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    “IL NUOVO GOVERNO? UNA TERRIBILE DELUSIONE” - SU TWITTER VITTORIO SGARBI DICE QUELLO CHE PENSANO IN MOLTI: “LE GRANDI ASPETTATIVE DEGLI ITALIANI SULL'IPOTESI DI UN GOVERNO DEI "MIGLIORI" SI INFRANGONO IN UN ESECUTIVO DI COMPROMESSO CHE RISPOLVERA BUONA PARTE DEI MINISTRI DI CONTE - SI E’ SOLO CERCATO DI ACCONTENTARE, IN MODO SPUDORATO, TUTTE LE COMPONENTI POLITICHE. NON POTRÒ MAI VOTARE IL GOVERNO DRAGHI-DI MAIO…”


     
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    Da www.liberoquotidiano.it

     

    vittorio sgarbi vittorio sgarbi

    Il nuovo governo di Mario Draghi picchia duro anche Vittorio Sgarbi. Il critico d'arte commenta a caldo la lista dei "nuovi" ministri. "Nuovo Governo? - cinguetta al vetriolo - Una terribile delusione. Un Governo malato. La conferma di Di Maio, Speranza e Franceschini, rende questo Governo una malinconica fotocopia del Governo Conte, cercando solo di accontentare, in modo spudorato, tutte le componenti politiche". Una chiara frecciatina all'ex presidente della Banca centrale europea.

     

    mario draghi 9 mario draghi 9

    E proprio lui Sgarbi vuole avvertire: "Per quanto mi riguarda non potrò mai votare il Governo Draghi-Di Maio: un Governo senza speranza nonostante Speranza". Insomma, Draghi dovrà fare i conti con molta più opposizione di quanto avesse previsto. La stessa Giorgia Meloni non ci è andata per il sottile:  "Le grandi aspettative degli italiani sull'ipotesi di un Governo dei "migliori", in risposta all'appello del Capo dello Stato per fare fronte alla drammatica situazione dell'Italia, si infrangono in un Esecutivo di compromesso che rispolvera buona parte dei Ministri di Conte".

     

    giuseppe conte e luigi di maio giuseppe conte e luigi di maio

    È d'accordo anche Massimiliano Cencelli che, con una battuta, torna al passato: "La lista dei ministri del governo Draghi in linea di massima rispecchia il mio manuale... Sono 3 del Movimento 5 stelle, 3 del Pd, tre di Forza Italia. Draghi ha applicato al 50% il manuale Cencelli e al 50% ha riesumato tutti i ministeri che erano stato chiusi''. Il riferimento non può che essere al famoso metodo che disciplina l'assegnazione di incarichi politici ad esponenti di vari partiti o correnti in base al loro peso.

     

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