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    SINNER VS MEDVEDEV: È IL GRANDE GIORNO DELLA FINALE A MIAMI – STASERA ALLE 19 (ITALIANE) JANNIK PROVA A INFRANGERE IL TABU’ MEDVEDEV CHE LO HA SEMPRE BATTUTO: NEI CINQUE PRECEDENTI ALTRETTANTE VITTORIE DEL RUSSO, CHE PERÒ NEL 2021 A TORINO TREMÒ. IL TENNISTA AZZURRO: “SARÀ UNA PARTITA DIVERSA DA QUELLA CON CARLOS ALCARAZ. DEVO FARE QUALCHE CAMBIAMENTO, CERCANDO DI VARIARE UN PO' IL GIOCO”


     
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    Estratto dell’articolo di Stefano Semeraro per lastampa.it

     

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    Jannik per evitare il cappotto e salire al numero 6 del mondo, Daniil per vincere la sua quarta finale sulle cinque disputate negli ultimi cinque tornei, e rimettersi in caccia del numero 1.

     

    La finale di Miami di stasera fra Sinner e Medvedev mette di fronte i due giocatori più in palla e continui di questo inizio di 2023, rispettivamente numero 4 e numero 1 della Race, la classifica che conta solo i punti dell'anno solare (il n.2 è Djokovic, il 3 Alcaraz)

    Medvedev ha visto la sua striscia vincente di 19 partite interrotta da da Alcaraz due settimane fa nella finale di Indian Wells, ed è in vantaggio 5-0 nei precedenti con Sinner.

     

    L'ultimo risale a febbraio, nella finale di Rotterdam, quando Medvedev ha chiuso in rimonta 5-7, 6-2, 6-2, conquistando il primo di tre titoli consecutivi.

     

    Grazie alla vittoria contro Khachanov ora Daniil ora vanta almeno la finale in tutti i sei Masters 1000 e nei due Slam che si disputano sul veloce, mentre Jannik è l'unico italiano capace di approdare a due finali di Masters 1000 (la prima sempre a Miami la perse nel 2021 contro il polacco Hurkacz), l'unico a riuscirci sul veloce, e può diventare il secondo a vincerne uno nell'era Open dopo Fabio Fognini, trionfatore a Monte Carlo nel 2019 (Berrettini vanta invece una finale a Madrid). E' anche il settimo azzurro a sconfiggere un numero 1 in carica dopo Corrado Barazzutti (Nastase, 1972), Adriano Panatta (Connors 1975 e 1977), Pozzi (Agassi, 2000), Filippo Volandri (Federer 2007), Fabio Fognini (Murray 2017) e Lorenzo Sonego (Djokovic, 2020).

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    «Jannik sta facendo grandi progressi», ha ammesso il russo. Da fondo campo picchia fortissimo, con il diritto arriva a 160 chilometri all'ora, io non ci riesco, e questo è un vantaggio».

     

    Percussione contro imprevedibilità, progressione contro accelerazioni, risposta contro servizio. Tutti e due puntano soprattutto su un tennis di grande potenza da fondo, gli indicatori statistici dicono che a Miami finora nessuno è riuscito a comandare il gioco come Jannik. Fra l'altro l'italiano ha aumentato, con successo, le sue discese a rete, e aggredire Medvedev togliendogli ritmo e punti di riferimento potrebbe diventare una chiave tattica importante. Ma Jannik dovrà anche migliorare il suo rendimento al servizio, uno dei punti di forza di Medvedev.

     

    «Sicuramente sarà una partita completamente diversa da quella con Carlos», ha ammesso Jannik. «Non ho mai battuto Daniil. Ci siamo già affrontati in finale a Rotterdam. quando sono riuscito a vincere un set, ma devo fare qualche cambiamento, cercando di variare un po' il gioco. Sono felice di essere in finale, vediamo come andrà». Tre dei loro cinque incontri hanno avuto bisogno del set decisivo, compresa la vittoria di Medvedev alle Atp Finals del 2021, ma il Sinner di oggi è un giocatore diverso, più maturo e sicuro di se stesso, cresciuto sia muscolarmente sia tatticamente.

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    La finale, a partire dalle 19 verrà trasmessa su Sky Sport Tennis e in streaming su NOW, con ampio spazio al pre e post-partita dalle 18.30.

     

     

     

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