federico ruffo
Lorenzo Giarelli per il Fatto Quotidiano
Si è risvegliato con il pavimento di casa cosparso di benzina, il cane che abbaiava forte e una croce di vernice rossa sulla parete, come a segnare un mirino. Il bersaglio, in questo caso, è lui, Federico Ruffo, giornalista romano di 39 anni appena scampato all' incendio della sua casa di Ostia. Il motivo dell' attacco? L' inchiesta a sua firma andata in onda un paio di settimane fa su Report nella quale Ruffo denunciava i rapporti nella gestione dei biglietti delle partite della Juventus tra la curva, parte della dirigenza e la criminalità organizzata.
Federico Ruffo, in Italia si può toccare tutto tranne il tifo.
Questo è il pensiero che ho avuto subito. In tanti anni tra Report e Presadiretta mi sono occupato di moltissimi argomenti, ma una roba del genere non mi era mai successa. Il problema però adesso non è tanto che tu non possa toccare le curve, ma l' odio che sprigiona la gente quando si parla di calcio.
casa federico ruffo
In che senso?
Il tifo rende legittima ogni cosa. Sui social mi scrivono persone che si augurano che la 'ndrangheta completi il lavoro, gente dispiaciuta perché mi sono salvato, altri che mi dicono di non speculare sul tentato incendio perché la mafia non si scomoda certo "per una merda" come me.
Il giorno dopo il pericolo scampato, quindi, si ritrova anche chi solidarizza con i criminali?
In questo momento per fortuna mi sento protetto dalle forze dell' ordine e dall' azienda, ma più che la violenza fisica mi spaventa l' odio delle persone: non se ne andrà e non ho modo di difendermi, ogni volta che scriverò qualcosa, che ci sarà il mio nome su Internet dovrò fare i conti con questi attacchi assurdi, per lo più da parte di tifosi juventini.
Eppure di calcio giocato, nella sua inchiesta, non si parla.
federico ruffo
Il campo non c' entra niente, io tra l' altro sono juventino da sempre. È assurdo che quei tifosi se la prendano con me per fatti che riguardano la curva, la malavita e la dirigenza. Ma d' altra parte sono stati aizzati anche da molti blog e microblog che per giorni hanno screditato l' inchiesta.
Un conto sono le offese online, un conto tentare di incendiare la casa.
Non voglio certo sostituirmi a chi farà le indagini, ma mi viene da pensare che possa esser stato qualche fanatico e non una banda organizzata.
federico ruffo
Non era la prima volta che si occupava di calcio. In passato aveva avuto problemi con le tifoserie?
Cinque anni fa feci un' inchiesta sul calcioscommesse, ma non ci furono reazioni violente, forse perché riguardava squadre meno importanti della Juventus.
Sapeva di essere in pericolo?
inchiesta di report su juventus e infiltrazione della ndrangheta nelle curve stefano merulla
Già da quando annunciammo l' inchiesta, che sarebbe andata in onda dopo qualche settimana, io e Sigfrido Ranucci (il conduttore di Report, ndr) abbiamo ricevuto minacce, soprattutto sui social. All' inizio rispondevo cercando di far ragionare le persone, poi mi sono accorto che era del tutto inutile, erano persone che non avevano alcun interesse a capire.
Lei ha detto di sentirsi protetto, ma non ha paura che possa succederle di nuovo qualcosa?
La casa adesso è vigilata e i miei, che vivono nell' appartamento al piano di sotto, se ne andranno per un po'. Non ho intenzione di cambiare casa: vivo qui da 40 anni e significherebbe dargliela vinta.
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