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    UNA “SCOSSA” VI GUARIRÀ - CON LA STIMOLAZIONE MAGNETICA AL CERVELLO SI POSSONO CURARE BULIMIA, DIPENDENZA DALLA DROGA E DAL GIOCO - SULLA TESTA VIENE MESSO UN “BRACCIO” CON UN MAGNETE CHE EMETTE ONDE CHE PENETRANO LA SCATOLA CRANICA E ARRIVANO NELL’AREA DELL’ENCEFALO LEGATA ALLA DIPENDENZA


     
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    stimolazione magnetica transcranica 4 stimolazione magnetica transcranica 4

    Valentina Arcovio per “la Stampa - TuttoSalute”

     

    «Un anno fa mi svegliavo di notte e pensavo a quali scommesse avrei fatto il mattino seguente, ora, invece, dormo come un bambino e al risveglio penso solo a mia moglie e ai miei quattro figli». Antonio Romano, 36 anni, di Santa Maria CapuaVetere, in provincia di Caserta, ha dato una scossa alla sua vita e a quella della sua famiglia. Letteralmente.

     

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    Romano è uno dei sempre più numerosi pazienti che, schiavi della dipendenza da gioco, si è rivolto al Centro Riabilitativo per le Dipendenze «La Promessa» di Roma, per sottoporsi a un innovativo trattamento che sfrutta la stimolazione magnetica transcranica ripetitiva con cui curare le dipendenze. Lì approdano pazienti nella speranza di curare diverse forme di dipendenza: non solo quella dal gioco, ma dalla cocaina, dall' alcol e dal cibo.

     

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    Per tre mesi i pazienti vengono sottoposti a sedute di stimolazione magnetica transcranica: sulla testa viene posto un «braccio» dotato di un magnete che emette onde a bassa frequenza, capaci di penetrare la scatola cranica e raggiungere le aree dell' encefalo legate alla dipendenza. Le onde magnetiche hanno la funzione di re-insegnare al cervello a produrre dopamina naturalmente, una capacità che la dipendenza distrugge.

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    «Nelle persone dipendenti - spiega Fabrizio Fanella, psicologo e direttore sanitario del centro - le cellule deputate alla produzione di dopamina non funzionano più. Per questo hanno bisogno di assecondare la dipendenza: solo giocando d' azzardo, consumando cocaina o mangiando compulsivamente, a seconda quindi della dipendenza, riescono a far circolare quel neurotrasmettitore fondamentale per il benessere psicofisico». La stimolazione magnetica transcranica, quindi, aiuta a recuperare la capacità di produrre fisiologicamente la dopamina, eliminando il problema dell' astinenza.

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    «Si tratta di una procedura sicura e indolore - garantisce Fanella -. Le sedute consistono in due applicazioni di 15 minuti, intervallate da una pausa di poco più di 30 minuti». Nelle prime due settimane il trattamento viene eseguito tutti i giorni. Poi si passa a tre volte alla settimana per 15 giorni, fino ad arrivare a due volte alla settimana, e infine si procede con sporadiche sedute di mantenimento. I risultati sono notevoli.

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    «Dal 2016 abbiamo trattato 150 pazienti, giovani e adulti, e nella stragrande maggioranza dei casi siamo riusciti a risolvere il problema». Ora è in via di pubblicazione uno studio su 20 pazienti, condotto con il National Institute on Drug Abuse e con l' Università «Gabriele d' Annunzio» di Chieti, nell' ambito della ricerca Brain Switch. «I risultati preliminari dimostrano che la proceduta è efficace in oltre l' 80% dei casi».

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    Antonio Romano è la prova dell' efficacia della terapia. Il trattamento è costato intorno ai 4mila euro e, almeno per il momento, non è rimborsabile dal Sistema sanitario. «Ma la speranza è che i risultati del nostro lavoro renderanno questa procedura accessibile a chi ne ha bisogno - sottolinea Fanella -. La stimolazione magnetica è e sarà il futuro per la cura delle dipendenze patologiche».

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