO: “NON CHIMATEMI SFREGIATA. ANCORA OGGI FACCIO FATICA A DESIDERARE UN'ESISTENZA INTORNO A ME” - VIDEO


     
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    ANNIBALI CAPOTONDI ANNIBALI CAPOTONDI

    1. STASERA LA FICTION SU RAI1

    Da la Stampa

    Andrà in onda stasera su Raiuno a poche ore dal 25 novembre, giornata internazionale per l' eliminazione della violenza contro le donne, il film tv «Io ci sono» tratto dal libro «Io ci sono - la mia storia di non amore» di Lucia Annibali e Giusi Fasano.

     

    A interpretare Annibali una intensa Cristiana Capotondi che si è calata nel difficile ruolo con molta emozione.

    Nei panni non comodi di Luca Varani un misurato e bravo Alessandro Averone.

    La regia è di Luciano Manuzzi, prodotto da Rai Fiction e da Angelo Barbagallo per Bibi Film Tv.

     

    cristiana capotondi nei panni di lucia annibali cristiana capotondi nei panni di lucia annibali

     

    2. "IO E IL MIO NUOVO VOLTO PARLIAMO A CHI SOFFRE"

    Michela Tamburrino per la Stampa

     

    È tutta lì Lucia Annibali. Uno scricciolo pieno d' energia, col volto sghembo al quale si è affezionata moltissimo. Le piace che trasmetta il dolore del tentato annientamento, di diciotto operazioni chirurgiche, di ferite non più rimarginabili.

     

    lucia annibali il libro io ci sono lucia annibali il libro io ci sono

    Si è attaccata alla nuova Lucia come a un' ancora di salvezza, abbandonando la vecchia se stessa, innamorata di un uomo sbagliato che l' ha picchiata, terrorizzata e infine fatta sfregiare con l' acido in volto, a cancellarle l' identità. Si è mostrata così com' è nel libro sulla sua storia criminale scritta con Giusi Fasano e ora si racconta nel film tv che ne è stato tratto dal titolo perentorio: «Io ci sono».

     

    VARANI ANNIBALI VARANI ANNIBALI

    Annibali, perché buttare via la vecchia Lucia?

    «Perchè l' aggressione quella Lucia l' ha uccisa. La Lucia che vedete è un' altra. Con questo volto non ci sono nata, non ci ho passato la vita, la mia famiglia non lo riconosce».

     

    E lei che cosa ci vede?

    LUCIA ANNIBALI CRISTIANA CAPOTONDI LUCIA ANNIBALI CRISTIANA CAPOTONDI

    «Il peso di un dolore grande e faticoso. La forza di trasformare questa esperienza in qualcosa di positivo che possa essere utile agli altri. Un volto che non parla solo alle donne ma a chiunque si trovi ad affrontare momenti duri. Penso ai grandi ustionati che quotidianamente sentono di non farcela. Invece non bisogna perdere il desiderio di resistere, perché non sai mai che cosa bella ti può riservare la vita».

     

    Anche l' ipotesi di innamorarsi ancora?

    «Certo, non saranno tutti come quel soggetto. Sentirmi amata veramente. Voglio farla questa esperienza».

     

    E pensa mai alla fine pena di Varani? Vent' anni sono lunghi e brevissimi. Ha paura? Le torna in mente ogni tanto?

    «Poco, pochissimo. Ogni tanto. Mi concentro su cose più divertenti e interessanti. L' idea che possa uscire mi fa paura, certo. Ma affronterò lo spavento quando si porrà il problema».

     

    Nella vita cambiata c' è anche il suo nuovo lavoro? «C' è il trasferimento a Roma, la nuova casa, la mia libertà, il mio impegno a tempo pieno.

    Sono stata chiamata dal ministro Boschi come consigliere giuridico del ministero delle Pari Opportunità, con una speciale attenzione alla violenza di genere. É un' esperienza entusiasmante. Io da avvocato e non solo da vittima, sento di poter dare il mio contributo.

    LUCIA ANNIBALI LUCIA ANNIBALI

    Un' emancipazione anche professionale che mi appaga. Ripropormi nella società con una definizione diversa da "sfregiata".

     

    E così essere d' aiuto, calandomi nella concretezza.

    Bisognerebbe individuare delle linee guida, penso a un percorso all' interno del pronto soccorso, il punto d' arrivo, con medici che sappiano avvicinare il problema anche dal punto di vista umano. Servono risorse da dare alle regioni e oggi sarà creato un osservatorio contro la violenza.

     

    Andare nelle scuole come faccio io, spiegare ai ragazzi è basilare. Visto l' allarme sociale sarebbe auspicabile una fattispecie specifica di reato perché il danno è irreversibile. I dati Istat ci dicono che il 31% delle donne tra i 16 e i 70 anni ha subito forme di violenza».

     

    Si sente anche di consigliare chi si butta in amori sbagliati?

    «Vorrei condividere, insegnare a trasformare il dolore in energia, spiegare che bisogna educare gli uomini e che in caso bisogna denunciare tempestivamente. Vorrei essere una testimonial contro il silenzio».

     

    Ieri ha presentato il film alla Camera con la presidente Boldrini, il ministro Boschi la sua famiglia, i carabinieri e i medici che l' hanno aiutata. Emozione?

    «Sì e voglia di impegnarmi».

     

    «Quando ha capito che poteva farcela?

    ANNIBALI ANNIBALI

    «Sembra assurdo, in ospedale. Ero sola con me stessa, gli altri non potevano entrare per paura di infezioni. Mi sentivo risucchiare nel baratro, una sensazione fisica terribile. Allora mi sono detta di no, che non volevo andare in quel luogo. Ma è una scelta quotidiana, Faccio fatica ancora oggi a desiderare un' esistenza intorno a me».

     

     

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