Enrico Paoli per “Libero Quotidiano”
Per una certa sinistra radical chic, ma chic nell'intimo, al punto da andare in televisione a discettare di calcio come se fosse la fine del mondo, piazzale Loreto è una sorta di istinto riflesso. Appena una cosa ha la parvenza di destra, magari solo il profumo (vedi la Lega salviniana), scatta la caccia al fascista, con annessa voglia di appenderlo per i piedi.
MAURIZIO CROSETTI
Come Benito Mussolini e Claretta Petacci. Maurizio Crosetti, illuminata firma de La Repubblica, salottiero opinionista di un salotto televisivo di un certo peso (Tiki Taka su Italia Uno) è uno dei guru di quel sinistro radicalismo, ma chic.
Su Twitter (mica Facebook, troppo proletario) il giornalista ha superato da sinistra Gene Gnocchi e la sua infelice (per niente spiritosa) battuta sulla Petacci, sfoderata a DiMartedì, il programma de La7 condotto da Giovanni Floris. «Sia chiara una cosa. Dobbiamo reagire, indignarci, batterci, denunciarli, resistere fino alle estreme conseguenze, e se sarà il caso appenderli per i piedi. Mai più fascisti».
I TWEET DI MAURIZIO CROSETTI
Firmato Mautizio Crosetti. Che poi, si basi bene, sul suo profilo scrive: «Giornalista di Repubblica. I tweet sono opinioni personali su cui, peraltro, non sono neanche sempre d'accordo». Su questo deve esserlo stato. Ovviamente sui social, ma non solo, è partita la grancassa dei commenti e delle reazioni. Alessandra Mussolini, sì proprio lei, replica con saggezza e pacatezza: «Complimenti! Chissà se interverranno @FnsiSocial @Lettera43 o Ordine dei #Giornalisti... ». Circa la reazione all'azione di Crosetti da parte della Federazione nazionale della Stampa siamo curiosi anche noi.
Ma visti i precedenti avremo il solito silenzio assordante. Anzi, ossequiante ai voleri di Repubblica. Sul resto di vedrà. Circa l'Ordine dei giornalisti, al quale molti colleghi riconducibili all' area del centrodesta sono pronti ad appellarsi con un esposto, toccherà al Consiglio di disciplina dire come la pensa.
I TWEET DI MAURIZIO CROSETTI
Soprattutto se pensa che istigare ad appendere per i piedi un fascista sia normale. Nel caso di Gnocchi sotto all' esposto presentato all' ordine comparvero un centinaio di firme, la prima era quella di Sabrina Fantauzzi, promotrice dell' iniziativa, assieme a Isabella Rauti e Roberta Angelilli, Roberto Alfatti Apettiti e Alessandro Amorese. Stavolta si prevede un crescendo rossiniano (se ne prevedono 400). A fine giornata, però, arriva la brusca frenata dell' autore dell' infelice cinguettio: «Quel tweet sui fascisti appesi per i piedi era troppo, mi rendo conto e mi scuso». Sempre meglio che nulla...