stefano livadiotti per L’Espresso – articolo del 30 aprile 2018
SIMONE VALENTE STEFANO BUFFAGNI
Zazzera da calciatore, cravattone stile agente assicurativo, concetti basic ?e parlantina che neanche un venditore Folletto, l’illustre sconosciuto sta bussando alla porta di tutte le aziende sotto il cappello dello Stato. E a quelli che ritiene i suoi omologhi nei partiti: da ultimo, il factotum renziano Luca Lotti.
Stefano Buffagni, ex capo dei 5Stelle nel consiglio lombardo e neo deputato, legato al giro Casaleggio Associati e in buoni rapporti con la Lega, è il nuovo plenipotenziario di Luigi Di Maio per le nomine pubbliche. Porta sempre con sé una cartellina che custodisce come fosse la mappa del tesoro. È l’elenco delle cariche in scadenza, sulle quali ha una gran fretta di mettere becco.
STEFANO BUFFAGNI
Gli altri lo lasciano parlare (e lo chiamano pure ministro), ché in Italia non si sa mai. Tanto tutti si sono ormai abituati alle sue sparate. Come quando così commentò l’arresto per corruzione di un famoso medico: «Questa gente deve essere linciata ed esposta in pubblica piazza affinchè casi di questo genere non succedano mai più».
Buffagni magari è un po’ in rodaggio, ma non è certo n tipo da prendere sotto gamba. Lo spiega lui stesso nel suo curriculum, dove dimentica solo di chiarire se ha la tessera Aci. In compenso, avverte di essere stato piuttosto sveglio fin da piccolo (avendo cominciato a fare sport a 4 anni). E fa capire quanto le grandi aziende non abbiano segreti per lui, commercialista che si è fatto le ossa in un call center e poi (da stagista) tra gli scaffali Ikea.
BUFFAGNI CONTE STEFANO BUFFAGNI LUIGI DI MAIO
«Con i 5Stelle merito e com petenza torneranno di moda», ha garantito tutto serio di recente. Poi, siccome doveva sembrare poco credibile pure a lui, h a aggiunto: «davvero». E quindi precisato: «È solo questione di tempo». Ecco.
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