Giuliano Foschini per “la Repubblica” - Estratti
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Esistono documenti del Sismi, come raccontato a Repubblica dall’ex maresciallo Giuseppe Dioguardi, ancora secretati? E ancora: Paesi esteri, o gli alleati della Nato, hanno negli archivi carte cruciali per poter ricostruire cosa è accaduto la sera del 27 giugno del 1980 sui cieli di Ustica? Ruota a queste due domande l’istruttoria che il Copasir, il Comitato parlamentare per la Sicurezza, ha riaperto dopo l’intervista a Repubblica dell’ex presidente del Consiglio, Giuliano Amato, che chiedeva verità ai francesi che potrebbero aver avuto un ruolo nell’attentato aereo del 1980.
Amato ha confermato quanto già raccontato: «La versione più credibile è quella della responsabilità dell’aeronautica francese, con la complicità degli americani e di chi partecipò alla guerra aerea nei nostri cieli la sera di quel 27 giugno. Si voleva fare la pelle a Gheddafi, in volo su un Mig della sua aviazione. E il piano prevedeva di simulare una esercitazione della Nato, con molti aerei in azione, nel corso della quale sarebbe dovuto partire un missile contro il leader libico: l’esercitazione era una messa in scena che avrebbe permesso di spacciare l’attentato come incidente involontario».
GIULIANO AMATO - INTERVISTA A REPUBBLICA SULLA STRAGE DI USTICA - 2 SETTEMBRE 2023
«Gheddafi – aveva spiegato Amato - fu avvertito del pericolo e non salì sul suo aereo. E il missile sganciato contro il Mig libico finì per colpire il Dc9 dell’Itavia che si inabissò con dentro ottantuno innocenti. L’ipotesi più accreditata è che quel missile sia stato lanciato da un caccia francese partito da una portaerei al largo della costa meridionale della Corsica o dalla base militare di Solenzara, quella sera molto trafficata. La Francia su questo non ha mai fatto luce».
Fin qui quello che l’ex premier ha ricostruito. Ma quello che sta emergendo è che per poter davvero avvicinarsi alla verità - Amato, per dire, ha ribadito di non avere ulteriori elementi da offrire né al Comitato né alla magistratura che, comunque, non ha ritenuto di doverlo ascoltare - è necessario un lavoro sui documenti che al momento sono quasi tutti desecretati. O comunque tutti sono stati messi a disposizione della procura di Roma che negli anni scorsi ha riaperto l’inchiesta sulla morte delle 81 persone che viaggiavano a bordo del Dc9.
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«Ma il punto è proprio quello» spiega a Repubblica una fonte del Copasir. «Essere certi che tutti i documenti siano stati letti e soprattutto ne sia stato dato il giusto senso. Perché lì potrebbero esserci delle verità fino a questo momento non o sotto valutate ». Il riferimento non è casuale
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IL VERBALE A CUI FA RIFERIMENTO GIULIANO AMATO SUL CASO USTICA giuliano amato al copasir 2 giuliano amato lorenzo guerini al copasir 4 GIULIANO AMATO E IL CASO USTICA - VIGNETTA BY GIANNELLI