Lauretta Colonnelli per il Corriere della Sera
sotto le stelle steno
Domenica 6 agosto 1944, mentre arrivano confuse notizie su Firenze sotto il bombardamento, Livorno e Arezzo rase al suolo, la torre di Pisa crollata, a Roma la folla passeggia come se nulla fosse a Trinità dei Monti: «alcuni giovani cantano, le signore di buona famiglia guardano gli Alleati più che con espansione». Intanto i romani danneggiati dai bombardamenti leggono sui giornali l' annuncio che «l' Impresa costruzioni Aldo Pinto ricostruisce e ripristina fabbricati appartamenti negozi ecc. anticipando ed espletando pratiche di rimborso per danni di guerra. Rivolgersi via Magna Grecia 84».
Sono gli appunti di un diario che Stefano Vanzina, in arte Steno, scrisse tra l' agosto e l' ottobre del 1944, quando Roma era stata appena liberata, mentre al nord e in tutta Europa continuavano i combattimenti. Le note di Steno appaiono vergate a mano a margine di pagine dove sono incollati brani di giornali.
STENO
Così, titoli di Stalin che prende personalmente il comando dell' offensiva, di re Giorgio VI sul fronte israeliano, degli alleati che sono arrivati a centosessanta chilometri da Parigi, si mescolano a quelli sulla Primavera di Botticelli recuperata in Val di Pesa, alle difficoltà di cucinare senza gas e senza elettricità, agli atti di brigantaggio sulla via Appia.
paola borboni giovane
E Steno annota: «Roma va avanti nel tempo con la forza dei suoi colori e dei suoi rumori. Il vero governo di adesso sono il rosso delle case, le campane, il gridio delle rondini, che ci ricordano fisicamente che siamo qua e che bisogna starci in un certo modo. Come? I colori e i rumori ce lo diranno?». E mentre concorda con l' amico Nicola Ciarletta, che «sono tempi, questi, che giustificano solo la lettura di Sant' Agostino», passa le serate a leggere a lume di candela anche i «Ritratti immaginari» di Walter Pater, «L' educazione sentimentale» di Flaubert, «Fame» di Hamsun, «I melograni di mio zio» di Saroyan, «Umiliati e offesi» di Dostoevskij.
paola borboni
Scrive per il Marforio, prepara una messa in scena della commedia «Il suo cavallo» per i teatri che hanno riaperto da poche settimane, si vede con Leo Longanesi, Blasetti, Zavattini, Gabriele Baldini, Riccardo Freda, Irene Brin, Mario Soldati. Progettano nuovi film, nuovi giornali, nuovi libri. Il 7 agosto: «Pomeriggio passato con De Laurentiis, Castellani e Stoppa a casa della Borboni, la quale è sempre più nature : ci assicura di avere la sifilide».
L' 8 agosto piove. «Ci si accorge di come è triste la pioggia con il Caffè Greco senza luce elettrica e la Rinascente vuota di merce. La pioggia su una città falsamente viva come è la Roma di questi giorni maggiormente ricorda e sottolinea la situazione di paralisi sotterranea che cova dentro ogni negozio chiuso e di ogni bar con la saracinesca abbassata a metà». La sera del 10 settembre ricompare Alberto Rabagliati, «animale canoro» che ha passato l' ultimo mese nascosto in una quercia, in una campagna presso Arezzo: «Non sta più all' Excelsior, mi riceve seduto sulle scale di una pensione in via della Vite».
enrico e carlo vanzina
Steno tenne segreto il diario che fu ritrovato dalla moglie dopo la sua morte, il 13 marzo 1988. Pubblicato una ventina di anni fa da Sellerio grazie all' interessamento di Tullio Kezich, ricompare ora in una nuova edizione di Rubbettino, curata dal Centro sperimentale di cinematografia. «Sotto le stelle del '44» ha anche una bella prefazione dei figli Enrico e Carlo Vanzina.