Estratto dell’articolo di Fabrizio Caccia per “il Corriere della Sera”
nitrito di sodio
È una storia che fa paura, una storia nata due anni fa in Canada, dilagata nel Regno Unito e ora è arrivata in Italia. L’Interpol si è già fatta consegnare le foto scattate dai carabinieri di Borgo Valsugana (Trento) in casa di A.D.L. insegnante di 63 anni originaria dell’Aquila. L’hanno trovata il 4 aprile scorso nel suo appartamento di Ronchi distesa sul letto.
Accanto, aveva un biglietto per i familiari: «Mi dispiace. Sono troppo malata, troppo dolore, non avevo altra scelta, addio». E poi una lettera con la spiegazione di come aveva fatto a togliersi la vita. Così, la Direzione centrale della polizia criminale, approfondendo le indagini, ha scoperto che il nome della donna era nella lista clienti di un uomo dell’Ontario di nome Kenneth Law, ex ingegnere aerospaziale e poi chef a Toronto, che per due anni ha gestito alcuni siti web (ora chiusi) vendendo «veleno» per aspiranti suicidi: mascherine facciali e nitrito di sodio.
persona respira nitrito di sodio
In Italia i suoi kit risultano già acquistati da nove cittadini (l’insegnante morta ad aprile era tra questi), così ora è in corso una gara contro il tempo, affidata alle questure e alle compagnie dell’Arma di tutta Italia, per rintracciare gli altri otto nomi presenti sulla lista prima che sia troppo tardi. Un prodotto apparentemente innocuo, il nitrito di sodio, utilizzato nell’industria alimentare come colorante.
Tuttavia alcuni grammi, diluiti nell’acqua, insapore e incolore, sono letali. Un prodotto anche facile da acquistare, economico, senza nessun tipo di vincolo, che in pochi giorni ti arriva a casa. […]
La storia esplose due anni fa. C’era infatti il nome di uno dei siti di Law sul pacchetto di nitrito di sodio rinvenuto vicino al corpo di Tom Parfett, 22 anni, studente di filosofia trovato morto nell’ottobre 2021 in un hotel della zona di Londra. […]
tom parfett kenneth law