Nicola Carosielli per “Mf” - www.milanofinanza.it
luigi de siervo
Un contratto da circa 40 milioni l’anno per cinque anni che la Lega Serie A avrebbe dovuto intascare da questa stagione da Stats Perform per i diritti legati alle statistiche e alle scommesse sportive.
E che adesso rischia di sfumare, dopo che a fine ottobre il big americano, controllato da Vista Private Equity, secondo quanto appreso da più fonti di mercato da MF-Milano Finanza, ha inviato una lettera indirizzata alla Serie A sostenendo di non voler dar seguito al contratto, alla luce di molteplici rfattori, tra cui il disallineamento dagli obiettivi commerciali e strategici decisi dal cda del gruppo americano. Un fulmine a ciel sereno che complessivamente potrebbe arrecare un danno alle casse di via Rosellini di 200 milioni.
Soprattutto perché la stessa cifra sarebbe stata riconosciuta ad altri campionati come quello spagnolo, così come al rialzo sarebbe l’offerta fatta in Francia. La Lega Serie A non ci sta e potrebbe ben presto partire al contrattacco, dando vita a una battaglia legale per i diritti sul betting.
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Per inquadrare la vicenda bisogna partire dal 15 ottobre 2023, data in cui Stats Perform (detentrice anche del ciclo precedente dei diritti su raccolta dati e betting per la Serie A) ha inviato l’offerta formale per il pacchetto, dopo aver partecipato alla procedura pubblica indetta dalla lega guidata dall’amministratore delegato Luigi De Siervo. La Serie A avrebbe accettato formalmente l’offerta a febbraio 2024, dando di fatto – nella sua visione – il via all’esecuzione delle rispettive attività e obblighi derivanti dal contratto di licenza.
Dall’altra parte, Stats Perform sostiene che le comunicazioni intercorse subordinavano la conclusione di qualsiasi accordo di licenza a una serie di condizioni, tra cui l’esecuzione delle cosiddette condizioni chiave, che a loro non risulterebbero. Insomma, per il big di Chicago manca una vera e propria firma. Il perché non si sia arrivati a un atto più formale come quello della firma non è dato sapersi al momento. Nella vicenda va, però, considerato un punto.
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La stessa Stats Perform, perorando la propria causa, sottolinea di aver continuato a intrattenere rapporti commerciali con la Serie A sulla base di contratti già in essere. Fermo restando che il contratto nuovo è da 40 milioni, mentre quello precedente (scaduto a giugno) era da 17-18 milioni, appare evidente che una certa continuità dei rapporti derivi dal fatto che Stats Perform fosse titolare dei diritti precedenti e anche di quelli nuovi.
Se l’ultimo contratto fosse stato aggiudicato da un player diverso, evidentemente gli americani non avrebbero potuto continuare ad operare. In tutto ciò Stats Perform ha operato tranquillamente per tutte le 12 giornate del campionato, sempre in forza dell’aggiudicazione avvenuta a febbraio. Nonostante ciò, non avrebbe corrisposto la prima e la seconda tranche del canone che erano dovute il 1º luglio e il 1º settembre 2024. Ben prima che fosse inviata la lettera per annullare il contratto, datata 24 ottobre. (riproduzione riservata).
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