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    “SU MATTEO MESSINA DENARO SI È SUPERATO OGNI LIMITE” – “IL FATTO”: “C’È QUALCOSA CHE NON FUNZIONA NEL SISTEMA DELL’INFORMAZIONE, SE IN NOME DELLA LEGGE BAVAGLIO SULLA PRESUNZIONE D’INNOCENZA I COMUNICATI SUI BLITZ SPESSO PARTONO PRIVI DEI NOMI DEGLI ARRESTATI, MENTRE DELLA CATTURA DEL BOSS MATTEO MESSINA DENARO CONOSCIAMO OGNI DETTAGLIO, PERSINO I PIÙ INTIMI, SULLE SUE METASTASI TUMORALI E SULLE PILLOLE AZZURRE CHE TENEVA SUL COMODINO, E LE TELECAMERE QUASI PARTECIPANO IN DIRETTA ALLA PERQUISIZIONE DI UNO DEI COVI” – L’AVVERTIMENTO DEL GARANTE DELLA PRIVACY


     
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    Vincenzo Iurillo per “il Fatto quotidiano”

     

    arresto di matteo messina denaro 1 arresto di matteo messina denaro 1

    C’è qualcosa che non funziona nel sistema dell’informazione, se in nome della legge bavaglio sulla presunzione d’innocenza i comunicati sui blitz spesso partono privi dei nomi degli arrestati, mentre della cattura del boss Matteo Messina Denaro conosciamo ogni dettaglio, persino i più intimi, sulle sue metastasi tumorali e sulle pillole azzurre che teneva sul comodino, e le telecamere quasi partecipano in diretta alla perquisizione di uno dei covi.

     

    Pasquale Stanzione Pasquale Stanzione

    Se ne è accorto il Garante della Privacy, Pasquale Stanzione, che è intervenuto per avvertire i media annunciando iniziative: “Anche in casi di vicende di assoluto interesse pubblico, riguardanti persone che si sono macchiate di crimini orribili, la pubblicazione integrale di referti, o la diffusione di dettagli particolareggiati presenti nelle cartelle cliniche relativi a patologie, non appare giustificata”.

     

    Autorità di cui fa parte il professore Guido Scorza, esperto di diritto delle tecnologie e iscritto all’albo dei giornalisti, che al Fatto aggiunge poche ma inequivocabili parole: “Su Matteo Messina Denaro si è superato ogni limite”.

     

    GUIDO SCORZA GUIDO SCORZA

    A ricordare il principio costituzionale che siamo tutti uguali davanti alla legge è l’avvocato Caterina Malavenda, specializzata in diritto dell’informazione: “Matteo Messina Denaro, come tutti, ha diritto al riserbo sui dati riguardanti la sua salute. La cautela sulla privacy delle persone importanti, che oramai è quasi automatica ed a volte persino eccessiva, va garantita anche ai pregiudicati e in genere alle persone comuni”. È cronaca, precisa, “far sapere che ha un tumore, essendo la ragione per cui si recava nella clinica dove lo hanno arrestato, mentre si potevano evitare i dettagli sullo stadio della malattia o sui farmaci”.

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