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    OSTIA SCONSACRATA! "STOP A SUBURRA: È UNA MACCHINA DEL FANGO", CITTADINI E ASSOCIAZIONI DI OSTIA SI SCAGLIANO CONTRO NETFLIX E CHIEDONO DI BLOCCARE LE RIPRESE DELLA SERIE: "ALIMENTA DA ANNI UN'IMMAGINE NEGATIVA DEL NOSTRO TERRITORIO". MA C'È ANCHE CHI OBIETTA: "LA MAFIA C'È DAVVERO, NON È CERTO COLPA DELLE SERIE TV" (E SI RIAPRE IL SOLITO DIBATTITO CHE ACCOMPAGNO' ANCHE "LA PIOVRA", "GOMORRA" E "ROMANZO CRIMINALE")


     
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    Salvatore Giuffrida per repubblica.it

     

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    Montano le proteste a Ostia per Usr-Suburra eterna, la nuova fiction della serie Suburra prodotta da Cattleya per Netflix: le riprese iniziano lunedì fino al 23 febbraio fra l'Idroscalo e Ostia Nuova. Molti chiedono a Netflix di bloccare la "gogna mediatica e facili etichettature su mafia e Ostia": è sufficiente fare un giro sui social o fare un giro per le strade.

     

    "Dopo il commissariamento per mafia è sempre la stessa storia, siamo ormai etichettati e queste fiction contribuiscono ad alimentare questa immagine che si vuole dare ma è sbagliata", spiega Mattia Petrini, 33 anni, figlio di Roberto titolare dello stabilimento balneare La Nuova Pineta-Pinetina e figura di spicco nel panorama imprenditoriale del litorale. "Non sono io la persona preposta a dire se a Ostia c'è la mafia: noi siamo cresciuti con l'idea che la mafia fa un certo tipo di azioni, che a Ostia sono circoscritte a realtà delinquenziali che ci sono in ogni parte d'Italia".

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    Sui social l'associazione Il Marforio chiede di stoppare la gogna mediatica della fiction: "la serie tv infanga il nome di Ostia e i suoi cittadini: conosciamo quanto la serie Suburra, e il precedente film di Stefano Sollima, danneggiò l'immagine di Ostia: ci descrissero come un territorio di mafia, in balia di guerre intestine tra clan: la serie televisiva di Netflix romanzò una realtà amplificata all'ennesima potenza per catturare ascolti facili. In una chirurgica operazione di marketing per portare soldi a Netflix, in quasi ogni scena si è messa in atto una macchina del fango contro Ostia e i suoi cittadini. Una gogna mediatica cui nessun sindaco - o sindaca - si è mai opposto".

     

    Le riprese saranno girate soprattutto fra via dell'Idroscalo e via degli Aliscafi: stesso cast della serie Suburra, tra cui Filippo Nigro e Giacomo Ferrara nel ruolo di Spadino. Del resto Ostia è stata il set naturale di Amore Tossico, film girato nel 1983: erano gli anni delle siringhe ancora sporche di sangue infilzate sulle cortecce dei pini di Ostia e Claudio Caligari, oggi chiamato "il maestro", non lo girò con attori professionisti ma con persone tossicodipendenti di Ostia Nuova, adesso quasi tutti deceduti.

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    Furono forti negli anni successivi le polemiche sulle facili etichette, ma adesso il film è considerato un capolavoro del cinema neorealista. Dopo il commissariamento per mafia e le inchieste sulle collusioni fra clan, amministratori municipali, politici e colletti bianchi di Ostia, il rapporto fra Ostia e mafia è una ferita aperta. Ma in molti riconoscono il problema e si oppongono alle critiche a Suburraterna.

     

    "Almeno si muove l'economia - spiega Alberto in un bar del centro - il problema è che a Ostia la mafia c'è perché esiste, non perché girano i film". La politica non chiederà a Netflix di stoppare la fiction. "Il problema di Ostia non sono queste fiction che portano indotto ed economia ma la mala politica che non tiene conto delle esigenze del territorio come rifiuti, trasporto e sanità", spiega Giuseppe Conforzi, capogruppo di Fratelli d'Italia in consiglio municipale.

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