Antonella Baccaro per il “Corriere della sera”
fabrizio salini marcello foa
Il giorno dopo l' annuncio del taglio di tre puntate della trasmissione del lunedì di Fabio Fazio, Che fuori tempo che fa , fatto dallo stesso conduttore in diretta, l' amministratore delegato Fabrizio Salini, ha chiesto conto dell' accaduto alla direttrice di Raiuno, Teresa De Santis, e al responsabile dei palinsesti, Marcello Ciannamea, che dovranno produrre una relazione. Salini sapeva che sarebbe saltata una sola puntata del programma di Fazio, quella di lunedì prossimo, per consentire a Bruno Vespa di operare una compensazione in rispetto della par condicio.
teresa de santis foto di bacco
Il blitz su tre puntate ha invece preso alla sprovvista il manager, che era impegnato da settimane in colloqui con l' agente di Fazio, Beppe Caschetto, per ridurre i compensi del conduttore, in linea con il contratto di servizio. Colloqui che ora dovrebbero proseguire con Fazio in persona per trovare una soluzione che sembra rimessa più alla disponibilità del conduttore che a pretese dell' azienda, visto che il contratto è blindato. Di qui l' irritazione di Salini che vorrebbe portare a casa un primo risultato prima delle elezioni.
Oggi l' amministratore potrebbe rendere note le nomine corporate : sono circolati i nomi di Massimo Ferrario alla produzione Tv, di Felice Ventura al personale e di Marcello Giannotti alla comunicazione. In settimana sono attese anche le nomine alle direzioni di rete: a Rai1 si fanno i nomi di Milo Infante, Franco Di Mare, Maria Teresa Fiore e Franco Argenziano, mentre dovrebbero restare invariate le direzioni di Rai2 e Rai3.
fabrizio salini marcello foa
Ma oggi è una giornata importante anche in Vigilanza. Il presidente della commissione Alberto Barachini ha convocato un ufficio di presidenza che dovrà occuparsi della risoluzione del Pd che chiede al presidente della Rai, Marcello Foa, di lasciare la presidenza di RaiCom per conflitto d' interessi. Sulla risoluzione si è pronunciato qualche settimana fa Primo Di Nicola per il M5S, anticipando una possibile convergenza del Movimento. Ma ieri il clima sembrava più rilassato e il M5S pareva più disponibile a un rinvio a dopo le elezioni.
ciannamea
Il caso Fazio ha continuato ieri ad accendere il dibattito politico con il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, che ha dichiarato: «Su Fazio chiamatela come volete. Io la chiamo censura contro la libertà di espressione». Ma il vicepremier Matteo Salvini, considerato il mandante o almeno l' ispiratore della manovra, viste le sue continue critiche a Fazio, ha respinto la ricostruzione: «È una scelta dell' azienda e non entro nel merito. Ho tante cose di cui occuparmi ma non di quello che va in onda su Rai1 il lunedì sera».
Anzi, «io Fazio lo vorrei in onda anche a Natale e a Capodanno. Più fa campagna elettorale per la sinistra con il Rolex al polso, più gli italiani votano Lega». Ma poi ha incalzato: «Mi dà fastidio che ci sia chi è pagato dagli italiani per fare una trasmissione politica. Mi piace il dibattito, per me la può fare anche a Natale e Capodanno. Mi dà fastidio che su una televisione pubblica pagata dagli italiani ci siano stipendi da milioni di euro, a cui la Lega ha deciso di imporre un tetto».
Resta ai margini della polemica Luigi Di Maio: «A Salvini e Zingaretti dico: pensate al Paese non ai programmi in tv, non ai talk. Il M5S sta ancora aspettando una risposta sul salario minimo. E, sul taglio dei maxi stipendi, noi siamo sempre d' accordo ma tagliamoli anche ai parlamentari».
matteo salvini luigi di maio
Si registra intanto la polemica di Gianluigi Paragone sul Tg3 Lombardia, «reo» di non aver mandato in onda una conferenza stampa grillina sull' inchiesta che coinvolge il governatore Attilio Fontana.