Mario Giordano per la Verità
dario franceschini
dario franceschini
Eccolo: siamo lieti di dare la buona novella. Franceschini è ricomparso. StupiDario è tornato da noi. E si è conquistato il suo minuto di gloria nel modo a lui più congeniale: tramando. Dietro le quinte. Com' è nel suo stile, da quando ha capito che davanti alle quinte, per uno come lui, è piuttosto rischioso. I retroscena più informati del Palazzo (?!) lo descrivono all' opera con la solerzia dei giorni migliori per realizzare il suo nuovo sogno: l' alleanza fra Pd e 5 stelle.
Lo straordiDario intrigo è già confezionato e si nutre, sempre a detta degli espertoni, dell' intelligenza di David Sassoli, neo presidente del Parlamento europeo, combinata con quella del grillino Massimo Castaldo (roba che al confronto Archimede e Einstein erano due beoti), senza contare l' indimenticabile mediazione espressa dal medesimo Franceschini all' interno del Pd sul caso Libia (a chi è mai sfuggita cotanta opera di genio?) con l' aggiunta di una spruzzata di immancabile legge elettorale a doppio turno. Ci mancano solo il Cynar, la figurina di Pizzaballa e Gig Robot d' acciaio e poi il quadro è completo. Tutto molto chiaro, ovviamente. A parte il Cynar.
dario franceschini salvo nastasi
D' altra parte che Franceschini sia uomo in preda a delirio tramans (con la a, mi raccomando) è noto a tutti, fin dai tempi in cui prendeva il biberon Dc. Figlio di un deputato democristiano tutto d' un pezzo, anticomunista convinto, ha subito cominciato a convivere con i comunisti emiliani.
Poi è stato con dc con De Mita (che lo infilò giovanissimo nel collegio sindacale Eni), poi Ppi con Franco Marini, poi ulivista con Prodi, antidalemiano contro D' Alema, poi dalemiano con D' Alema, poi veltroniano, poi enricolettiano, poi renziano, poi ovviamente zingarettiano. È una specie di rabdomante del potere: ne sente l' energia da lontano e ne viene fatalmente attratto. Appena vede che il potere scema, lui se ne distacca.
dario franceschini e la moglie michela di biase
Non è colpa sua: è un fatto chimico. Direi quasi elettromagnetico. Se ne accorse l' amico di gioventù Enrico Letta, che quando era presidente del Consiglio partì per un viaggio all' estero, lasciandolo a Roma a vigilare: «Occhio ai renziani», si raccomandò. Infatti.
Franceschini lo prese in parola: andò dai renziani e si alleò con loro. Quando Letta tornò si trovò defenestrato in un amen.
dario franceschini
«È un maniaco del comando», ha scritto di lui Giancarlo Perna, «dà il peggio di sé quando non lo ha perché comincia a intrigare». Ecco, appunto: sono passati troppi mesi, ormai, senza che AbbeceDario, detto anche Ciuffoletto, abbia potuto comandare alcunché. E per questo deve cominciare a intrigare, a modo suo, aumma aumma, una strizzata d' occhio di qui, un' apertura di là, un giretto a Bruxelles, Sassoli e Castaldo, uhm uhm, ehm ehm, Mattarella che dice?, la legge elettorale, le correnti del Pd, Minniti e la Libia, pissi pissi, bau bau, tanto poi lo sapete che, con quello ci parlo io, una cena, un caffè, tic tic, toc toc, di qua e di là.
Tipico e limpido modo di agire della migliore politica romana, di cui Franceschini è sempre stato un esemplare. Una volta dissero che, per malignità e velenosità, poteva assomigliare a Rosi Bindi. Forse fu allora che Dario, da sempre glabro, si fece crescere il barbone ispido che oggi lo contraddistingue.
franceschini
Da ministro dei Beni culturali, a parte l' attentato al congiuntivo e l'idea di riutilizzare le case cantoniere per esporre cipolle e peperoni, si distinse per aver proposto i caschi blu della cultura mondiale, squadra speciale dell' Onu incaricata di salvaguardare reperti archeologici e antichi manoscritti. Idea meravigliosa. Ma è un po' come se io oggi proponessi di stampare La Verità anche su Giove e Saturno: la stessa probabilità di essere ascoltato.
Del resto l' uomo ha sempre lavorato molto di fantasia, come dimostrano i suoi numerosi romanzi. Ora però la vena artistica sembra in crisi, quasi seccata: sono un paio d' anni, infatti, che non illumina le librerie con il suo talento. E così, in mancanza di valide trame narrative, non gli resta che dedicarsi alle trame politiche, che poi sono quelle che l' appassionano di più. Anche se, prima o poi, bisognerebbe pur fare il bilancio di quel che hanno prodotto tutti questo decenni di macchinazioni nell' ombra dell' ineffabile suDario. In sintesi: per sé qualche poltroncina di minor valore.
franceschini-2
Per l' Italia niente. Per i suoi amici solo guai. Per tutti noi la gioia di vederlo nell' ennesimo retroscena. Che, in ogni caso, è sempre meglio che vederlo sulla scena.
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